lunedì 14 novembre 2016

Birre Dimenticate: Sahti, la cotta


Tracce del Passato
La mia esperienza con questo stile

Mi sembra di tornare indietro nel tempo, un vero e proprio viaggio nel passato. La foresta come sfondo, mentre sono in cerca di rami di ginepro, prima di tornare a casa per una cotta affascinate. La Finlandia è distante, anche troppo, ma sono felice di catturare la sua tradizione birraria, attraverso il Sahti. Una birra, se cosi si può chiamare, capace di trasportare il piacere del passato, nel sapore e nell'aspetto, come veniva servito nelle varie locande del medioevo.

Acqua: sulle giuste caratteristiche dell'acqua non sono riuscito nella ricerca. In qualsiasi modo, l'acqua viene precedentemente aromatizzata con del ginepro, per la naturale proprietà antibatterica. Come da tradizione, l'acqua aromatizzata mi è servita anche per lavare, precedentemente, il materiale utilizzato.

Malto: viene usato una miscela di malto d’orzo, malto di segale, frumento e avena (clicca qui per saperne di più). Io per comodità ho scelto di prendere direttamente il Malto Sahti, su beer e wine.


Schiacciatura: Tradizionalmente, la cosa che distingue questa birra è uno speciale metodo di Mashing (clicca qui per saperne di più).

Lievito: Il lievito usato è quello per il pane e le pizze, quello da panettiere. Ma la scelta non è stata facile come sembra. Nella preparazione, alla produzione di questa birra finlandese, ho riscontrato  diverse difficoltà nello scegliere il lievito più opportuno. Nelle varie ricerche fatte, si sconsigliava l'utilizzo di questi lievito di birra, differenti da quelli comunemente usati in Finlandia, perchè il prodotto finito risulta essere sempre molto differente. 

Il lievito è risultato essere l'ostacolo più grande.

Solo dopo diverso tempo ho trovato informazioni, utilissime, sulle caratteristiche fisiologiche di questo lievito finlandese. Risulta avere un buon profumo di esteri. Acetato di isoamile molto pronunciato (banana), acetato di etile (con una produzione di fruttato ma con poco solvente). Gli atri due composti aromatici sono il diacetile, burro (anche se molti non lo considerano necessario), e l'aroma fenolico di chiodo di garofano. Una fermentazione molto veloce, con attenuazione finale tra 80 e 85%.

Per avere un prodotto finito molto simile ho deciso di usare un lievito da Weizen, il lievito secco della Fermentis, Safbrew WB-06.


Luppolo: Solitamente non è luppolato, anche se raramente viene usato. Anch'io avevo deciso di non usarlo, ma in un certo senso non è stato proprio così. Perchè ho trovato uno strano utilizzo del luppolo, nella filtrazione con il Kuurnaviene buttato sul ginepro. Metodo che mi ha incuriosito e portato ad utilizzare un semplice pugno di Northern Brewer.


Bolliture: Per tradizioni  il mosto non viene fatto bollire ma in realtà non volevo avere molti rischi. Proprio per questo motivo, ho scelto una via di mezzo, portando il mosto in ebollizione per soli 3 minuti.

Fermentazione: Io ho preferito i 22 °C.



Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

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