venerdì 24 febbraio 2017

Luppolo: Messa a dimora

Parte della rubrica Coltivare il Luppolo
Continua la mia esperienza nella coltivazione del luppolo.


La messa a dimora risulta essere un fattore molto importante, per il successo dell'intero progetto. Detto questo, ripercorriamo le fasi che mi hanno portato alla messa a dimora.



Dunque, dopo l'esamina e la preparazione del terreno è arrivato il tempo di mettere a dimora le piantine. Il periodo giusto per la messa a dimora potrebbe essere durante il riposo vegetativo, in questa fase le piantine (teoricamente) dovrebbero essere più resistenti a superare una criticità.

Mentre nelle indicazioni del rivenditore, delle piantine, si ritiene la pianta di luppolo quasi sempre pronta per essere piantata nel terreno. Consigliando di evitare solo terreni ghiacciati, troppo bagnato, o il periodo estivo, se non si dispone di una costante irrigazione adeguata. In definitiva, per realizzare questa importante fase, possiamo determinare l'autunno e la primavera come i periodi migliori. Nonostante ciò, visto le temperature di questi giorni, ho preferito occuparmi già della messa a dimora delle piantine. La distanza da mantenere tra piante della stessa varietà è di un solo metro, mentre tra piante di diversa varietà si dovrebbe tenere almeno due metri. Personalmente mi sono tenuto ad una distanza di 1,5 metri, con piante di diversa varietà, sperando comunque di evitare la confusione varietale, attraverso i rizomi.

Procedimento
Inizialmente, dopo aver tolto dai vasi le piantine, ho liberato le radice dal vecchio terreno, per aiutarle a penetrare in quello nuovo. Ho finito di riempire la buca con del terriccio, dopo averla preparata il giorno prima con i dovuti strati (vedi Preparare il terreno). Successivamente ho posto le piantine nel terreno e ricoperto fino a livello, lasciandole leggermente più in alto, tipo collinetta. Dopo il trapianto nel terreno, ho eseguito una prima bagnatura, facendo attenzione a non bagnare i germogli. Per evitare il disturbo di qualche animale, ho lasciato una rete di plastica in protezione delle piantine. Per finire ho realizzato un promemoria, delle varie specie di luppolo, poste su ogni piantina.

Acqua
Quello dell'acqua è un altro dei fattori chiave di questa coltivazione e per la stessa sopravvivenza della pianta. Come è stato già scritto, in precedenza, il ristagno per il luppolo  è un danno, ma l'acqua è indispensabile. Il luppolo resiste anche a periodi  di siccità, temporanea, ma durante l'estate deve essere irrigata a dovere, per scongiurare la sofferenza della vegetazione e una fioritura scarsa o addirittura inesistente. Una pacciamatura estiva sarebbe una buona soluzione. In conclusione, sarebbe opportuno conoscere il proprio terreno e regolarsi come con una qualsiasi pianta da orto.

Protezione
Una pacciamatura (lo spargimento di  legno, ridotto in scaglie, o della semplice paglia sul terreno, proteggere sia dall'eccessiva insolazione che dal troppo freddo) sarebbe una buona e utile soluzione per proteggere le radici, dai raggi solari o dal gelo. 



Se qualcuno ha qualche buona informazione, consiglio o qualsiasi esperienza sarebbe utile.

Questa rubrica è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

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