Visualizzazione post con etichetta HomeBrewing Condor. Mostra tutti i post
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sabato 23 novembre 2019

5.000 "Mi Piace" su Facebook

Varcato il traguardo dei 5.000 "Mi piace"
sulla pagina delle mie attività Casalingo Brassicole.


Sicuramente una tappa simbolica ma comunque importante. Un risultato che mi regala una grande soddisfazione e mi rende estremamente orgoglioso. Nel mio piccolo, ho cercato di creare un luogo virtuale sempre migliore, provando ad aggiornarlo con argomenti sempre più piacevoli. L’impegno che ci ho messo è stato ripagato dal vostro apprezzamento, visto che proprio oggi la pagina Facebook è arrivata a 5.000 "Mi Piace".

Martedì 13 Gennaio 2015, alle ore 9 iniziava questa magnifica avventura. A distanza di tempo, il mio obiettivo rimane sempre quello iniziale: scrivere ciò che sono le mie esperienze, giuste o sbagliate che siano. L'entusiasmo è quello di un bambino e le idee sono ancora troppe da realizzare, senza pretendere di insegnare nulla a nessuno.

Grazie a tutti per il sostegno!

lunedì 28 ottobre 2019

HomeBrewing Condor arriva su Youtube

HomeBrewing Condor sbarca anche su Youtube. Una scelta importante se si considera che il Canale Youtube rappresenta un grande motore di ricerca.  Le persone che cercano informazioni attraverso video sono sempre di più, le caratteristiche stesse del mezzo, permettono una più semplice e immediata condivisione in tempo reale.

Promo HomeBrewing Condor TV
Birrai senza particolari regole hanno dato vita a prodotti splendidi e alternativi, dando sfogo alla propria fantasia, spesso ignorati e nascosti nei luoghi più insoliti. Dal mio pseudo birrificio ho osservato con invidia questi nuovi e vecchi Mastri Birrai, che hanno fatto a pezzi i classici stili per dare vita a birre straordinarie. Perciò ho deciso di immergermi nel loro mondo, viaggiando con la mente alla scoperta delle birre più particolari al mondo. Userò tutto ciò che ho imparato in questi viaggi brassicoli, per preparare delle birre poco pretenziose ma dal fascino unico. Tutto questo nel mio birrificio clandestino!

mercoledì 25 settembre 2019

Prossimamente su YouTube!

Iniziate le riprese del mio nuovo progetto "Le avventure del Birraio che non ti aspetti" Homebrewer Blogger e Filmmaker.


Aprire il blog HomeBrewing Condor non era la mia unica idea per promuovere la cultura Brassicola. Infatti, un passo naturale è stato quello di guardare alla possibilità di creare video su YouTube. Finalmente è arrivato il momento di creare nuovi contenuti pratici e divulgativi, attraverso immagini video, con un approccio spensierato ma con la dovuta competenza.


Birrai senza particolari regole hanno dato vita a prodotti splendidi e alternativi, dando sfogo alla propria fantasia, spesso ignorati e nascosti nei luoghi più insoliti. Dal mio pseudo birrificio ho osservato con invidia questi nuovi e vecchi Mastri Birrai, che hanno fatto a pezzi i classici stili per dare vita a birre straordinarie. Perciò ho deciso di immergermi nel loro mondo, viaggiando con la mente alla scoperta delle birre più particolari al mondo. Userò tutto ciò che ho imparato in questi viaggi brassicoli, per preparare delle birre poco pretenziose ma dal fascino unico. Tutto questo nel mio birrificio clandestino!



Prossimamente su YouTube!

mercoledì 4 settembre 2019

Sidro Aromatizzato ai Mirtilli

Parte della rubrica Sidro & Perry
Condor Blueberry Flavoured Cider
"Preferisco l’insuccesso al disimpegno."
Seneca


Il sidro è una bevanda ottenuta mediante fermentazione alcolica delle mele. Si possono trovare molteplici differenze in un sidro e altrettanti metodi di produzione. Se si fa riferimento al sidro tradizionale è necessario utilizzare le mele, lievito naturale e una fermentazione in legno. Mentre per un sidro generico è possibile impiegare mele o succo commerciale, lieviti specifici e diversi tipi di fermentatori. Inoltre esistono versioni più eccentriche, dove in realtà le regole non rappresentano una costrizione produttiva. Grazie a quest'ultimo principio di anarchia produttiva, ho deciso di realizzare un sidro aromatizzato ai mirtilli. Utilizzando del succo commerciale di mele e mirtilli, un lievito per la birrificazione e delle scaglie di quercia francese in fermentazione. 

🍏 Sidro
 Aromatizzato ai Mirtilli


Generalmente non utilizzo mai del succo di mela, reperibile nei supermercati. A dire il vero lo sconsiglio spassionatamente. In questo caso specifico ho fatto uno strappo alla regola, per semplice comodità produttiva. Utilizzando un succo filtrato e pastorizzato, senza aggiunta di zuccheri. In commercio esistono diverse marche, io ho utilizzato quelli della Santal (succo di mele 100%) e Zuegg Skipper (succo di mele e mirtillo 100%). Il sidro finito dovrebbe essere più leggero, poco caratterizzato e mancante dei classici composti tanninici. Spero di sopperire a questa mancanza di complessità con delle scaglie di quercia francese, in fermentazione. L'affinamento nel legno richiede notevoli livelli di esperienza, nel riconoscere gli effetti di questo processo e adeguarli alle proprie esigenze di produzione. Le scaglie di legno sono una comodità non indifferente, un escamotage alle reali botti.

SUCCHI 
10 litri di Santal (mele 100%)
2 litri Zuegg Skipper (mele e mirtillo 100%)

Inoculo lievito secco Fermentis Safale S-04
LIEVITO
Fermentis Safale S-04
Vi ricordo che diversamente dalla birra, il succo di mela non presenta le giuste sostanze nutritive che necessita il lievito. Sarebbe opportuno utilizzare un quantitativo di lievito maggiore o aggiungere dei nutrienti specifici per lievito. Il quantitativo adeguato di lievito per la fermentazione del succo dovrebbe essere quasi il doppio di una normale birra. Una busta di lievito secco per 12 litri di succo.

FERMENTAZIONE
Ho previsto una fermentazione a 23 °C, fino al raggiungimento della densità di 1.010, per poi alzare la temperatura a 25 °C. A fermentazione terminata, la temperatura del sidro sarà abbassata a 2°C (per una settimana) con aggiunta delle Chips (scaglie di quercia da botti di whisky). 

CHIPS / Scaglie di legno
Estrazione a Freddo
10 gr di Oak Chips Whisky (1 settimana a 2°C)
Mi sembra opportuno dire che le birre scure sono sicuramente più adatte all'unione dei sapori, donati dalle botte di whisky. Tuttavia, come detto in precedenza, l'ipotesi dell'affinamento in botti di legno può essere una buona soluzione anche in questo caso. Passiamo ora alla questione principale, per salvaguardare l'apporto del luppolo ho dovuto limitare al massimo i tempi che richiede il processo di affinamento, in botte. Ho ritenuto le scaglie di legno la possibilità più adeguata alle mie esigenze, riducendo così i tempi di contatto e preservando il contributo dato dal luppolo fresco.

Preparazione
a. Versate le scaglie in un pentolino di acqua bollente e lasciate riposare per 5 minuti.
b. Tramite un colino scolateli e risciacquateli.

c. Riponete le scaglie in un barattolo e riempite il tutto con del distillato, da 1 giorno fino ad un massimo di 2 settimane (nel mio caso lascerò le scaglie di legno nel Whisky, per 5 giorni).

PRIMING
4,9 gr/l di zucchero(2,5 volumi di CO2)
Diversamente se non si preferisce utilizzare lo zucchero per la carbonazione, è possibile utilizzare direttamente il 4/5% di succo di mela (nuova confezione).


Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

martedì 3 settembre 2019

Cronaca di una cotta in perfetta solitudine

Dopo la tregua del grande caldo
 Si ritorna a cuocere
"Non fermatevi là dove siete arrivati."
Pitagora

Ci si sente meno soli quando ami fare una cosa.
Il caldo in questi mesi è stato realmente eccessivo, qui in Calabria. La voglia di mettermi ai fornelli non era del tutto smarrita, ma sicuramente inibita. Oggi, sfruttando una tregua dal caldo, ho approfittato di qualche ora per tornare a cuocere una Rye Ipa.

Pioggia e Sole
La cronaca di giornata non inizia da consuetudine, nessuna sveglia all'alba. Dopo una notte insonne, ho cercato di ritrovare le energie smarrite con una buona colazione. Devo essere sincero, non ha funzionato. Credetemi, come inizio non è stato proprio il massimo. Sono arrivate le ore 11 e non avevo ancora fatto praticamente nulla. D'altronde si sa che nulla è di semplice conquista. Allora, bando alle ciance.

Il Condor Brewery era stato pulito a lucido dal giorno prima, provvedendo alla pulizia di pentole e attrezzature. Alle ore  11:15, con un forte ritardo, al mio arrivo ho dovuto tirare fuori l'attrezzatura, controllare i diversi fornelloni e la bombola del gas. Per birrificare vi ricordo che non è necessario disporre di tutte le tecnologie di questo mondo, potete farlo anche con dell'esigua attrezzatura senza crearvi troppi grattacapi.

Macinando i grani con  un molino a rulli, mai fatta tanta fatica!
Il passo successivo è stato quello di macinare i grani tramite un molino a rulli. "Che te lo dico a fare?". Una faticata allucinante, non ho mai perso tanti sudori come in questa occasione. Mi risuonava addirittura la voce di mio nonno: <<t' è piaciuta a bicicletta? e mo pedala!!!>>. Mentre la macinazione si avvia con fatica a conclusione, nello stesso tempo avevo versato l'acqua per il Mash e per il successivo Sparge.

Fuoco ai fornelli!
Con i 19 litri di acqua del mash, a  temperatura di 74 °C (circa sei/sette gradi sopra il valore desiderato), ho  spento la fiamma e aggiunto i grani. L’apporto dei grani macinati causa inevitabilmente l'abbassamento della temperatura di ammostamento. Nel mio caso specifico, da una temperatura di 74 °C ho raggiunto 67% °C, dopo il contatto dei grani. Durante le possibili pause di ammostamento è importante spegnere il fornellone ad una condizione termica inferiore di circa un grado, rispetto alla temperatura desiderata. L’inerzia termica farà salire ulteriormente la temperatura. Poco dopo, ho misurato il valore del ph e aggiunto Acido Citrico, per ottenere un ph di 5,3.

Per mia fortuna, durante tutto il tempo dell'ammostamento l'inventiva e la pazienza hanno avuto la meglio. Tra molteplici canzoni e video, il tempo è scorso piacevolmente.

Anche il divano è stato un ottimo modo per passare il tempo
Per verificare la fine dell'ammostamento ho valutato la possibile presenza residua di amidi, con il test della tintura di iodio, prelevando una piccola quantità di mosto e aggiungendovi delle goccie di tintura (in presenza di colore bluastro sarà necessario prolungare il mash, diversamente si può procedere con il mash-out). Terminato l'ammostamento, il filtraggio e il successivo sparge,  il mosto era finalmente pronto per la bollitura.

Fase Boil
Successivamente, prima della fine della bollitura, ho preparato l’impianto di raffreddamento. Esistono diverse tecniche di raffreddamento del mosto. Questo processo risulta fondamentale per ridurre il rischio di contaminazioni, della nostra birra. Raffreddare il mosto il più velocemente possibile (fino a temperatura d'inoculo del lievito) risulta essere indispensabile. Personalmente, per raffreddare il mosto, ho sempre usato la serpentina in rame (per vedere come viene realizzata clicca qui). Nonostante i buoni risultati ottenuti con la sola serpentina in rame, durante i mesi caldi ho la necessità di una soluzione alternativa che mi permette di ottenere i risultati voluti, in condizioni di praticità estrema e soprattutto di basso impatto economico. Queste motivazioni o esigenze, fate voi, hanno dato vita al mio Box Serpentina.


Il raffreddamento a doppia serpentina, funziona tramite l'entrata esterna di acqua fredda (rubinetto). La stessa acqua, attraversa inizialmente la serpentina immersa in acqua ghiacciata, agendo da scambiatore di calore, trasferendo freddo verso l'interno della serpentina in rame. Successivamente, la stessa acqua attraversa tutta la serpentina in rame, trasferendo freddo al mosto e calore all'uscita.

Per migliorare notevolmente i tempi di raffreddamento del Box Serpentina, gli ho applicato una Miscela frigorifera.

Box Serpentina con Miscela frigorifera
Progetto Rye Ipa
Sviluppo
Il mio ritorno alla segale rappresenta la strada più opportuna verso la produzione di una birra in stile IPA, reinterpretata secondo i gusti e le idee del mercato statunitense. Le American Ipa risultano poco British nelle note di caramello, crosta di pane e dal corpo, mentre evidenziano una gradazione alcolica appena maggiore e una ragguardevole centralità del luppolo. Le Rye Ipa sono una variante con l’impiego della segale.

La mia visione iniziale è stata quella di cuocere una birra ottenuta tramite 83% di malto Pale, 12% di malto di Segale, 4% di Melanoidin e il restante 1% CaraPils. In breve, ho previsto un ammostamento a 67 °C, una fermentazione iniziale con kveik #5 Hornindal, una successiva rifermentazione  in bottiglia con un più classico lievito (Mangrove Jack's US West Coast M44) e dry hopping.

ACQUA
Oligominerale Fontenoce
Località Bocca di Piazza, 100/A,
87040 Parenti CS
Ho preferito non modificare l'acqua, privilegiando quella commerciale. La Fontenoce ha livelli di durezza medio-dura (6,5 °f), garanzia per non sbilanciare il rapporto tra il profumo (in aroma) e il carattere pungente del luppolo (in amaro). In realtà, avrei potuto scegliere un'acqua più dura (dai 10 ai 18 °f) per un Ipa, ma in questo progetto esistono molteplici variabili (come il luppolo, l'acidità e l'apporto del legno) che mi hanno fatto scegliere una via di mezzo. Per conoscere le caratteristiche dell'Acqua e i valori chimici più importanti da prendere in considerazione, clicca qui.

FERMENTABILI
83% Malto Pale
12% Malto di Segale
4% Melanoidin
1% CaraPils  

AMMOSTAMENTO
Mash a 67 °C per 60 min

BOIL
60 minuti

Luppolo

LUPPOLO
60 min Calypso
15 min Cascade
5 min Ahtanum
5 min Cascade
5 min Amarillo
Whirlpool Ahtanum
Whirlpool Amarillo
Whirlpool Calypso

Dry Hopping Ahtanum
Dry Hopping Amarillo
Dry Hopping Calypso

LIEVITO
kveik #5 Hornindal
Mangrove Jack's US West Coast M44 (per la rifermentazione)

FERMENTAZIONE
Ho previsto una fermentazione a 33 °C, fino al raggiungere della densità di 1.020, per poi alzare la temperatura a 35 °C. Un Dry Hopping di 4 giorni, con successiva aggiunta di Chips (scaglie di quercia da botti di whisky), abbassato la temperatura della birra a 2°C (per una settimana).

CHIPS / Scaglie di legno
Estrazione a Freddo
10 gr di Oak Chips Whisky (1 settimana a 2°C)
Mi sembra opportuno dire che le birre scure sono sicuramente più adatte all'unione dei sapori, donati dalle botte di whisky. Tuttavia, come detto in precedenza, l'ipotesi dell'affinamento in botti di legno può essere una buona soluzione anche in questo caso. Passiamo ora alla questione principale, per salvaguardare l'apporto del luppolo ho dovuto limitare al massimo i tempi che richiede il processo di affinamento, in botte. Ho ritenuto le scaglie di legno la possibilità più adeguata alle mie esigenze, riducendo così i tempi di contatto e preservando il contributo dato dal luppolo fresco.

Preparazione
a. Versate le scaglie in un pentolino di acqua bollente e lasciate riposare per 5 minuti.
b. Tramite un colino scolateli e risciacquateli.

c. Riponete le scaglie in un barattolo e riempite il tutto con del distillato, da 1 giorno fino ad un massimo di 2 settimane (nel mio caso ho lasciato le scaglie di legno nel Whisky, per 5 giorni).
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Oak Chips Whisky
Scaglie di Quercia Francese

L'affinamento nel legno richiede notevoli livelli di esperienza, nel riconoscere gli effetti di questo processo e adeguarli alle proprie esigenze di produzione. Le scaglie di legno sono una comodità non indifferente, un escamotage alle reali botti. Per farci un'idea dei particolari sapori che può rilasciare un tipo di legno, potrebbe essere utile un infuso (mezzo cucchiaio di scaglie in una tazza di acqua calda o preferibilmente birra). Tenete presente che i tempi di infusione e il contatto con la stessa birra (l'alcol favorisce l'estrazione) possono avere effetti sul gusto. Per capire il risultato dell'effetto, assaggiate e valutate cosa riuscite a percepire dall'infuso.
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PRIMING
4,9 gr/l di zucchero(2,5 volumi di CO2).

Un giro in macchina prima della fermentazione

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

domenica 1 settembre 2019

HomeBrewing Condor sbarca su Instagram

HomeBrewing Condor arriva anche su Instagram. Una scelta importante se si considera l'utilità di questo mezzo, che permette una più semplice e immediata condivisione, anche in tempo reale.

martedì 27 agosto 2019

4.000 "Mi Piace" su Facebook

Varcato il traguardo dei 4.000 "Mi piace"
sulla pagina delle mie attività Casalingo Brassicole.


Sicuramente una tappa simbolica ma comunque importante. Un risultato che mi regala una grande soddisfazione e mi rende estremamente orgoglioso. Nel mio piccolo, ho cercato di creare un luogo virtuale sempre migliore, provando ad aggiornarlo con argomenti sempre più piacevoli. L’impegno che ci ho messo è stato ripagato dal vostro apprezzamento, visto che proprio oggi la pagina Facebook è arrivata a 4.000 "Mi Piace".

Martedì 13 Gennaio 2015, alle ore 9 iniziava questa magnifica avventura. A distanza di tempo, il mio obiettivo rimane sempre quello iniziale: scrivere ciò che sono le mie esperienze, giuste o sbagliate che siano. L'entusiasmo è quello di un bambino e le idee sono ancora troppe da realizzare, senza pretendere di insegnare nulla a nessuno.

Grazie a tutti per il sostegno!

sabato 24 agosto 2019

Piacevole Momento di Condivisione

In compagnia dell'amico Antonio Baselice
Un caldo africano che passa lungo tutto il paese, senza un filo di vento...Questo è stato lo scenario ambientale di ieri pomeriggio all'arrivo di Antonio Baselice: <<Non mi prende la posizione. Sono in centro a Villapiana, sono in piazza Dante>>. Confesso, è stata una vera e propria tortura uscire di casa con quel caldo. Il vento che si creava con il movimento della macchina era l'unico sollievo, determinava la mia sopravvivenza a caldo ed afa. Eppure, Antonio "determinato" ha percorso 180 km e circa 2 ore di macchina, come se non fosse abbastanza tra turbolenti strade calabresi. Con la forza di volontà che si ha solo quando si è spinti da una forte passione. Un pomeriggio di condivisione e piacevole compagnia, dove non poteva mancare la birra. Ringrazio pubblicamente il caro amico Antonio per la fiducia che ha riposto nelle mie creazioni, ritenendo che il viaggio valesse la pena. Spero non sia rimasto deluso, perché posso dire di aver conosciuto un amico, di cui ancora non sapevo l'esistenza!

Il post di Antonio sul gruppo HopGB - Hoperation Good Beer



mercoledì 14 agosto 2019

Il Blog va in vacanza!

HomeBrewing Condor ti da appuntamento a settembre, quando riprenderà con nuovi post e contenuti. Adesso è proprio il momento di andare in vacanza.


C'è la bellezza di un tempo, in una giornata di sole. Mettici l'acqua, la personalità delle tue birre e la magia prende vita. Concedersi qualche ora di relax sdraiati gustando una birra, frutto di tanta passione, ti regala enormi soddisfazioni. Solo quando la birra è ormai finita ti accorgi del sole cocente e del piccolo ombrellone, sotto il quale ti sciogli come un gelato. Il caldo e quei ricordi di estenuanti partite a Beach Soccer, ti offuscano la tranquillità e l'equilibrio. Subissato dal ricordo, avvolto da una sensazione afosa che ti stringe anche l'anima. Vai in cerca di un pallone, che non trovi. Momento della vita in cui la disperazione prende il sopravvento, su tutto il resto. Allora, non ti resta che l'onestà brutale, di essere ormai un adulto, senza un pallone, senza mare, ma con la consapevolezza di tornare al frigorifero per stappare una nuova bottiglia di birra.

Buone Vacanze a tutti!!!


Mi potete trovare comunque su facebook
dove sarò online appena posso.

martedì 6 agosto 2019

Un piacevole sguardo al passato

Ovunque tu possa arrivare,
non dimenticare mai da dove sei partito.

Devi sapere che la macchina non sarà più la stessa una volta partito,
 l'homebrewing è anche questo!
Il 2019 era partito a rilento con le mie esperienze casalingo brassicole, d'altronde anche il 2018 era finito su questa  falsariga. Ho percorso tantissime fasi in questo fantastico mondo dell'homebrewing, dalle molteplici ore dedicate allo studio a quelle dovute alle produzioni. Eppure, sono bastate una serie di novità e progetti, per animare nuovamente il mio spirito brassicolo.

Sono passati molti anni da quel mese di gennaio del 2014,  anno in cui ho iniziato la mia avventura come birraio casalingo. Come tanti altri homebrewers ho iniziato questo percorso dai classici malti luppolati, dopo un bizzarro sogno premonitore di mio nonno.

Al compleanno di mio nonno, tra le braccia di mia nonna.
"Un aspetto tipico di mio nonno era quello di offrire ai propri ospiti il Biancosarti. Un liquore dolce prodotto tramite distillazione di erbe, spezie e fiori, con un sapore caratterizzato dalla forte presenza di cortecce e radici. Stranamente quella notte, durante il sogno, avrebbe voluto offrirmi una birra. Birra che non riusci a trovare, ma che cercava con fermezza di farmela provare. Al mattino, poco prima di arrivare a lavoro, aprendo il cellulare su internet mi apparve la scritta: come fare la birra in casa. Un segno del destino o semplice suggestione? Non saprei, ma sta di fatto che alle ore 17 dello stesso giorno, avevo già acquistato il kit di malto luppolato e il resto del materiale."

Per quasi tutto il primo anno, ho continuato a produrre la mia birra solo con i malti luppolati, senza provare mai particolare entusiasmo. Una perdita di tempo, scusate la franchezza. La cosa che ha cambiato realmente il mio interesse è stata la scoperta del metodo All Grain. Da quel preciso momento non mi sono più fermato, tutti i dubbi e le incertezze erano solo ricordi.


"Nelle vicinanze del mio paese, eravamo due o tre a produrre birra in casa. I nostri incontri avevano assunto le dimensioni di una vera e propria associazione clandestina. Le nostre case avevano ormai il fascino di una distilleria d'alcool degli anni '20 e '30, nel pieno del Proibizionismo americano."

Quella crescente passione mi condizionò a tal punto da promuove la cultura birraria anche sul mio territorio, all'epoca quasi del tutto assente. Nel gennaio del 2015, in modo del tutto spontaneo nasceva il progetto Homebrewing Condor, con l'idea di promuovere la birra di qualità, il consumo consapevole e la produzione casalinga di birra.  Il tutto accompagnato dallo scambio di informazioni, perchè l'homebrewing è questo.

"Promuovere l'idea di bere la propria birra o quella di qualità, non è una tendenza patologica all'abuso di bevande alcoliche. Più conosci la birra e più consapevolezza hai quando bevi. Homebrewing Condor non rappresenta l'esibizionismo del tasso alcolemico. Sono altre le realtà e i comportamenti che contribuiscono a rendere la birra un pericolo. Solo attraverso una buona educazione, la conoscenza e la consapevolezza, si possono evitare gli eccessi. Proprio per questo ritengo l'homebrewing un hobby educativo, che favorisce la crescita e una consapevolezza maggiore sul consumo di alcol."


L'homebrewing è aggregazione e convivialità!
Con la nascita del progetto Homebrewing Condor ho avuto modo di relazionarmi con tantissime persone, le quali mi hanno regalato qualcosa di personale che nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi nell'homebrewing.

"Reputo l’homebrewing una vera e propria arte, la quale richiede passione e impegno. La competenza è un aspetto importante, ma come in tutte le cose della vita aumenta con lo studio e le varie esperienze."

CondorLAB
Ho conosciuto homebrewers  a cui bastava seguire le indicazioni dei semplici kit luppolati, mentre altri realizzavano le proprie ricette nel tentativo di produrre birre sempre migliori. E infine, ho trovato quelli come me, in continua evoluzione personale con piccoli laboratori casalinghi. Il mio CondorLAB è stato principalmente utile per testare la capacità delle diverse pratiche di conservazione dei lieviti e per l'isolamento dei microrganismi, mediante terreni selettivi.

Fermentazione Spontanea in botte di Rovere
Il costante impegno mi portò presto ad isolare un lievito autoctono, a produrre interessanti birre Sour e il Sahti (un vecchio stile di birra  finlandese), a coltivare il luppolo e addirittura a maltare l'orzo.

Coni del mio luppoleto
Un periodo nel quale il blog veniva aggiornato regolarmente e sempre più persone ebbero modo di conoscere le mie tante idee e progetti. Nel frattempo, il 2 ottobre del 2017 sul Giornale della Birra comparve una mia intervista rilasciata a Luciano Galea. In quel caso parlavo già del mio interesse nell'utilizzare le botti, di realizzare una fermentazione spontanea e una birra affumicata della Norvegia, chiamata Stjørdalsøl.

Intervista del 2 ottobre 2017, sul Giornale della Birra
Detto questo, mi piace ricordare un post che scrissi il 16 novembre del 2016 (questo stesso post è attualmente visibile su un noto forum sull'homebrewing), dove avvertii un profondo disinteresse verso i lieviti kveik. Una parola del tutto sconosciuta quella con cui venivano indicati questi particolari lieviti norvegesi.

La mancanza di conoscenza può essere un valore o un limite per ogni interesse.
Tuttavia, quel messaggio ha cambiato il mio percorso da homebrewers. Inizialmente decisi di utilizzare quello stesso ceppo singolo (all'epoca era l'unico lievito kveik in commercio, ceppo isolato dalla coltura mista #1 Sigmund's Gjernes Voss), ma la sete di conoscenza era insaziabile per non provare gli autentici kveik a coltura mista. La fortuna ha voluto che diverso tempo prima mi ero imbattuto in alcuni stili di birre del tutto abbandonati, tipo la già citata Stjørdalsøl. Trovare le giuste informazioni su quelle particolari birre non era propriamente semplice.

Gårdsøl det norske ølet di Lars Marius Garshol
Nel cercare di restare fedele alle produzioni storiche, ho addirittura scritto e chiesto consiglio a produttori locali e all'ormai popolare Lars Marius Garshol. Persone di una disponibilità unica e di una semplicità disarmante, che mi hanno dato la possibilità di prendere parte a vari gruppi di discussione a tema. Inoltre, ho scoperto di avere addirittura molti amici in Norvegia, disposti ad inviarmi il proprio kveik senza chiedermi mai nulla in cambio. 

L'Amico Ivar A. Geithung, della città di Voss (Norvegia)
Tramite questi stessi rapporti di amicizia, il mio percorso tra le birre nordiche e i kveik è risultato piacevole, costruttivo, ma soprattutto contagioso. Dunque, l'amore per questi particolari lieviti è stato inevitabile, a tal punto da provare ogni tipo di fermentazione e relativo metodo di conservazione (tradizionale).

Råøl, un vecchio stile di birra Norvegese
Prima che la gente capisse l'importanza del lievito, storicamente il mosto freddo veniva mescolato con lo stesso bastone di legno, conferendo un risultato migliore alla birra finita. Ho realizzato addirittura una fermentazione tramite Kveikstokk, un pezzo di legno utilizzato per la conservazione del lievito di fattoria (riutilizzato anche a distanza di un anno, per saperne di più clicca qui). Esperimento che mi ha dato modo di essere menzionato sul sito di Milk The Funk, nell'apposita sezione sui kveik.

Citazione con relative foto, sul sito di Milk The Funk
Questa citazione mi è valsa una discreta visibilità, soprattutto all'estero con dati incredibili fatti registrare dal blog e dalla pagina Facebook. Conferma della buona strada che avevo intrapreso, nel diffondere le mie esperienze casalingo brassicole.

Anticipazioni su Facebook
Questa mia continua esperienza con i lieviti norvegesi, inoltre mi ha dato l'opportunità di prendere parte all'Expo della Brasseria Veneta, grazie all'invito di Paolo Erne e del presidente Antonio Di Gilio. Evento che si è svolto domenica 23 settembre 2018, con un laboratorio didattico sui Kveik Gruyt, dove ho raccontato tutte le mie conoscenze acquisite sui kveik.

Durante il laboratorio didattico su Kveik e Gruyt
Nell'occasione percepivo chiaramente il grande interesse che suscitavano i kveik, anche qui in Italia. Ricordo con estremo piacere le innumerevoli iscrizioni al mio gruppo Facebook "Esperienze Casalingo Brassicole | HOMEBREWING CONDOR", creato poco tempo prima. Un gruppo chiuso in cui potersi riunire e confrontarsi, sulle proprie esperienze casalingo brassicole, liberi di esprimere la propria opinione nel rispetto degli altri. Uno spazio dedicato a tutti gli amici che seguono il blog.
 Gruppo Facebook Esperienze Casalingo Brassicole | HOMEBREWING CONDOR
Infine, come dimenticare la seconda intervista uscita sul Giornale della Birra, realizzata da Giovanni Messineo.

Intervista del 22 Ottobre 2018, sul Giornale della Birra
Chiudo questo post dicendo che se mi guardo indietro sono felice. Sono passati molti anni da quel gennaio del 2014, ma ancora percepisco di non essere cambiato molto. Sono ancora quella stessa persona che non si ferma mai, mi ritrovo continuamente dietro ad un’infinità di progetti, cosa non scontata dopo tutto questo tempo. L'obiettivo rimane quello di scrivere ciò che sono le mie esperienze, giuste o sbagliate che siano, senza pretendere di insegnare nulla a nessuno. Sperando che la teoria possa essere solo un modello da applicare alla pratica e non un ossessione. La propria esperienza si sviluppa continuamente, tra sbagli, imprecisioni e magari successi, senza troppa teoria ma con la dovuta pratica. A presto amici e buona birra!!!