domenica 28 luglio 2019

Le Pere

Parte della rubrica Sidro & Perry
Sulle bucce, una naturale pellicola di lievito, 
milioni di piccole creature danno vita 
a una magica fermentazione.

Quando si parla di pere bisogna riuscire a distinguere le varie qualità presenti in natura. Non basta pensare a questo frutto come semplice zucchero per ottenere dell'alcool, le diverse qualità di pere possono apportare differenze al sidro finito. Tante sono le varietà di pere tra cui scegliere, dalle più conosciute come la William e l'Abate, alle meno note come la Santa Maria. Mischiate, mescolate e lasciate a fermentare, queste diverse varietà hanno la capacità di produrre una bevanda complessa e piena di sapori.

Dunque, le pere non sono tutte identiche nel sapore e nell'aroma. Queste differenti caratteristiche sono identificabili  nella dolcezza, acidità, succosità e croccantezza.

foto di Futurpera.com
La pera Williams è una varietà inglese, selezionata tra il 1765 e il 1770 da Mr. Williams. Sicuramente risulta la più famosa pera, di colore verde chiaro uniforme (macchiato), ma nelle parti più esposte al sole la buccia forma delle sfumature rosse. La polpa è bianca, tenera, dolce e succosa.
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foto di Futurpera.com
La pera Santa Maria è una varietà italiana selezionata nel 1951, a Firenze da Alessandro Morettini. La polpa polpa è fine, compatta, e di colore bianco. Una pera succosa e dal sapore fresco, che non risulta eccessivamente dolce.
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foto di Futurpera.com
La pera Carmen è una varietà italiana selezionata nel 1980, a Forlì. Una pera succosa con una nota acidula e aromatica. Queste pere presentano un'epidermide che può variare dal verde al giallo chiaro, in relazione al livello di maturazione dei frutti. Mano a mano che il colore dell’epidermide varia, la polpa sviluppa un gusto molto gradevole. 
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foto di Futurpera.com
La pera Max Red Barlett è una varietà americana, selezionata nel 1938 a Washington. Questa tipologia di mele è conosciuta anche sotto il nome di William Rossa. La polpa è succosa, molto profumata, di consistenza fine e di colore avorio. 
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foto di Futurpera.com

La pera Conference è una varietà inglese, selezionata nel 1885. Risulta la più classica tra le pere in commercio, sia per forma che per colore. La polpa è soda, dolce e succosa, ma dal retrogusto leggermente acidulo.
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foto di Futurpera.com
La pera Decana del Comizio è una varietà francese, selezionata nel 1849 a Maine-et Loire, nella regione della Loira. La polpa è compatta, succosa, profumata, con una giusta dolcezza.
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foto di Futurpera.com
La pera Abate Fétel è una varietà francese, selezionata verso la metà dell’800, da  Abbé Fétel. Oggi è una delle pere più utilizzate in Italia. La polpa è bianca, leggermente granulosa, succosa e piacevolmente aromatica, con un sapore agrumato.
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foto di Futurpera.com
La pera Kaiser è una varietà francese, selezionata agli inizi del 1800, nella foresta di Apremont in Haute Saone. Viene anche definita Imperatore Alessandro. La polpa è leggermente granulosa e ricca di aromi.

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Tutte le informazioni, sulle varie qualità delle pere, sono state ottenute sul sito Futurpera.com

Esistono tante altre diverse varietà di pere, ma non ho trovato informazioni specifiche. La lista è aggiornabile in ogni momento.

Succo di Pera
L'alternativa all'utilizzo delle pere è il succo o succo concentrato. Sarebbe opportuno usare quelli senza aggiunta di zuccheri, filtrati e pastorizzati (basta vedere l'etichetta). Solitamente questi prodotti sono molto simili, anche se possono variare in minima parte, dal dolce e l'acidulo.

sabato 27 luglio 2019

Semplice Perry (Sidro di Pere)

Parte della rubrica Sidro & Perry
IL MIO PERRY DALL'ALBERO AL FERMENTATORE,
ASPETTANDO IL BICCHIERE


Il sidro di pere o più semplicemente Perry, è una bevanda alcolica molto antica. Il Perry fu molto diffuso nel Medioevo, anche se le sue origini risalgono al sesto secolo. Tradizionalmente, il perry è più forte del sidro di mele, anche se risultano molto similari nella modalità di produzione.

La strada che mi ha portato alla produzione del sidro di pere, parte dalla mia campagna. In passato non mi ero mai soffermato su questo specifico frutto, molto spesso lo evitavo preferendo altro. Nonostante ciò ho deciso di raccogliere le pere per provare cosa potevo ottenere, da questo frutto fermentato.

Fare il Perry è stato particolarmente semplice. Fondamentalmente mi è bastato estrarre il succo e aggiungere lievito, da vino bianco.

Produzione
Condor Perry
Dopo una piacevole raccolta di pere nella mia campagna (consiglio di evitare succhi di pere in commercio perchè non danno i risultati sperati), ho lasciato il tutto a maturare per qualche giorno. In base alle informazione in mio possesso, risulta molto importante una giusta maturazione visto che il Perry potrebbe avere poco sapore. Mentre una maturazione del frutto eccessiva potrebbe rovinerà totalmente il prodotto finito.
foto di Futurpera.com
La ricetta che ho realizzato prevede il 100% di pera Santa Maria, con fermentazione affidata all'ENOLIEVITO CEREVISIAE (una coltura selezionata di Saccharomyces Cerevisiae, utilizzata nella vinificazione).

OG 1065

Dopo questa prima fase, ho selezionato le pere da utilizzare evitando quelle con segni visibili o ulteriormente rovinate (questi scarti sono serviti per un'ottima marmellata fatta da mia moglie). In un contenitore abbastanza grande, ho raccolto e lavato le pere selezionate. Il tutto è stato fatto con sola acqua, ma con attenzione. Dopo il lavaggio, tramite un coltello ho tolto il torsolo e successivamente spezzettato le pere.


Ottenuto il succo tramite l'utilizzo dell'estrattore, ho versato il tutto nel fermentatore (precedentemente sanitizzato) senza preoccuparmi di pastorizzare. Ho infine inoculato una coltura selezionata di Saccharomyces Cerevisiae (utilizzata nella vinificazione) e mezzo succo di un limone (si potrebbe usare anche un cucchiaio di acido citrico).
Dopo aver chiuso il fermentatore, ho apportato alla camera di fermentazione la temperatura controllata di 15 °C, fino al raggiungere della densità di 1.015, per poi alzare la temperatura a 17 °C. Successivamente ho previsto l'aggiunto delle Chips (scaglie di quercia da botti di whisky) e la diminuzione della temperatura, a 2°C per una settimana.

CHIPS / Scaglie di legno
Estrazione a Freddo
8 gr di Oak Chips Whisky (1 settimana a 2°C)
L'ipotesi dell'affinamento in botti di legno può essere una buona soluzione. L'affinamento nel legno richiede notevoli livelli di esperienza, nel riconoscere gli effetti di questo processo e adeguarli alle proprie esigenze di produzione. Ritengo le scaglie di legno la possibilità più adeguata alle mie esigenze, rappresenta una comodità non indifferente, un escamotage alle reali botti. Per farci un'idea dei particolari sapori che può rilasciare un tipo di legno, potrebbe essere utile un infuso (mezzo cucchiaio di scaglie in una tazza di acqua calda o preferibilmente birra). Tenete presente che i tempi di infusione e il contatto con il Perry (l'alcol favorisce l'estrazione) possono avere effetti sul gusto. Per capire il risultato dell'effetto, assaggiate e valutate cosa riuscite a percepire dall'infuso. 

Oak Chips Whisky
Scaglie di Quercia Francese
Preparazione
a. Versate le scaglie in un pentolino di acqua bollente e lasciate riposare per 5 minuti.
b. Tramite un colino scolateli e risciacquateli.

c. Riponete le scaglie in un barattolo e riempite il tutto con del distillato, da 1 giorno fino ad un massimo di 2 settimane (nel mio caso ho lasciato le scaglie di legno nel Whisky, per 5 giorni).

PRIMING
4,9 gr/l di zucchero(2,5 volumi di CO2).

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

lunedì 22 luglio 2019

Koduõlu Farmhouse Ale

Parte della rubrica Farmhouse Ale
Alla scoperta delle Fattorie Estoni
"Non è facile camminare da solo nella campagna, 
senza meditare su qualcosa."
Charles Dickens.

Foto riprodotta per gentile concessione di Lars Marius Garshol 
Le Koduõlu sono birre ad alta fermentazione tipiche delle grandi isole del mar Baltico, in Estonia. Birre prodotte più precisamente nelle campagne di Saaremaa, Hiiumaa e Muhu. Il significato della parola “Koduõlu  in lingua estone è birra di casa, dove "Kodu" sta per casa e "õlu" sta per birra. La birra di fattoria in Estonia è ancora prodotta, per tutte le ricorrenze, come i matrimoni, il natale o addirittura i funerali.



L'isola di Saaremaa è la roccaforte della tradizione locale, favorita dall'isolamento dalla terra ferma che ha preservando radicalmente questo stile. I contadini producevano il malto dai propri grani, utilizzando essenzialmente orzo.
Caratteristiche
Degustare
Foto di Metana.fi
Una birra dolce, bilanciata dal ginepro.
Per capire le caratteristiche delle Koduõlu è utile conoscere le condizioni di produzione.

Parametri Fisici Tipici
OG 14,5/16 °P (1,059/1,066)
FG Apparente 2/4,5 °P (1,008/1,018)
Attenuazione Apparente 75/78%
IBU 5/10

Contenuto Alcolico
I contadini di Saaremaa riportano birre dal contenuto alcolico molto alto, 10% circa. In realtà, il contenuto alcolico sembra variare tra il 5% e il  ​​7,5%.

Aspetto
Tipicamente il colore può variare molto. Generalmente queste birre presentano un giallo molto pallido, ma alcuni esempi arrivano ad essere sul marroncino. Inoltre, risultano essere molto torbide con una schiuma poco rilevante.

Aroma
La maggior parte delle birre Koduõlu è dolce e bilanciata dalla presenza del ginepro. In molte di queste birre si può distinguere un ottimo aroma di ginepro. L'aroma tende ad essere fruttato con le tipiche note ed esteri, dal carattere di banana abbastanza forte (aspetto che potrebbe non essere gradito da tutti).

Sapore
Queste birre sono morbide, lisce, rotonde, bevibili e generalmente dolciastre.

Corpo
Solitamente si tratta di birre con densità finale tra i 1,008 e i 1,018 FG.

Processo di Produzione
Tradizionale

La Maltazione avveniva tramite la bagnatura in sacchi, la germinazione su legno e l'essiccazione su superficie riscaldate o più semplicemente al sole. L'acqua di Saaremaa contiene molto ferro e diverse Koduõlu possono presentare un leggero gusto metallico. Viene eseguito un semplice ammostamento,  anche se diversi produttori utilizzano l'infuso di ginepro. Tradizionalmente veniva lentamente versata dell'acqua bollente (sui 98 gradi °C) sui malti, per un successivo ammostamento di circa 3 ore. Il mosto viene poi filtrato attraverso rami di ginepro o più semplicemente con della paglia.

Ammostamento
L'aspetto del tutto nuovo rispetto alle altre birre di fattoria, emerge dall'utilizzo del luppolo bollito in acqua separatamente. Questo infuso di luppolo viene introdotto durante l'ammostamento o al temine della fermentazione. Il luppolo viene usato in quantità minima (generalmente tra 0,60 a 2,7 gr/litro), senza risultare rilevante nella birra finita.

Luppolo per l'infuso
Il mosto non viene mai sottoposto al processo di bollitura. Mentre, il lievito tradizionale usato nelle vecchie fattorie sembra essersi del tutto estinto (veniva inoculato a 36/37 °C, utilizzando come riferimento la "temperatura corporea"). Nelle produzioni più moderne vengono usate principalmente due colture miste impiegate per la panificazione, Nordic Pärm Vilmix e Pärm Euroferm Salutaguse.

Lieviti usati Nordic Pärm (Vilmix) e Pärm Euroferm (Salutaguse)
Il lievito Pärm Euroferm (Salutaguse) dovrebbe essere lo stesso lievito (Suomen Hiiva) usato nella produzione di  Sahti, venduto in Estonia con un nome differente. In molti Koduõlu l'aroma di banana è similare a quello riscontrabile in un Sahti, anche se sembra essere più lieve. Altre possibilità di fermentazione sono state riscontrate con l'utilizzo dei lieviti secchi della Fermentis, Safbrew T-58 e Safale S-04. Nella miscela di lievito lievito possono essere aggiunte delle foglie (precedentemente schiacciate in un mortaio) di ribes nero, per ottenere un profumo molto armonioso con ginepro e il tipico aroma di banana. Quest'ultima pratica è utilizzata da pochi produttori.

Diversi produttori, all'inoculo del lievito urlano o sussurrano una frase superstiziosa
"Mine ja murra!" che significa "Vai e rompi!".

Le fermentazioni sono abbastanza veloci (da 3 a 4 giorni), ma sarebbe più opportuno dire che continuano aumentando la carbonatazione, evitando il processo di priming. Nonostante ciò, stranamente la carbonatazione viene descritta quasi sempre bassa.

Taherberi
La figlia della Koduõlu
Durante la produzione di una Koduõlu, più precisamente nella fase di lavaggio delle trebbie, il mosto recuperato viene utilizzato per la produzione di una birra da tavola. Questa birra viene chiamata Taherberi, una versione meno alcolica, più rinfrescante e profumata, rispetto alla Koduõlu.

Parametri Fisici Tipici Taherberi
OG 9.5 °P (1.038)
FG Apparente 2,3 °P (1,009)
Attenuazione Apparente 75/78%
Contenuto Alcolico 3.8%
IBU 5/10

Taari
Drink quasi senza alcol 
Con gli ulteriori scarti della cotta viene e prodotta la Taari, una bevanda con gli stessi aromi della Koduõlu, ma dalla gradazione alcolica di 1 grado.

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  Produzione Storica
Ricetta in stile Koduõlu

Storicamente sarebbe opportuno utilizzare un'acqua ferrosa, precedentemente bollita con del ginepro per ottenere l'infuso (l'infusione dovrebbe bollire per un'ora, diversamente dalla tecnica usata in Norvegia).

OG: 1.065
FG: 1.012
IBUs: 10
ABV: 6.5%

FERMENTABILI
100% Malto Pilsner

AMMOSTAMENTO
70 °C per 3 ore

No BOIL


FILTRAGGIO 
Avviene attraverso ramoscelli di ginepro o paglia.

LUPPOLO
Il luppolo deve essere bollito separatamente per 3 ore (in acqua) e aggiunto dopo l'ammostamento.

LIEVITO
Lievito Nordic Pärm (Vilmix) o Pärm Euroferm (Salutaguse). In alternativa possono essere usati i lieviti della Fermentis, Safbrew T-58 o Safale S-04.

FERMENTAZIONE
Inoculo a 24 ° C

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Fonti

Questa rubrica è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

sabato 13 luglio 2019

Saison Farmhouse Ale

Parte della rubrica Farmhouse Ale
Alla scoperta delle Fattorie Belghe
"Non è facile camminare da solo nella campagna, 
senza meditare su qualcosa."
Charles Dickens.


Le Saison sono birre ad alta fermentazione tipiche della Vallonia, nel sud del Belgio. Prodotte in origine nelle campagne (dalla fine dell’ottocento), solo raramente venivano distribuite oltre i confini del villaggio o della regione. Il significato della parola “saison”, in lingua francese, è "stagione".


Queste birre venivano conosciute anche come Saison d'ètè o Saison estive. Uno stile legato alla stagionalità, venivano prodotte solo in inverno e consumate durante i mesi estivi, dai lavoratori stagionali (les saisonniers). Esistono poche testimonianze scritte sulla produzione. Ogni proprietario di queste fattorie aveva una propria ricetta, che variava molto da una fattoria all'altra. Anche per questo risulta difficile conferire un profilo gustativo comune. L'aspetto con più certezze è quello che le Saison non possono rappresentare uno stile, ma più precisamente un unico gruppo di birre.

Caratteristiche
Degustare
Una birra dissetante, amata e bevuta soprattutto nella stagione estiva.


Per capire le caratteristiche comuni delle Saison è utile conoscere le condizioni di produzione e lo scopo iniziale che avevano queste particolari birre. Le risposte sono da ricercare nella freschezza dei profumi, la capacità di dissetare e la leggerezza alcolica. Senza dimenticare che queste birre, dal corpo esile, erano spesso acidule e/o amare.

Parametri Fisici Tipici
OG 11/14 °P (1,044/1,056)
FG Apparente 0,5/2,5 °P (1,002/1,010)
Attenuazione Apparente 80/95%
IBU 18/32
EBC 6/36

Contenuto Alcolico
Il contenuto alcolico era tra i 3% e i 5%, mentre oggi queste birre variano tra i 6° e i 9°. Nulla a che fare con il criterio primario, che riporta questo stile come rinfrescante. Per me un buon compromesso sarebbe quello di produrre una birra tra i 5° e i 6°, senza andare oltre.

Aspetto
Tipicamente il colore di una Saison può variare dal pallido dorato all'arancio chiaro (circa tra 6 e 8 SRM). Solitamente risultano essere leggermente torbide con una schiuma compatta e persistente.

Aroma
Tutte le più importati saison presentano un aroma complesso, con le tipiche note fruttate ed esteri (banana, albicocca, bubble gum) delle birre ad alta fermentazione. Sono presenti i fenoli speziati (pepe) ma con ridotte note di chiodi di garofano. Il luppolo in aroma, generalmente presenta note terrose e speziate, può essere più o meno avvertibile. Oltre queste caratteristiche l'aroma può essere condizionato, durante la produzione, dall'aggiunta di spezie. Personalmente ritengo l'aggiunta di spezie  evitabile, anche perchè mi incuriosiscono altre forme di complessità aromatiche, dovuta a lieviti selvaggi e batteri lattici.

Sapore
Le Saison sono birre secche e rinfrescanti, con intensi sentori fruttati e speziati. Il luppolo è presente in amaro ma non troppo, mentre le note in aroma si presentano con un'intensità medio-bassa. La presenza di acidità lattica può essere un'ulteriore caratteristica ma solo per quelle birre più storiche.

Corpo
Solitamente si tratta di birre molto attenuate, tra l'85% e il 95%, con densità finale tra i 1,002 e i 1,008 SG.

Il Successo delle Saison
Evoluzione e nuovi Metodi di Produzione



Malgrado le possibili differenze delle Saison del passato, credo sia giusto capire i principali criteri che sono alla base di questo stile. Originariamente, le Saison sono state realizzate con qualunque cereale e spezia fosse disponibile (orzo e orzo maltato, con aggiunte variabili di frumento, avena o mais) all'interno della fattoria. Le condizioni igieniche di produzione erano molto distanti da quelle rigide dei birrifici moderni. Con un occhio al passato, oggi esistono Saison di ogni tipo e interpretazioni, anche molto bizzarre (vedi Porter Saison) senza considerare i punti chiave che hanno dato origine a questo stile. Le caratteristiche comuni delle Saison erano dunque la freschezza dei profumi, la capacità di dissetare e la leggerezza alcolica. La nascita di questo stile è antecedente alla refrigerazione, si preparava la birra destinata per l'estate, quando le temperature permettevano una produzione ottimale (a fine autunno). Queste birre potevano essere mescolate con quelle dell’anno precedente o addirittura tagliate con dei Lambic, per aumentarne l’acidità e l'effetto dissetante.

Saison e le Fermentazioni Classiche
un approccio lento e costante
Iniziamo precisando che la fermentazione di una Saison non è propriamente semplice. Non basta alzare la temperatura  per ottenere un prodotto gradevole. Creare il giusto ambiente di fermentazione (stabile e produttivo) per il lievito è indispensabile. Il lievito deve fare la birra, ma ricordate che lavora in un ambiente che manipoliamo, influenzando enormemente la fermentazione a nostro piacimento. Le due caratteristiche che possiamo gestire sono: il giusto inoculo di lievito e la  temperatura di fermentazione. Aspetti che non bisognerebbe mai tralasciare, se si vuole un lievito in salute e dalle ottime prestazioni. Dunque, il lievito preferisce un ambiente stabile e vantaggioso, nulla di nuovo per chi conosce come viene fatta una birra.

Durante il processo di produzione della birra, esistono tre fasi di controllo della temperatura per le cellule di lievito, dove è necessario mantenere un lento e costante aumento della temperatura. Tutto ciò, per favorire una normale e completa fermentazione della birra, nonostante le cellule di lievito iniziano a stancarsi e si trovano in un ambiente tossico (presenza alcolica).

1. Temperatura iniziale d'inoculo
FASE DI RISVEGLIO DEL LIEVITO
Si potrebbe inoculare il lievito tra 20 e 21 ° C.


2. Temperatura dalle 24 alle 75 ore
FASE DI CRESCITA 
Aumentare la temperatura di un grado al giorno.

3. Temperatura dal 4 al 10 giorno
FASE DI FASE STAZIONARIA 
Aumentare la temperatura di un grado al giorno, per favorire la completa attenuazione.

N.B. La scelta del lievito può variare di molto il risultato.


Saison e le Fermentazioni Miste
Sour
Molti grandi birrifici propongono approcci con fermentazioni miste (lievito e batteri, per replicare i sapori associati alle birre tradizionali delle fattorie), evidenziando l'acidità e "funky" storicamente associati allo stile. Allora andiamo per ordine.  Per creare queste birre complesse vengono utilizzati in fermentazione diversi microorganismi, soprattutto Brettanomyces e Batteri (Lactobacillus e Pediococcus). Senza dimenticare l'approccio con lieviti e batteri presenti nell'aria, con fermentazioni del tutto spontanee. La fermentazione mista più comune è sicuramente l'utilizzo proprio di Brettanomyces, Lactobacillus e Pediococcus. In generale, esistono due tipi di fermentazione mista:

a. Fermentazioni miste con batteri per l'acido lattico. Queste fermentazioni vengono ottenute tramite l'utilizzo di Lactobacillus e/o Pediococcus. Fermentazioni caratterizzate da una maggiore acidità e dal sapore aspro causato proprio dalla produzione di acido lattico.

b. Fermentazioni miste senza batteri lattici. Queste fermentazioni vengono ottenute solitamente  tramite l'utilizzo di Saccharomyces e Brettanomyces. Fermentazioni caratterizzate da una leggera asprezza, dalla produzione di acido acetico da parte dei Brettanomyces.

Per entrambi le tipologie di fermentazioni, la secondaria sarà completata dai lieviti (Saccharomyces e / o Brettanomyces).

Brettanomyces
Lievito
Brettanomyces è il nome del genere di lieviti appartenente alla famiglia delle Pichiaceae. Il Brettanomyces vive sulle bucce della frutta e venne scoperto all'interno del laboratorio Carlsberg, nel 1904 da N. Hjelte Claussen durante lo studio delle Ale britanniche. Brettanomyces o più semplicemente Brett, è un ceppo di lievito che fermenta più lentamente rispetto ai classici Saccharomyces. Questo particolare genere comprende cinque specie differenti: Custersianus, Naardenensis, Nanus, Anomalus e Bruxellensis. Le specie Anomalus e Bruxellensis hanno una forma sporigena, chiamata Dekkera ( ceppi che vengono spesso isolati dal vino). Si tratta di un lievito acidogenico, che si riproduce velocemente in soluzioni glucosate producendo grandi quantità di acido acetico. Inoltre, le cellulare Brett possono variare da una forma ovoidale a tubolare allungata. I differenti ceppi Brett producono molti aromi e sapori, in particolare "funky". Per conoscere come dare la caccia ai Brettanomyces  clicca qui.

Lactobacillus
Batteri
Il genere Lactobacillus racchiude il gruppo di batteri responsabili della produzione di acido lattico, attraverso la fermentazione degli zuccheri. Sono batteri Gram-positivi a forma di bastoncello, senza membrana esterna, sono procarioti (anucleati) diversamente dai lieviti Saccharomyces e Brettanomyces che sono eucarioti (nucleati). Questi batteri sono anaerobi facoltativi, possono fermentare sia in presenza di ossigeno che in assenza, ma generalmente crescono senza. Attualmente sono state identificate più di 150 diverse specie di Lactobacillus. Tale genere batterico produce acido lattico, un acido più gradevole rispetto a quello acetico, dai sentori piacevoli e poco incisivi.  Tuttavia, alcuni sentori se uniti ad altri sottoprodotti della fermentazione contribuiscono ad apportare alla birra un carattere aspro e penetrante, che troviamo spesso nelle birre a fermentazione selvaggia. Nell'ambito birrario i lactobacillus sono i batteri protagonisti di tutte le birre acide e si possono generalmente dividere in Omofermentanti (producono solo acido lattico) e Eterofermentanti (producono sia alcol che acido lattico). Un esempio di Lactobacillus Omofermentanti sono i Delbrueckii, mentre quello dei Lactobacillus Eterofermentanti sono i Brevis.I Delbrueckii sono il genere più comune per la birrificazione, utilizzano glucosio per produrre acido lattico e anidride carbonica. Mentre tutti gli Eterofermentanti (come i Brevis) producono valori alti di diacetile e altre sostanze, dall'acido simile a quello acetico, all'isovalerico e l'isobutirrico (generalmente attribuibili ai Brettanomyces). Ipoteticamente si potrebbe completare la fermentazione di un mosto con solo Lactobacillus Eterofermentanti , capaci appunto di produrre sia alcol che acido lattico. In presenza di etanolo e lisina, gli Eterofermentanti possono sintetizzare le Tetraidropiridine con un sentore di topo. Solitamente la temperatura ideale per i Lactobacillus si aggira intorno ai 37 °C, diversamente dalle consuete condizione termiche di fermentazione e maturazione. In presenza di condizioni favorevoli (come temperatura e nutrienti) tali batteri si riproducono in poco tempo, mentre la crescita  diminuisce in presenza di altri microorganismi e può essere inibita da alti livelli di alcol, acido lattico e dagli acidi rilasciati dai luppoli. Proprio la presenza di questi acidi dei luppoli contribuisce a ritardare la crescita della maggior parte della specie. Lo sviluppo di diversi ceppi omofermentanti è inibito dagli acidi prodotti dal luppolo diversamente per gli eterofermentanti  molto più resistenti. Inoltre la loro riproduzione avviene fino al raggiungimento di un pH di 3,8 circa. Per conoscere come dare la caccia ai Lactobacillus clicca qui.

Pediococcus
Batteri
I Pediococcus sono batteri lattici (Gram-positivi) collocati all'interno della famiglia delle Lactobacillaceae. Solitamente sono in coppie o tetradi e si dividono lungo due piani di simmetria e producono solo acido lattico, sono Omofermentanti. Questi batteri in presenza di ossigeno fermentano poco o nulla, essendo microaerofili. Possono essere utilizzati in qualsiasi birra per raggiungere un livello molto alto di acido lattico.

Blend  Personale
Una coltura adattata alle proprie esigenze 
Questo approccio viene proposto da diversi birrai, con fermentazioni da miscele di lievito personali. Miscele microbiche ottenute in modi differenti, con tecniche sicuramente interessanti. Alla Jester King Brewery di Austin, il Blend è stato ottenuto dall'esperimento "coolship in miniatura". In poche parole, hanno lasciato una pentola di mosto raffreddare durante la notte. Passata la notte hanno spedito il campione in laboratorio, per isolare i lieviti migliori. Nel tempo, hanno creato un Blend da più microorganismi isolati, adattato alle esigenze del produttore. Un risultato finale realmente  unico.

Con gli strumenti giusti è possibile catturare e isolare i lieviti,  in ogni parte, in ogni luogo. In un vecchio post, ho cercato di riportare tutti i passaggi che mi hanno portato ad ottenere i miei personali lieviti. Un progetto che si è soffermato territorialmente sulla mia fattoria. Un tentativo casalingo personalmente entusiasmante. Per saperne di più clicca qui.

Fermentazione Spontanea
e i vantaggi del Blending
Un ulteriore approccio  utilizzato ormai da diversi birrai è la fermentazione spontanea. Questa tecnica è del tutto naturale, la birra fermenta interamente da microbi aerodispersi in natura. Sicuramente il più antico metodo di fermentazione, dispendioso in termini di tempo e incerto nel risultato finale. Per questo inoculo naturale si utilizza tradizionalmente un Coolship (generalmente una vasca di rame), dove viene riposto il mosto all'aria aperta, lasciato a raffreddare durante la notte. La magia della fermentazione spontanea è così innescata. Nessun lievito o microrganismo viene aggiunto, gli unici presenti sono quelli selvaggi che vivono nell'aria e nell'ambiente circostante. Con i dovuti accorgimenti la fermentazione spontanea offre nuove sfumature e maggiore complessità. Una vecchia frontiera di combinazioni e interazioni tra microrganismi, che producono caratteristiche che si evolvono nel tempo, tra sapori e aromi unici.


"It’s hard to get a consistent and pleasant mouthfeel out of long-aged sour beers."
Dayhoff  di Upland Brewing

Per cercare di ottenere risultati  finali costanti, tramite la Fermentazione Spontanea, il rimedio è il Blending (l'arte di tagliare la birra). I vantaggi di miscelare le diverse birre sono realmente molti, per creare un prodotto finale migliore.

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  Produrre una Saison
Ricetta in stile Dupont

La Dupont è sempre stata una brasserie indipendente (della famiglia Dupont), nata nel 1920 quando Luois Dupont fu dissuaso dal padre dall’emigrare in Canada,  nel 1920.  La Saison Dupont è l'esempio definitivo di questo stile di birra, mostra esteri fruttati complessi con note floreali ed erbacee.

OG: 1.065
FG: 1.012
IBUs: 28
ABV: 6.5%

FERMENTABILI
4.9 kg  Malto Pilsner
227 gr Malto Vienna 
113 gr  Malto Munich
227 gr Cara Munich
227 g Malto di Frumento


AMMOSTAMENTO
66 °C fino a conversione
Sparge a 76°C

BOIL
60 minuti

LUPPOLO
28 gr East Kent Goldings 6.3%  a 60 minuti
14 gr Styrian Goldings 1.5%  a 5 minuti

LIEVITO
Wyeast 3724 Belgian Saison o White Labs WLP565

FERMENTAZIONE
Inoculo a 20 °C, con il successivo aumento della temperatura di un grado al giorno, fino ad arrivare a 28°C.

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Condor Saison
Ricetta


Nonostante si tratta di una birra semplice e contadina, brasare questo stile tra le mura di casa non è facile come si potrebbe pensare. Tuttavia ho deciso di provare più volte la produzione di una Saison, alla continua ricerca di una birra soddisfacente.

ACQUA
Acqua moderatamente dura
Viene storicamente usata acqua dei pozzi, con una durezza temporanea (bicarbonati) alta. Questa durezza aumenta la secchezza percepita e il carattere del luppolo. Considerato questo aspetto ho deciso di usare un'acqua moderatamente dura.

FERMENTABILI
Malto di colore molto chiaro, tra i 6 e gli 8 SRM. 
Solitamente vengono utilizzati malti Pilsner o Pale con l'eventuale aggiunta di Vienna o Munich. Dupont utilizza solo malto Pilsner, per avere un prodotto più chiaro. Storicamente venivano usati anche altri cereali (maltati e non maltati), come segale, frumento, avena e farro. Personalmente ho preferito usare Pale e Frumento.

FERMENTABILI
Malto Pale 95%
Frumento 5%


AMMOSTAMENTO
Mash-in a 55 °C
Protein rest a 55 °C per 10 min.
β-Amilasi a 62  °C per 30 min.
α-Amilasi a 69  °C fino a conversione
Mash out a 74  °C

LUPPOLO
IBU 20
Northern Brewer (in amaro e aroma) 
Hersbrucker (in aroma)
Per una birra tradizionalmente rustica della Vallonia, quale potrebbe essere una scelta migliore del luppolo più rustico. Con una buona dose di oli (mircene e cariofillene), il Northern Brewer presenta spesso l'aroma che si prova attraverso una foresta di cedri, con cespugli di erbe che crescono tutt'intorno. Alcuni potrebbero preferire il sapore erbaceo/terroso del Saaz, ma ritengo il Northern Brewer una garanzia.  

BOIL
60 minuti

LIEVITO
Wyeast n.3711 French Saison
Inoculare più cellule di lievito, necessarie per fermentare il mosto. Dunque, ho preparato uno starter (con nutrienti) per cercare di arrivare a 50% in più di overpitching.

FERMENTAZIONE
Inoculo a 20 °C, con il successivo aumento della temperatura di un grado al giorno, fino ad arrivare a 28°C.

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  Saison Speziata
Ricetta con pepe bianco e scorza d'arancia
Questa Saison è ad alta gradazione alcolica, realizzata utilizzando Pepe bianco e scorza d'arancia (amara). Il luppolo non risulta eccessivo proprio per favorire l'uso di spezie e lievito.

OG: 1.080
FG: 1.010
IBUs: 25
ABV: 8.6%

FERMENTABILI
6.8 kg Malto Pilsner
454 gr Malto di Frumento
9 gr Malto Chocolate

AMMOSTAMENTO
63 °C fino a conversione
Sparge a 76°C

BOIL
60 minuti

LUPPOLO
28 gr Northern Brewer 6.9%  a 60 minuti
28 gr scorza d'arancia (amara) a 60 minuti
2,5 gr Pepe Bianco a 60 minuti

LIEVITO
Wyeast 3711 French Saison

FERMENTAZIONE
Inoculo a 20 °C, con il successivo aumento della temperatura di un grado al giorno, fino ad arrivare a 28°C.


Questa rubrica è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

3.000 "Mi Piace" su Facebook

Varcato il traguardo dei 3.000 "Mi piace"
sulla pagina delle mie attività Casalingo Brassicole.


Sicuramente una tappa simbolica ma comunque importante. Un risultato che mi regala una grande soddisfazione e mi rende estremamente orgoglioso. Nel mio piccolo, ho cercato di creare un luogo virtuale sempre migliore, provando ad aggiornarlo con argomenti sempre più piacevoli. L’impegno che ci ho messo è stato ripagato dal vostro apprezzamento, visto che proprio oggi la pagina Facebook è arrivata a 3.000  "Mi Piace". 

Grazie a tutti per il sostegno! 

Martedì 13 Gennaio 2015, alle ore 9 iniziava questa magnifica avventura. A distanza di tempo, il mio obiettivo rimane sempre quello iniziale: scrivere ciò che sono le mie esperienze, giuste o sbagliate che siano. L'entusiasmo è quello di un bambino e le idee sono ancora troppe da realizzare, senza pretendere di insegnare nulla a nessuno.