mercoledì 25 settembre 2019

Prossimamente su YouTube!

Iniziate le riprese del mio nuovo progetto "Le avventure del Birraio che non ti aspetti" Homebrewer Blogger e Filmmaker.


Aprire il blog HomeBrewing Condor non era la mia unica idea per promuovere la cultura Brassicola. Infatti, un passo naturale è stato quello di guardare alla possibilità di creare video su YouTube. Finalmente è arrivato il momento di creare nuovi contenuti pratici e divulgativi, attraverso immagini video, con un approccio spensierato ma con la dovuta competenza.


Birrai senza particolari regole hanno dato vita a prodotti splendidi e alternativi, dando sfogo alla propria fantasia, spesso ignorati e nascosti nei luoghi più insoliti. Dal mio pseudo birrificio ho osservato con invidia questi nuovi e vecchi Mastri Birrai, che hanno fatto a pezzi i classici stili per dare vita a birre straordinarie. Perciò ho deciso di immergermi nel loro mondo, viaggiando con la mente alla scoperta delle birre più particolari al mondo. Userò tutto ciò che ho imparato in questi viaggi brassicoli, per preparare delle birre poco pretenziose ma dal fascino unico. Tutto questo nel mio birrificio clandestino!



Prossimamente su YouTube!

giovedì 12 settembre 2019

4° Concorso Homebrewer Best Beerstreamer

L’Associazione Culturale “Beerstream” presenta il 
4° Concorso Homebrewer Best Beerstreamer, edizione 2019

L'amico Luca Misasi mi ha portato a conoscenza di questo nuovo concorso in Calabria. Piacevolmente colpito, viste le poche manifestazione a tema brassicolo nella nostra regione, ho accettato di postare l'evento sul mio blog.

Il Concorso dell'Associazione Culturale Beerstream vi aspetta. Birrificatori casalinghi di tutto il territorio italiano, mettetevi in gioco e cimentatevi in questa nuova competizione.

Per conoscere il regolamento clicca quiPer la scheda d'iscrizione clicca qui. Per l'evento su facebook clicca qui.

domenica 8 settembre 2019

Recuperare Lactobacillus dal Kefir

Parte della rubrica CondorLAB
Recupero Batterico
"Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, 
per imparare come farlo"
Pablo Picasso

Grani di Kefir
Dopo alcuni mesi di inattività ho ripreso in mano il mio laboratorio domestico CondorLAB, grazie ad un nuovo e stimolante progetto. Ho deciso di recuperare nuovamente dei Lactobacillus, partendo dai fiocchi di kefir. In passato avevo già scritto un articolo sulla mia esperienza "A Caccia di  Lactobacillus", il gruppo batterico più comune nelle fermentazioni acide. Ritenendo i fiocchi di kefir un'alternativa più affascinante rispetto al prodotto commerciale, ho deciso di provare questa nuova esperienza. Ma andiamo per ordine e cerchiamo di dare un significato alla parola kefir.

Kefir?
Si tratta di una bevanda originaria del Caucaso, ricca di fermenti lattici ottenuta dalla fermentazione del latte. Ricorda molto il gusto dello yogurt bianco naturale, leggermente meno acido e più gradevole, fresco e cremoso. Contiene generalmente circa lo 0,8% di acido lattico,  ed è un alimento nutriente. Oltre ad essere bevuto, viene utilizzato in cucina per la realizzazione di dolci, salse e dessert.
Colture Starter per Kefir
Cosa sono i fiocchi di Kefir?
Questi fermenti di kefir sono chiamati correttamente kefiran o kefran. Il kefiran è un complesso di polisaccaridi, dove risiedono lieviti e batteri, una struttura prodotta dagli stessi batteri che assume la classica forma a granulo.
Dove reperire i fiocchi di Kefir?
Il modo più semplice per recuperare i fiocchi di kefir è sicuramente online, dove si possono trovare molteplici venditori, mentre una buona alternativa sono le farmacie. Si possono trovare fermenti vivi o disidratati, anche se questi ultimi sono più indicati perchè non soggetti alle condizioni esterne. Diversamente, io ho ricevuto i fiocchi di kefir con fermenti vivi dall'amico Fabio Torregiani, ma ero in procinto di acquistare la "Colture starter per Kefir". L'eventuale spesa iniziale è di poco conto se si tiene presente che i grani di kefir si riproducono autonomamente, con le giuste accortezze possono durare anche diversi anni. Come preparare il Kefir? Per saperne di più clicca qui.

I Lactobacillus 
Batteri
Il genere Lactobacillus racchiude il gruppo di batteri responsabili della produzione di acido lattico, attraverso la fermentazione degli zuccheri. Sono batteri Gram-positivi a forma di bastoncello, senza membrana esterna, sono procarioti (anucleati) diversamente dai lieviti Saccharomyces e Brettanomyces che sono eucarioti (nucleati). Questi batteri sono anaerobi facoltativi, possono fermentare sia in presenza di ossigeno che in assenza, ma generalmente crescono senza. Attualmente sono state identificate più di 150 diverse specie di Lactobacillus. Tale genere batterico produce acido lattico, un acido più gradevole rispetto a quello acetico, dai sentori piacevoli e poco incisivi.  Tuttavia, alcuni sentori se uniti ad altri sottoprodotti della fermentazione contribuiscono ad apportare alla birra un carattere aspro e penetrante, che troviamo spesso nelle birre a fermentazione selvaggia. Nell'ambito birrario i lactobacillus sono i batteri protagonisti di tutte le birre acide e si possono generalmente dividere in Omofermentanti (producono solo acido lattico) e Eterofermentanti (producono sia alcol che acido lattico). Un esempio di Lactobacillus Omofermentanti sono i Delbrueckii, mentre quello dei Lactobacillus Eterofermentanti sono i Brevis. I Delbrueckii sono il genere più comune per la birrificazione, utilizzano glucosio per produrre acido lattico e anidride carbonica. Mentre tutti gli Eterofermentanti (come i Brevis) producono valori alti di diacetile e altre sostanze, dall'acido simile a quello acetico, all'isovalerico e l'isobutirrico (generalmente attribuibili ai Brettanomyces). Ipoteticamente si potrebbe completare la fermentazione di un mosto con solo Lactobacillus Eterofermentanti , capaci appunto di produrre sia alcol che acido lattico. In presenza di etanolo e lisina, gli Eterofermentanti possono sintetizzare le Tetraidropiridine con un sentore di topo.

Solitamente la temperatura ideale per i Lactobacillus si aggira intorno ai 37 °C, diversamente dalle consuete condizione termiche di fermentazione e maturazione. In presenza di condizioni favorevoli (come temperatura e nutrienti) tali batteri si riproducono in poco tempo, mentre la crescita  diminuisce in presenza di altri microorganismi e può essere inibita da alti livelli di alcol, acido lattico e dagli acidi rilasciati dai luppoli. Proprio la presenza di questi acidi dei luppoli contribuisce a ritardare la crescita della maggior parte della specie. Lo sviluppo di diversi ceppi omofermentanti è inibito dagli acidi prodotti dal luppolo diversamente per gli eterofermentanti  molto più resistenti. Inoltre la loro riproduzione avviene fino al raggiungimento di un pH di 3,8 circa.

Come recuperare i Lactobacillus
Procedimento di propagazione
Lactobacillus da Kefir
L’obiettivo principale è quello di ottenere Lactobacillus usando proprio del kefir, non  pastorizzato. Basta preparare un mosto di partenza standard (1.040 OG) da un litro, con l'aggiunta tra i 2 ei 4 cucchiaini di kefir e nutrienti. Lasciare il tutto ad una temperatura compresa tra i 38 e 43 °C, per 24 ore circa.

Risultato Finale
Utilizzando queste colture di Lactobacillus si dovrebbe ottenere un acidità tra i 3 e i 3,5 di pH, in 24 ore. Non dovrebbero essere prodotti aromi eccessivi o sapori sgradevoli.
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Crescita su Piastra
Terreni Selettivi
Questi particolari terreni di coltura favoriscono la crescita solo di specifici microrganismi, grazie alla presenza di fattori che inibiscono lo sviluppo delle altre specie. Questi fattori vengono chiamati sostanze inibenti. Detto questo, per isolare i diversi microrganismi presenti nei campioni iniziali, occorre avere o creare dei terreni selettivi. Un argomento sicuramente molto interessante con molteplici soluzioni, dettate principalmente dalle pratiche che si adattano meglio alle proprie esigenze.

Per terreni di coltura si intende una soluzione solida o liquida, contenente sostanze nutritive per la crescita e la ricerca microbica.
Test sui Batteri Lactobacillus
MRS Agar with Tween® 80
Terreno in polvere indicato per la coltivazione e l’isolamento dei lattobacilli. Il sodio acetato e l’ammonio citrato intensificano la crescita dei lattobacilli, mentre il magnesio solfato è inserito per motivi precauzionali poichè l’estratto di lievito dovrebbe fornire una quantità di magnesio sufficiente alla loro crescita.

70,2 g di MRS Agar o 55,2 g di MRS Broth 
1000 ml di acqua distillata fredda

Preparazione: Aggiungere il terreno e l'acqua fredda distillata nella beuta. Risulta importantissimo l'utilizzo di occhiali, schermo facciale e guanti, per proteggersi durante l'utilizzo dell'HLP. Tramite agitazione continua e costante serve portare il tutto ad ebollizione (in autoclavare a 121°C per 15 minuti), chiudendo prima la beuta con del cotone permeabile. Successivamente raffreddare il terreno fino a temperatura di 45 °C, versando poi 10/15 ml di terreno e 1 ml di campione, per ogni provetta. Utilizzare provette sterili con tappo avvitabile da 16X150 mm. In funzione del tipo Lactobacillus e di ricerca da eseguire incubare tra i 35 °C e i 42°C per 48 ore, mentre per i soli lattobacilli psicrofili 25°C per 5 giorni. Durante questa fase sarebbe opportuno evitare contaminazioni e condensa.

Per il conteggio dei Lactobacillus Bulgaricus nello yogurt seminare 1 mL delle diluizioni decimali del campione in piastre sterili. Addizionare 15 ml di MRS Agar acidificato a pH 5,4 (consiglio l’uso di acido acetico), lasciare solidificare ed incubate a 37°C in anerobiosi per 72 ore. Durante questa fase sarebbe opportuno evitare contaminazioni e condensa.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

giovedì 5 settembre 2019

Come preparare il Kefir

.off topic.
Non si vive di sola birra!
Kefiran è la struttura prodotta dai batteri che assume la forma a granulo.
Preparare il Kefir in casa è la mia ultima trovata, in ordine di tempo. Visti i presupposti, con grande piacere ho notato che sono diversi i colleghi homebrewers che nutrono una forte passione per i formaggi o altri derivati del latte. Anche per questo ho deciso di introdurre uno spazio off topic nel blog, con l'idea di apportare possibili risorse, informazioni e condivisioni utili.

Ho deciso di provare la produzione di kefir, un'alternativa ideale al prodotto commerciale. Ma andiamo per ordine e cerchiamo di dare un significato alla parola kefir: si tratta di una bevanda originaria del Caucaso, ricca di fermenti lattici ottenuta dalla fermentazione del latte. Ricorda molto il gusto dello yogurt bianco naturale, leggermente meno acido e più gradevole, fresco e cremoso. Contiene generalmente circa lo 0,8% di acido lattico,  ed è un alimento nutriente. Oltre ad essere bevuto, viene utilizzato in cucina per la realizzazione di dolci, salse e dessert.

Il Kefir è pieno di Vitamina B9 (acido folico), B12 (cobalamina), B1 (tiamina) e Vitamina K (naftochinone). Risulta un'ottima fonte di biotina (vitamine del gruppo B che permettono di assimilare meglio altre vitamine, come  B5 (acido pantotenico). Un adeguato quantitativo di queste vitamine sembra favorire la longevità, la regolazione del sistema nervoso e del sistema renale. Il kefir contiene anche minerali e aminoacidi, che aiutano a mantenere lo stato di salute dell'individuo. L'alto valore biologico delle proteine presenti, permette un più semplice utilizzo da parte dell'organismo. Il kefir presenta  un generoso quantitativo di triptofano (un aminoacido essenziale), calcio e magnesio in grado di facilitare la funzionalità del sistema nervoso. Inoltre, è indicato per le persone intolleranti al lattosio perchè povero di lattosio e ricco di Beta-galattosidasi (lattasi). Esperimenti condotti in Giappone su ratti da laboratorio hanno evidenziato che il kefiran (kefiran o kefran è il complesso di polisaccaridi prodotti dai batteri e lieviti del kefir) ha proprietà antitumorali e che nei ratti nutriti con kefiran si osservavano riduzioni del tumore della vescica. Altri esperimenti hanno dimostrato che il kefiran ha anche proprietà antinfiammatorie e che contribuisce alla guarigione delle coliti ulcerose.

Dove reperire i fiocchi di Kefir?
Il modo più semplice per recuperare i fiocchi di kefir è sicuramente online, dove si possono trovare molteplici venditori, mentre una buona alternativa sono le farmacie. Si possono trovare fermenti vivi o disidratati, anche se questi ultimi sono più indicati perchè non soggetti alle condizioni esterne. Diversamente, io ho ricevuto i fiocchi di kefir con fermenti vivi dall'amico Fabio Torregiani, ma ero in procinto di acquistare la "Colture starter per Kefir". L'eventuale spesa iniziale è di poco conto se si tiene presente che i grani di kefir si riproducono autonomamente, con le giuste accortezze possono durare anche diversi anni.

Produzione in Casa
E' acciaio inox, anche se per un breve contatto non andrebbe utilizzato.
Per questo primo tentativo mi sono documentato su tutti i vari aspetti della preparazione del kefir, o almeno spero sia realmente così. La preparazione del kefir necessita dell'inoculo di fermenti di kefir (un complesso di lieviti e batteri che risiedono in strutture polisaccaridiche, prodotte dagli stessi batteri) nel latte. Lo stesso latte risulta il  mezzo con il quale nutrire i microrganismi. Da tradizione il kefir viene preparato con latte intero, di capra o di vacca, ma è possibili usare  qualsiasi latte. Se non si vuole usare il latte vaccino è possibile fare il kefir anche con latte vegetale, privo di zuccheri aggiunti.

Materiale
a. Latte
b. Grani di kefir
c. Barattoli di vetro
d. Colino di plastica
e. Cucchiaio di plastica

La preparazione del kefir risulta abbastanza semplice.
1. Versare 2 cucchiai di fiocchi di kefir in un contenitore di vetro e aggiungere 700 ml di latte, lasciando 1/3 dello stesso contenitore libero.
2. Coprire il vaso con il coperchio senza chiudere perchè la fermentazione necessita di ossigeno.
3. Conservare a temperatura ambiente per 10 ore, evitando le temperature eccessive di freddo e caldo. Realizzando questo processo di sera è possibile bere del kefir durante la colazione al mattino. Tempi troppo lunghi di fermentazione porteranno la bevanda ad essere più acida e più densa.
4. Filtrare il composto con un colino a maglie molto strette e il gioco è fatto. Il Kefir è ormai pronto da bere, al naturale o aromatizzato (io lo preferisco al miele o al cioccolato).

Per nuovo kefir basterà riutilizzare gli stessi fiocchi, continuando sempre a dargli del latte.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

Guida ai difetti della Birra

Bisogna capire bene chi sono gli avversari
prima di combattere i problemi.


Guida ai difetti della Birra
Un difetto non è correlato ai gusti personali. Senza determinate indicazioni o punti di riferimento, possiamo crearci un metodo di valutazione falsato dalle proprie preferenze. Dunque è cosa certa, sui gusti non ci può essere discussione, mentre esistono difetti oggettivi che non hanno nulla a che vedere con i gusti personali.

Conoscere e riconoscere questi difetti, aiuta a capire meglio la birra e soprattutto a migliorare quella prodotta nelle nostre case. Nessuno vorrebbe produrre birra con difetti.

Conoscere e riconoscere questi problemi, ci aiuta a capire meglio la birra e a migliorare quella prodotta nelle nostre case. Nessuno vorrebbe produrre birra con difetti.

Aspetto, Olfatto e Gusto


Fai da Te
per saperne di più clicca qui

mercoledì 4 settembre 2019

Sidro Aromatizzato ai Mirtilli

Parte della rubrica Sidro & Perry
Condor Blueberry Flavoured Cider
"Preferisco l’insuccesso al disimpegno."
Seneca


Il sidro è una bevanda ottenuta mediante fermentazione alcolica delle mele. Si possono trovare molteplici differenze in un sidro e altrettanti metodi di produzione. Se si fa riferimento al sidro tradizionale è necessario utilizzare le mele, lievito naturale e una fermentazione in legno. Mentre per un sidro generico è possibile impiegare mele o succo commerciale, lieviti specifici e diversi tipi di fermentatori. Inoltre esistono versioni più eccentriche, dove in realtà le regole non rappresentano una costrizione produttiva. Grazie a quest'ultimo principio di anarchia produttiva, ho deciso di realizzare un sidro aromatizzato ai mirtilli. Utilizzando del succo commerciale di mele e mirtilli, un lievito per la birrificazione e delle scaglie di quercia francese in fermentazione. 

🍏 Sidro
 Aromatizzato ai Mirtilli


Generalmente non utilizzo mai del succo di mela, reperibile nei supermercati. A dire il vero lo sconsiglio spassionatamente. In questo caso specifico ho fatto uno strappo alla regola, per semplice comodità produttiva. Utilizzando un succo filtrato e pastorizzato, senza aggiunta di zuccheri. In commercio esistono diverse marche, io ho utilizzato quelli della Santal (succo di mele 100%) e Zuegg Skipper (succo di mele e mirtillo 100%). Il sidro finito dovrebbe essere più leggero, poco caratterizzato e mancante dei classici composti tanninici. Spero di sopperire a questa mancanza di complessità con delle scaglie di quercia francese, in fermentazione. L'affinamento nel legno richiede notevoli livelli di esperienza, nel riconoscere gli effetti di questo processo e adeguarli alle proprie esigenze di produzione. Le scaglie di legno sono una comodità non indifferente, un escamotage alle reali botti.

SUCCHI 
10 litri di Santal (mele 100%)
2 litri Zuegg Skipper (mele e mirtillo 100%)

Inoculo lievito secco Fermentis Safale S-04
LIEVITO
Fermentis Safale S-04
Vi ricordo che diversamente dalla birra, il succo di mela non presenta le giuste sostanze nutritive che necessita il lievito. Sarebbe opportuno utilizzare un quantitativo di lievito maggiore o aggiungere dei nutrienti specifici per lievito. Il quantitativo adeguato di lievito per la fermentazione del succo dovrebbe essere quasi il doppio di una normale birra. Una busta di lievito secco per 12 litri di succo.

FERMENTAZIONE
Ho previsto una fermentazione a 23 °C, fino al raggiungimento della densità di 1.010, per poi alzare la temperatura a 25 °C. A fermentazione terminata, la temperatura del sidro sarà abbassata a 2°C (per una settimana) con aggiunta delle Chips (scaglie di quercia da botti di whisky). 

CHIPS / Scaglie di legno
Estrazione a Freddo
10 gr di Oak Chips Whisky (1 settimana a 2°C)
Mi sembra opportuno dire che le birre scure sono sicuramente più adatte all'unione dei sapori, donati dalle botte di whisky. Tuttavia, come detto in precedenza, l'ipotesi dell'affinamento in botti di legno può essere una buona soluzione anche in questo caso. Passiamo ora alla questione principale, per salvaguardare l'apporto del luppolo ho dovuto limitare al massimo i tempi che richiede il processo di affinamento, in botte. Ho ritenuto le scaglie di legno la possibilità più adeguata alle mie esigenze, riducendo così i tempi di contatto e preservando il contributo dato dal luppolo fresco.

Preparazione
a. Versate le scaglie in un pentolino di acqua bollente e lasciate riposare per 5 minuti.
b. Tramite un colino scolateli e risciacquateli.

c. Riponete le scaglie in un barattolo e riempite il tutto con del distillato, da 1 giorno fino ad un massimo di 2 settimane (nel mio caso lascerò le scaglie di legno nel Whisky, per 5 giorni).

PRIMING
4,9 gr/l di zucchero(2,5 volumi di CO2)
Diversamente se non si preferisce utilizzare lo zucchero per la carbonazione, è possibile utilizzare direttamente il 4/5% di succo di mela (nuova confezione).


Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

martedì 3 settembre 2019

Cronaca di una cotta in perfetta solitudine

Dopo la tregua del grande caldo
 Si ritorna a cuocere
"Non fermatevi là dove siete arrivati."
Pitagora

Ci si sente meno soli quando ami fare una cosa.
Il caldo in questi mesi è stato realmente eccessivo, qui in Calabria. La voglia di mettermi ai fornelli non era del tutto smarrita, ma sicuramente inibita. Oggi, sfruttando una tregua dal caldo, ho approfittato di qualche ora per tornare a cuocere una Rye Ipa.

Pioggia e Sole
La cronaca di giornata non inizia da consuetudine, nessuna sveglia all'alba. Dopo una notte insonne, ho cercato di ritrovare le energie smarrite con una buona colazione. Devo essere sincero, non ha funzionato. Credetemi, come inizio non è stato proprio il massimo. Sono arrivate le ore 11 e non avevo ancora fatto praticamente nulla. D'altronde si sa che nulla è di semplice conquista. Allora, bando alle ciance.

Il Condor Brewery era stato pulito a lucido dal giorno prima, provvedendo alla pulizia di pentole e attrezzature. Alle ore  11:15, con un forte ritardo, al mio arrivo ho dovuto tirare fuori l'attrezzatura, controllare i diversi fornelloni e la bombola del gas. Per birrificare vi ricordo che non è necessario disporre di tutte le tecnologie di questo mondo, potete farlo anche con dell'esigua attrezzatura senza crearvi troppi grattacapi.

Macinando i grani con  un molino a rulli, mai fatta tanta fatica!
Il passo successivo è stato quello di macinare i grani tramite un molino a rulli. "Che te lo dico a fare?". Una faticata allucinante, non ho mai perso tanti sudori come in questa occasione. Mi risuonava addirittura la voce di mio nonno: <<t' è piaciuta a bicicletta? e mo pedala!!!>>. Mentre la macinazione si avvia con fatica a conclusione, nello stesso tempo avevo versato l'acqua per il Mash e per il successivo Sparge.

Fuoco ai fornelli!
Con i 19 litri di acqua del mash, a  temperatura di 74 °C (circa sei/sette gradi sopra il valore desiderato), ho  spento la fiamma e aggiunto i grani. L’apporto dei grani macinati causa inevitabilmente l'abbassamento della temperatura di ammostamento. Nel mio caso specifico, da una temperatura di 74 °C ho raggiunto 67% °C, dopo il contatto dei grani. Durante le possibili pause di ammostamento è importante spegnere il fornellone ad una condizione termica inferiore di circa un grado, rispetto alla temperatura desiderata. L’inerzia termica farà salire ulteriormente la temperatura. Poco dopo, ho misurato il valore del ph e aggiunto Acido Citrico, per ottenere un ph di 5,3.

Per mia fortuna, durante tutto il tempo dell'ammostamento l'inventiva e la pazienza hanno avuto la meglio. Tra molteplici canzoni e video, il tempo è scorso piacevolmente.

Anche il divano è stato un ottimo modo per passare il tempo
Per verificare la fine dell'ammostamento ho valutato la possibile presenza residua di amidi, con il test della tintura di iodio, prelevando una piccola quantità di mosto e aggiungendovi delle goccie di tintura (in presenza di colore bluastro sarà necessario prolungare il mash, diversamente si può procedere con il mash-out). Terminato l'ammostamento, il filtraggio e il successivo sparge,  il mosto era finalmente pronto per la bollitura.

Fase Boil
Successivamente, prima della fine della bollitura, ho preparato l’impianto di raffreddamento. Esistono diverse tecniche di raffreddamento del mosto. Questo processo risulta fondamentale per ridurre il rischio di contaminazioni, della nostra birra. Raffreddare il mosto il più velocemente possibile (fino a temperatura d'inoculo del lievito) risulta essere indispensabile. Personalmente, per raffreddare il mosto, ho sempre usato la serpentina in rame (per vedere come viene realizzata clicca qui). Nonostante i buoni risultati ottenuti con la sola serpentina in rame, durante i mesi caldi ho la necessità di una soluzione alternativa che mi permette di ottenere i risultati voluti, in condizioni di praticità estrema e soprattutto di basso impatto economico. Queste motivazioni o esigenze, fate voi, hanno dato vita al mio Box Serpentina.


Il raffreddamento a doppia serpentina, funziona tramite l'entrata esterna di acqua fredda (rubinetto). La stessa acqua, attraversa inizialmente la serpentina immersa in acqua ghiacciata, agendo da scambiatore di calore, trasferendo freddo verso l'interno della serpentina in rame. Successivamente, la stessa acqua attraversa tutta la serpentina in rame, trasferendo freddo al mosto e calore all'uscita.

Per migliorare notevolmente i tempi di raffreddamento del Box Serpentina, gli ho applicato una Miscela frigorifera.

Box Serpentina con Miscela frigorifera
Progetto Rye Ipa
Sviluppo
Il mio ritorno alla segale rappresenta la strada più opportuna verso la produzione di una birra in stile IPA, reinterpretata secondo i gusti e le idee del mercato statunitense. Le American Ipa risultano poco British nelle note di caramello, crosta di pane e dal corpo, mentre evidenziano una gradazione alcolica appena maggiore e una ragguardevole centralità del luppolo. Le Rye Ipa sono una variante con l’impiego della segale.

La mia visione iniziale è stata quella di cuocere una birra ottenuta tramite 83% di malto Pale, 12% di malto di Segale, 4% di Melanoidin e il restante 1% CaraPils. In breve, ho previsto un ammostamento a 67 °C, una fermentazione iniziale con kveik #5 Hornindal, una successiva rifermentazione  in bottiglia con un più classico lievito (Mangrove Jack's US West Coast M44) e dry hopping.

ACQUA
Oligominerale Fontenoce
Località Bocca di Piazza, 100/A,
87040 Parenti CS
Ho preferito non modificare l'acqua, privilegiando quella commerciale. La Fontenoce ha livelli di durezza medio-dura (6,5 °f), garanzia per non sbilanciare il rapporto tra il profumo (in aroma) e il carattere pungente del luppolo (in amaro). In realtà, avrei potuto scegliere un'acqua più dura (dai 10 ai 18 °f) per un Ipa, ma in questo progetto esistono molteplici variabili (come il luppolo, l'acidità e l'apporto del legno) che mi hanno fatto scegliere una via di mezzo. Per conoscere le caratteristiche dell'Acqua e i valori chimici più importanti da prendere in considerazione, clicca qui.

FERMENTABILI
83% Malto Pale
12% Malto di Segale
4% Melanoidin
1% CaraPils  

AMMOSTAMENTO
Mash a 67 °C per 60 min

BOIL
60 minuti

Luppolo

LUPPOLO
60 min Calypso
15 min Cascade
5 min Ahtanum
5 min Cascade
5 min Amarillo
Whirlpool Ahtanum
Whirlpool Amarillo
Whirlpool Calypso

Dry Hopping Ahtanum
Dry Hopping Amarillo
Dry Hopping Calypso

LIEVITO
kveik #5 Hornindal
Mangrove Jack's US West Coast M44 (per la rifermentazione)

FERMENTAZIONE
Ho previsto una fermentazione a 33 °C, fino al raggiungere della densità di 1.020, per poi alzare la temperatura a 35 °C. Un Dry Hopping di 4 giorni, con successiva aggiunta di Chips (scaglie di quercia da botti di whisky), abbassato la temperatura della birra a 2°C (per una settimana).

CHIPS / Scaglie di legno
Estrazione a Freddo
10 gr di Oak Chips Whisky (1 settimana a 2°C)
Mi sembra opportuno dire che le birre scure sono sicuramente più adatte all'unione dei sapori, donati dalle botte di whisky. Tuttavia, come detto in precedenza, l'ipotesi dell'affinamento in botti di legno può essere una buona soluzione anche in questo caso. Passiamo ora alla questione principale, per salvaguardare l'apporto del luppolo ho dovuto limitare al massimo i tempi che richiede il processo di affinamento, in botte. Ho ritenuto le scaglie di legno la possibilità più adeguata alle mie esigenze, riducendo così i tempi di contatto e preservando il contributo dato dal luppolo fresco.

Preparazione
a. Versate le scaglie in un pentolino di acqua bollente e lasciate riposare per 5 minuti.
b. Tramite un colino scolateli e risciacquateli.

c. Riponete le scaglie in un barattolo e riempite il tutto con del distillato, da 1 giorno fino ad un massimo di 2 settimane (nel mio caso ho lasciato le scaglie di legno nel Whisky, per 5 giorni).
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Oak Chips Whisky
Scaglie di Quercia Francese

L'affinamento nel legno richiede notevoli livelli di esperienza, nel riconoscere gli effetti di questo processo e adeguarli alle proprie esigenze di produzione. Le scaglie di legno sono una comodità non indifferente, un escamotage alle reali botti. Per farci un'idea dei particolari sapori che può rilasciare un tipo di legno, potrebbe essere utile un infuso (mezzo cucchiaio di scaglie in una tazza di acqua calda o preferibilmente birra). Tenete presente che i tempi di infusione e il contatto con la stessa birra (l'alcol favorisce l'estrazione) possono avere effetti sul gusto. Per capire il risultato dell'effetto, assaggiate e valutate cosa riuscite a percepire dall'infuso.
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PRIMING
4,9 gr/l di zucchero(2,5 volumi di CO2).

Un giro in macchina prima della fermentazione

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

domenica 1 settembre 2019

HomeBrewing Condor sbarca su Instagram

HomeBrewing Condor arriva anche su Instagram. Una scelta importante se si considera l'utilità di questo mezzo, che permette una più semplice e immediata condivisione, anche in tempo reale.