.Esordiente.
Provare per una semplice curiosità,
Questa tecnica consente di birrificare con poca attrezzatura, diminuendo notevolmente i tempi di produzione, anche se non permette di caratterizzare molto la birra finita. Generalmente le persone che si avvicina all' HomeBrewing, per la prima volta, passano inesorabilmente per questa facile tecnica.
In realtà vengono chiamati Kit dei barattoli contenenti malti già amaricati, pronti per essere usati. In poche parole, si tratta di un mosto già realizzato da diluire in acqua, con l'aggiunta di zucchero e lievito, viene lasciato a fermentare. Con questa tecnica si acquisisce essenzialmente l'esperienza della fermentazione e della sanitizzazione.
In commercio esistono diversi tipi di malti amaricati che spesso vengono venduti con tutti gli accessori necessari per iniziare la produzione (il nome kit deriva proprio da questo connubio di accessori). Dunque, con l'acquisto di un kit completo si può procedere tranquillamente alla produzione della birra.
a. Fermentatore (in alcuni kit sono due, per il travaso).
b. Termometro digitale adesivo.
c. Tappatrice e tappi a corona.
d. Gorgogliatore.
e. Spazzolino (per bottiglie)
f. Metabisolfito di potassio.
g. Tubo in gomma (per il travaso).
h. Tubo in plastica (per imbottigliamento).
i. Densimetro.
l. Barattolo (Estratto e lievito).
m. Spatola (per mescolare il mosto).
n. Fermentatore.
Lavaggio
Questa fase è molto importante, l'igiene e la pulizia sono fondamentali per la buona riuscita della nostra birra. E' indispensabile, come primo passo, lavarsi bene le mani e tutta l'attrezzatura da utilizzare in modo scrupoloso, con acqua calda e detersivo. L'utilizzo di un detersivo, deve essere minimo e non particolarmente schiumoso, per favorire un perfetto risciacquo. Sull'utilizzo di bottiglie riciclate (rigorosamente da altre birre) è necessario una accurata pulizia, con sapone, acqua bollente e spazzolino. Mentre per eliminare le fastidiose etichette, lasciare in ammollo in acqua bollente, risulta essere il metodo migliore.
Sanitizzazione
Questa fase è uno degli aspetti più importante della produzione, dove nulla può essere lasciato al caso. Tenendo presente che per la buona riuscita della birra è indispensabile ottenere una buona sanitizzazione. Supportati dai tanti prodotti in commercio, esistono varie tecniche e linee di pensiero su questo aspetto. La cosa certa riguarda l'utilizzo del metabisolfito, un prodotto che viene consigliato e venduto in quasi tutti i Kit, ma che in realtà non risulta essere un agente sanitizzante ma un inibitore di fermentazione. Tramite la mia esperienza personale, preferisco utilizzare, con ottimi risultati, la candeggina (4 ml per litro di acqua, per circa 15 minuti). Successivamente risciacquo con acqua calda e metabisolfito, nonostante non sia un agente sanitizzante lo uso per eliminare eventuali residui. Per saperne di più cliccate qui.
Procedimento
Appena si acquista il Kit, togliere dal barattolo il coperchio in plastica e mettere il lievito in frigo, sempre se avete intenzione di utilizzare quello in dotazione. Il primo vero passo verso la diluizione del mosto è quello di riscaldare il barattolo di estratto, a bagnomaria immergendola in acqua calda, per renderlo ancora più fluido. Passati all'incirca 10 minuti, versare l'estratto in una pentola, con 3 litri di acqua imbottigliata. A questo punto si aggiunge lo zucchero, nelle quantità richieste dalle istruzioni (per migliorare il prodotto finito possiamo sostituire lo zucchero con estratto di malto secco o liquido). Una volta aggiunto e sciolto lo zucchero, possiamo evitare di portare il mosto ad ebollizione, se usiamo appunto acqua imbottigliata.
Reidratare il lievito
Diversamente da quello che trovate nelle istruzioni del Kit, potrebbe essere utile riattivare il lievito (in dotazione) prima di inocularlo. Questa fase non è certo indispensabile, con le dovute conoscenze, ma in questo caso ritengo molto utile attivare questi lieviti. Il procedimento è molto semplice, basta una tazza capiente (precedentemente sanificata) riempita per metà con acqua tiepida (dai 20°C ai 25°C). Per evitare di bollire l'acqua potete usare acqua imbottigliata. Successivamente versate il contenuto della bustina di lievito nella tazza e aspettate la formazione di schiuma, per avere un lievito attivo.
Riempire il fermentatore
In questo passaggio si deve versare nel fermentatore più o meno 3 litri di acqua imbottigliata. Successivamente aggiungere il mosto, precedentemente raffreddato, per poi completare il riempimento con acqua imbottigliata (tenere presente il volume totale finale per le quantità di acqua da aggiungere. Anche la temperatura finale, in base al lievito usato, è un'aspetto da valutare in questa fase). Solo a riempimento finito misurare la densità iniziale del mosto (Original Gravity).
Densità
Per effettuare la misurazione della densità, tramite il rubinetto riempire (all'incirca 2/3) il cilindro e immergete il densimetro, per ottenere il valore della densità. Il primo valore di densità è quello iniziale, conosciuto come Original Gravity (OG). La parte di mosto utilizzata per la misurazione della densità, personalmente, la si può sfruttare per l'assaggio. Finita la misurazione ricordatevi sempre di di sanitizzare il rubinetto del fermentatore, per evitare possibili infezioni. Una seconda misurazione di densità potrebbe essere fatta dopo 6 giorni (anche se io non la faccio quasi mai), facendo attenzione a non risucchiare nel fermentatore il liquido presente nel gorgogliatore. Le altre misurazioni servono per capire se la fermentazione è realmente finita. Anche se i valori di Original Gravity (OG) e final gravity (FG), vengono riportati nelle istruzioni del Kit, bisogna essere pienamente certi che la fermentazione resti costante per più giorni, prima di imbottigliare.
Gorgogliatore
Il gorgogliatore non dovrebbe essere un indicatore per capire le varie fasi di fermentazione. Per conoscere l'inizio e successivamente la fine della fermentazione, bisogna utilizzare l'apposito densimentro. In realtà il gorgogliatore non è altro che un semplice sfiato per evitare che il fermentatore vada in pressione. Il suo scopo è quello di non fare entrare vari tipi di batteri, muffe e lieviti (più raramente), trasportati dall'aria o da moscerini. Con ciò, l'utilità del gorgogliatore è finita (il tappino serve ancora meno).
Inoculo
Controllare la temperatura del mosto, in base al lievito usato. Generalmente per i lieviti, in dotazione, sui 20 °C si può inoculare. Successivamente mescolare in modo energico per circa 60 secondi.
Travaso
Tra il quinto o il sesto giorno, dall'inizio della fermentazione (quando è terminata la fase tumultuosa della fermentazione), è utile effettuare il primo travaso. Tutto ciò è utile per non lasciare la birra per troppo tempo nel fermentatore iniziale, visto che i lieviti e le proteine consumate (durante la fermentazione iniziale) possono apportare cattivo sapore alla birra. Per il travaso viene utilizzato un tubo tra i due rubinetti. Prima di eseguire il travaso, bisogna aprire leggermente il coperchio per evitare il risucchio nel fermentatore del liquido, presente nel gorgogliatore. A fine fermentazione è utile un secondo e ultimo travaso, per eliminare ulteriori lieviti esausti.
Winterizzazione
In poche parole questo processo avviene prima dell' ultimo travaso, lasciando il fermentatore a basse temperature per diverso tempo. La winterizzazione porta i lieviti residui verso il fondo e serve proprio per avere una birra più limpida.
Priming
Gradazione
Per determinare il grado alcolico della birra l'utilizzo di questa formula empirica è indispensabile.
OG-FG / 7,45
OG = (Original Gravity)
FG = (Final Gravity)
Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.
Riempire il fermentatore
In questo passaggio si deve versare nel fermentatore più o meno 3 litri di acqua imbottigliata. Successivamente aggiungere il mosto, precedentemente raffreddato, per poi completare il riempimento con acqua imbottigliata (tenere presente il volume totale finale per le quantità di acqua da aggiungere. Anche la temperatura finale, in base al lievito usato, è un'aspetto da valutare in questa fase). Solo a riempimento finito misurare la densità iniziale del mosto (Original Gravity).
Densità
Per effettuare la misurazione della densità, tramite il rubinetto riempire (all'incirca 2/3) il cilindro e immergete il densimetro, per ottenere il valore della densità. Il primo valore di densità è quello iniziale, conosciuto come Original Gravity (OG). La parte di mosto utilizzata per la misurazione della densità, personalmente, la si può sfruttare per l'assaggio. Finita la misurazione ricordatevi sempre di di sanitizzare il rubinetto del fermentatore, per evitare possibili infezioni. Una seconda misurazione di densità potrebbe essere fatta dopo 6 giorni (anche se io non la faccio quasi mai), facendo attenzione a non risucchiare nel fermentatore il liquido presente nel gorgogliatore. Le altre misurazioni servono per capire se la fermentazione è realmente finita. Anche se i valori di Original Gravity (OG) e final gravity (FG), vengono riportati nelle istruzioni del Kit, bisogna essere pienamente certi che la fermentazione resti costante per più giorni, prima di imbottigliare.
Gorgogliatore
Il gorgogliatore non dovrebbe essere un indicatore per capire le varie fasi di fermentazione. Per conoscere l'inizio e successivamente la fine della fermentazione, bisogna utilizzare l'apposito densimentro. In realtà il gorgogliatore non è altro che un semplice sfiato per evitare che il fermentatore vada in pressione. Il suo scopo è quello di non fare entrare vari tipi di batteri, muffe e lieviti (più raramente), trasportati dall'aria o da moscerini. Con ciò, l'utilità del gorgogliatore è finita (il tappino serve ancora meno).
Inoculo
Controllare la temperatura del mosto, in base al lievito usato. Generalmente per i lieviti, in dotazione, sui 20 °C si può inoculare. Successivamente mescolare in modo energico per circa 60 secondi.
Travaso
Tra il quinto o il sesto giorno, dall'inizio della fermentazione (quando è terminata la fase tumultuosa della fermentazione), è utile effettuare il primo travaso. Tutto ciò è utile per non lasciare la birra per troppo tempo nel fermentatore iniziale, visto che i lieviti e le proteine consumate (durante la fermentazione iniziale) possono apportare cattivo sapore alla birra. Per il travaso viene utilizzato un tubo tra i due rubinetti. Prima di eseguire il travaso, bisogna aprire leggermente il coperchio per evitare il risucchio nel fermentatore del liquido, presente nel gorgogliatore. A fine fermentazione è utile un secondo e ultimo travaso, per eliminare ulteriori lieviti esausti.
Winterizzazione
In poche parole questo processo avviene prima dell' ultimo travaso, lasciando il fermentatore a basse temperature per diverso tempo. La winterizzazione porta i lieviti residui verso il fondo e serve proprio per avere una birra più limpida.
Priming
Questa fase serve per la rifermentazione in bottiglia e viene fatta poco prima di imbottigliare la birra.
Per effettuare il priming serve versare in ogni bottiglia un misurino di zucchero (i misurini sono per bottiglie da 33, 50, e 75 cl.). In alternativa, lo zucchero viene sciolto prima in acqua calda (5/6 grammi per litro) e poi aggiunto nel fermentatore sanitizzato (prima dell'ultimo travaso) in modo da facilitare la miscelazione con la birra.
Imbottigliamento
Solo successivamente al priming si può imbottigliare. Dopo l'imbottigliamento le bottiglie vanno lasciate generalmente per 12 giorni, a temperatura di fermentazione, per dare il tempo alla birra di rifermentare. Dopo questa fase possiamo lasciare la birra in cantina, a temperature più basse. Fate attenzione perchè la conservazione è determinante per le birre rifermentate in bottiglia.
Gradazione
Per determinare il grado alcolico della birra l'utilizzo di questa formula empirica è indispensabile.
OG-FG / 7,45
OG = (Original Gravity)
FG = (Final Gravity)
Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.
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