domenica 24 luglio 2016

Per iniziare: Kit, si o no?

Premetto che questo post vuole solo raccontare il mio punto di vista, in base alla mia esperienza.

In molte discussioni, anche sui vari forum, emerge con una certa frequenza un aspetto: il metodo migliore per iniziare a birrificare, in casa, sarebbe quello con i malti preparati (Kit). Fermo restando che rispetto l'idea di tutti ma mi piacerebbe fare una certa distinzione. Le distinzioni da fare sono essenzialmente di due tipi: iniziare tanto per provare o iniziare nel modo migliore. 

Nel primo caso, il Kit ci sta tutto, non ci sono dubbi. L'idea di provare per una semplice curiosità, senza grosse difficoltà mi porta a dire che i malti preparati sono la strada ideale.

Nel secondo caso, l'aspetto può essere più complesso. Per iniziare quest'avventura, nel modo migliore, senza reali perdite di tempo e con la giusta consapevolezza,  i kit li lascerei stare. 

Per semplificare il mio pensiero, vi dico: Cosa devo fare se voglio imparare a fare la pizza?. Non credo e non ritengo sia utile iniziare dalla pizza surgelata, del discount. Non mi aiuterebbe molto nel mio percorso  di apprendimento.


Diversamente simili. Anche l'utilità del Kit risulta essere come quella della pizza surgelata. Accumulare esperienza non la ritengo una scorciatoia. Se non si è mai fatta una fermentazione o una sanitizzazione, non sarà certo il Kit ad aiutarti più di altri metodi. Detto questo, perchè una persona deve apprendere queste fasi proprio con i vari Kit. Sarà invece fondamentale, anche nella crescita personale, conoscere cosa si vuole e cosa si deve fare per ottenerlo.

Il metodo Kit, non più di altri, permette di correggere eventuali errori o capire dove e cosa hai sbagliato, senza le giuste basi. Inoltre, non illudetevi di evitare eventuali errori, avendo avuto prima dimestichezza con i kit, perchè non sarà così.

Ricordo benissimo il mio grande entusiasmo iniziale, e le ripetute delusioni avute con i vari kit. Mi aspettavo molto senza avere una reale conoscenza dei prodotti. Volevo fare la birra ma ho rischiato di perdermi il meglio dell'homebrewing. Proprio per i Kit stavo per mollare. Poi ho capito, per mia fortuna,  che dovevo andare oltre e continuare. E cosi sono passato prima al metodo E+G e poi a quello All Grain. Grazie anche ai tanti consigli, mi veniva detto di leggere per avere una reale conoscenza, oggi posso dire che ho trovato la mia strada, in questo bellissimo mondo.

Solo la giusta conoscenza, applicata alla pratica, risulta essere la strada migliore. Ciò nonostante, non abbiate paura di commettere degli sbagli, perchè questo aspetto ci aiuta e ci porta a migliorare. Mentre realizzare la birra, con i Kit, può solo influire negativamente sul tempo e sulla scoperta di questo mondo.

In conclusione, chiudo scrivendo, che preferisco di gran lungo, bere una birra con qualche problema, fatta con i metodi E+G e All Grain, che bere un buon prodotto con il Kit.

sabato 9 luglio 2016

Per gli amici del fai da te: Portabottiglie in cartoncino

.Fai da te.

Una bottiglia è già il vestito più adatto, per la nostra birra. Ciò nonostante, mi sono chiesto come presentare meglio le mie bottiglie quando le regalo agli amici. Per non parlare del fatto che odio, fortemente, dare le mie birre nella busta della spesa. Vorrei dare sempre la giusta importanza alla mia birra, come metterle in bella mostra. Forse, molti di voi, non si rivedono in questo aspetto e magari preferiscono solo l'aspetto principale, il prodotto, e nulla di più. Giustissimo, pienamente comprensibile, ma io preferisco avere una visione più ampia,  che va oltre l'impatto gustativo.

Portabottiglie in carta (2 pezzi). 
Indicato solo per le bottiglie di birra, con formato 33 cl.

Dare alla birra un abito con un certo stile, una cosa raffinata e di buon gusto. Un regalo adatto per gli amici, per essere apprezzato anche oltre le caratteristiche organolettiche.

Per costruire il portabottiglie, non occorrono molti oggetti. Serve un foglio di cartoncino per stampanti, in formato A3, delle forbici, del nastro biadesivo, una matita e una riga.

Le Fasi:
1. Ho fatto una fotocopia della mia etichetta, in formato A3, come da foto qui sotto. È possibile usare qualsiasi immagine, basta avere dei punti di riferimento e non eliminare il file. Non è indispensabile che l'immagine copra la parte superiore e inferiore, della superficie. 

2. Subito dopo, dall'altro lato della fotocopia, ho tracciato lo schema che mi permette di capire meglio come apportare i loghi sul cartoncino. Nella foto potete vedere le distanze che ho utilizzato. In colore Rosso, sono le parti da piegare. In colore Verde, sono le parti dove mettere il nastro biadesivo. In colore Blu, sono le parti da tagliare. Dalla foto è visibile, più o meno, dei segni riportati dall'immagine sottostante per avere dei punti di riferimento quando si modifica il file della foto originale.

3. Fatto questo, ho potuto modificare il file originale (utilizzato in precedenza) al computer, in base alle mie esigenze creative. Tutto questo grazie alla visione dei punti di riferimento. Qui sotto nella foto, in colore Arancione, sono le parti visibili (dove è possibile apportare i loghi). In colore Rosso, sono state inserite altre parti da piegare, oltre a quelle già presenti.

4. Finito di modificare il file (ho usato Paint), possiamo salvare il tutto, senza modificare le dimensioni originali. Fotocopia il file modificato, in formato A3 su cartoncino e riportare lo schema sul retro.

5. Non resta altro da fare che piegare, tagliare ed incollare. Come ultima cosa, ho inserito all'interno del portabottiglie un cartoncino, come base, incollato con il nastro biadesivo.

martedì 5 luglio 2016

Birre Dimenticate: Grodziskie, la cotta


La mia esperienza con questo stile

Acqua: le giuste caratteristiche dell'acqua possono rendere questa birra molto speciale. L'acqua dovrebbe essere moderatamente dura e sulfurea.

Malto: viene usato solo malto di frumento.  La questione principale resta l'apporto dell'affumicatura, sul malto. Un argomento sul quale non si trovano certezze o aiuto, almeno per quello che ho trovato. Proprio per questo, visto anche che i grani li ho affumicati in casa, ho deciso di non esagerare e di tenermi basso come prima cotta. Io ho preferito usare 50% di Malto di Frumento
e 50% di Malto di Frumento Smoked.

Lievito: viene usata una miscela di almeno due ceppi di lieviti. Io ho preferito usare Safale US-05 - Fermentis.

Luppolo: viene usato solo luppolo polacco, ceco o tedesco. Io ho preferito usare il Northern Brewer, coltivato in Germania, per una mia comodità. Circa l'80% del luppolo viene usato nei primi 15 minuti, mentre il restante 20% viene utilizzato nei 30 minuti finali, prima dell'ebollizione.

Bolliture: Il tempo dell'ebollizione può variare da 90 a 120 minuti. Io ho preferito i 90 minuti.

Fermentazione: Io ho preferito i 18 °C.


Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

Birre Dimenticate: Grodziskie aggiornamento 20/6/2016


Il prodotto finito deve essere a bassa gradazione alcolica, con un moderato aroma affumicato e un basso o moderato livello di luppolo. Il colore può variare dal giallo pallido al dorato,  chiara e luminosa, con una notevole quantità di schiuma. Fortemente gassata.

Per cercare di essere il più vicino possibile a questo stile, ho avuto modo di fare diverse ricerche. Appena iniziate queste ricerche, mi sono accorto che sono molte le opinioni diverse al riguardo, tanto da confondere le idee. Proprio per questo ho chiesto aiuto, sul forum area birra (presto avrò modo di pubblicare, un post, con le considerazioni di Druido, un esperto di questo stile).

Detto questo, per quello che ho trovato, ho deciso comunque l'avvio del progetto Grodziskie.

Affumicare il Malto
Come primo passo, ho deciso di affumicare il malto, anche se lo si può trovare tranquillamente  in vendita. Però, affumicare il malto resta un'esperienza assolutamente da provare. L'intero processo non credo possa risultare molto difficile, anche se l'apporto che darà alla birra è ancora per me un mistero.

Fasi:
1. Mettere il malto in una teglia abbastanza grande, in modo da distribuire meglio il tutto, senza avere un'altezza eccessiva.  Aggiungere dell’acqua per tenere il malto in ammollo (per 2 o 3 ore),  anche se non si deve esagerare con la quantità di acqua. Questo processo  è utile per non rovinare il malto originale, con il calore, e per l’assorbimento del fumo.
2. Mettere, prima dell’utilizzo il legno (nella tradizione di questo stile il malto deve essere affumicato con legno di quercia) in acqua per diverse ore,  perché il legno bagnato produce più fumo e brucia molto più lentamente.
3. Usate successivamente un barbecue o potete ingegnarvi come meglio credete, per l'affumicatura. Bruciate la legna in modo lento, con pochissima fiamma,  con il malto sulla griglia inox (a maglie sottili), dove arriverà il fumo. Il calore non deve essere troppo forte.
4. Mescolare i grani dopo ogni 10 minuti, per garantire una omogeneità dell'affumicatura.
5. In base al grado di affumicatura, che si vuole ottenere, si decide il tempo del processo (io ho affumicato per circa 20 minuti, per paura di esagerare). Solo dopo, il malto, può essere lasciato a raffreddarsi.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

venerdì 1 luglio 2016

Kuurna: Prove Tecniche

Tradizionalmente il Kuurna è un tronco di legno, scavato al suo interno, che serve nella produzione di un vecchio stile di birra  finlandese, il Sahti. Il mosto viene filtrato e fatto scolare attraverso il Kuurna, mediante l'utilizzo di paglia e ginepro.

Questo testo fa parte della raccolta “Birre Dimenticate”, argomento Sahti.


Dopo una lunga ricerca, ho finalmente trovato l'albero di ginepro. Questo ritrovamento mi ha dato modo di mettere alla prova il mio Kuurna. Proprio ieri ho fatto le prove tecniche, della cotta. Come primissima cosa, ho dovuto lavare accuratamente il Kuurna, con sola acqua, per poi successivamente lasciarlo asciugare. Questo primo lavaggio lo ritengo indispensabile, per cercare di eliminare, tracce di colla presenti e per provare la tenuta stagna (l'acqua potrebbe aiutare anche la stessa tenuta stagna, facendo gonfiare il legno, in modo da modellarsi all'intera struttura, cambiando la sua forma.). Nonostante questo primo lavaggio, ho deciso di fare comunque una prova tecnica, per non lasciare nulla al caso in vista della cotta vera e propria. Con questo prova ho ulteriormente eliminare altre possibili tracce di colla.


Quindi, per farla breve, ho perso il malto (maltato a casa, messo da parte ma inutilizzato  dallo scorso anno), buttato in acqua calda a 70 gradi, e lasciato a riposare per diverso tempo. Tutto questo solo per dare un aspetto più serio all'intera prova. Solo dopo ho iniziato il filtraggio, con i rami di ginepro, senza utilizzare la tipica paglia.


La prova è stata soddisfacente, il mosto è risultato essere filtrato molto bene, più di quello che mi sarei aspettato. Naturalmente, subito dopo ho buttato tutto. Adesso, in vista della cotta, posso stare realmente più tranquillo. 


Questo post è solo a scopo informativo (sulle mie esperienze), non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.