martedì 22 dicembre 2015

I love to make beer!!!


Il desiderio di adoperarsi è sempre troppo forte. Quelle pentole che aspettano silenziose, mentre sfiori con le dita una miscela di malti, per sentirli vibrare. Il suono dell'acqua finalmente in pentola. Il gas, la fiamma stabile e la temperatura sale progressivamente. L'infusione con il malto, l'acqua cambia colore e continua ad intorbidirsi. Una leggera schiuma si dissolve e un mosto ricco di zuccheri prende vita. I love to make beer!!!

lunedì 14 dicembre 2015

Per gli amici del fai da te: Fermentatore

Nuovo esperimento in casa Condor Brewing
Se preferite costruire da soli il vostro fermentatore, non dovete fare altro che procurarvi questo materiale:
1.Secchio in plastica con coperchio, per alimenti (Tipo quelli usati per i gamberetti e le olive in salamoia).
2. Rubinetto per fermentatore in plastica o semplicemente un raccordo per impianti di irrigazione con rubinetto.
3. Gorgogliatore.
4. Trapano.
Come prima cosa controllate la tenuta stagna del secchio. Sicuri della tenuta stagna, cominciate con il coperchio di plastica. Con l'aiuto della guarnizione del gorgogliatore dovete prendere la misura e praticare un foro circolare. Stessa cosa dovrete fare con il secchio, prendendo le misure con la guarnizione del raccordo ( fate attenzione che ci sia lo spazio sufficiente per avvitare il dado all'interno del secchio). Dopo aver fatto i due fori, potete montare il gorgogliatore e il rubinetto ( per non rompere la plastica, ricordatevi di non stringerlo troppo).



venerdì 4 dicembre 2015

Per gli amici del fai da te: Camera di Fermentazione e Maturazione

.Fai da te.
Semplice e facile da costruire.
Utile a mantenere a temperatura il fermentatore


Il caldo e il freddo possono avere effetti  tendenzialmente sgradevole sulla birra. Dunque, senza una camera di fermentazione siamo limitati in molti periodi dell'anno. Nella produzione di birre a fermentazione alta, lo scopo di questo camera di fermentazione è quello di mantenere in temperatura l'intera fermentazione. L'obbiettivo non vuole essere minimamente utile per birre a fermentazione basse.

Esistono diverse tecniche per creare una camera di fermentazione, sicuramente molto più complesse, ma personalmente ho voluto creare un progetto adatto alle mie esigenze.

L'idea iniziale, complice l'arrivo del periodo estivo, mi è arrivata dopo aver recuperato un vecchio armadio. Vista la tanta fretta di utilizzo, con un frigo modificato ancora occupato, non mi sono sbattuto troppo per creare questa nuova camera di fermentazione. Anche per questo la semplicità è alla base di questo mio progetto casalingo.

Vecchio Armadio
Questo ritrovamento mi ha permesso di abbassare notevolmente i costi, evitando di comprare altri pannelli di legno. Solo grazie a piccoli interventi, strutturali, ho diviso l'intera camera di fermentazione in due box separati. Ancora in discrete condizioni, l'armadio può contenere al suo interno molti fermentatori e bottiglie.

Materiale
- Silicone
- Termometro esterno (con sonda)
- Pannelli di polistirolo
- Pannelli di legno
- Listelli in legno
- Viti
- Trapano
- Teglie in alluminio usa e getta

Considerazioni e Costruzione
Il principio base è creare due box, uno principale e uno secondario. Dove in quello principale (superiore) ci andranno i fermentatori mentre in quello secondario (inferiore) le bottiglie. Per poi essere suddivise con delle piccole celle (aperte), nei lati dei rispettivi ripiani, dove andranno riposte delle bottiglie di ghiaccio. 

a. Con l'aiuto di alcuni listelli, in legno, regolare e fissare la distanza di ancoraggio dei vari pannelli di legno, che formano i vari ripiani. Solo successivamente ancorare i ripiani di legno.

b. Isolare l'intera struttura, interna, con pannelli di polistirolo (nel mio caso di 3 cm). Facendo molta attenzione a lasciare le dovute distanze per permettere alle ante di chiudersi. Successivamente dividere la camera in due sezioni, distinte e separate, facendo aderire il più possibile i lati che toccano le ante.

c. Con del  silicone chiudere ogni tipo di legame tra i vari pannelli di polistirolo.

d. Isolata l'intera struttura, creare delle piccole celle aperte, nei lati dei rispettivi ripiani, dove inserire delle bottiglie di ghiaccio. Io solitamente uso le teglie in alluminio, per la raccolta dell'acqua rilasciata dalle stesse bottiglie.

e. Successivamente (con un trapano) forare l'anta dell'apertura, all'altezza desiderata. Inserire il cavo della sonda del termometro esterno. Chiudere l'eventuale spazio, tra il cavo e il foro, con del silicone. Come ultima, cosa fissare il termometro alla parete esterna dell'anta. 

L'idea suggestiva, per i prossimi giorni, è quella di trovare due impianti refrigeranti, di frigorifero da campeggio, per eliminare totalmente il fastidio delle bottiglie di ghiaccio. Mentre per i mesi più freddi ho deciso di acquistare un cavo riscaldante, da 25W, e un termostato per regolare l’accensione.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

martedì 24 novembre 2015

Birre acide: Il grande passo verso l'ignoto!

Sono un homebrewer a cui piace sperimentare, 
allora perchè non provarci?

"Pé fà 'e cose bone, ce vo tiemp'"

Fare la birra fatta in casa in modo semplice non mi basta più, non voglio fermare la mia curiosità e questa mia passione. Ma se parliamo di birre acide la questione si fa piuttosto ampia, delicata e difficile. Queste birre formano una grande categoria, con origini e  produzioni differenti. Alcune di queste particolari birre sono il frutto della tradizioni popolare, mentre altri sono particolari tecniche di produzione. Dopo averne tanto sentito parlare, anch'io ho deciso di fare il grande passo verso l'ignoto, un salto nel vuoto, una pazzia o un'avventura senza ritorno.


Un'ampia
 
Vediamo quello che è acido...continua



Pseudo
l'emblema della tradizione...continua


Pseudo
acidità meno aggressiva e dolcezza...continua


Sour
una grande versatilità...continua


Sour
produrre e sperimentare...continua


Sour
produrre e sperimentare...continua


Sour
produrre e sperimentare...continua


Preparazione
custodiscono segreti...continua



Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

martedì 10 novembre 2015

FIRE ROCK PALE ALE

Semplicemente spettacolare nel suo genere, da provare e riprovare. Dalle nostre parti la trovate all'American Fast Food, Trebisacce.

Tipologia birra: PALE ALE
Gradazione alcolica: 6%
Tipo di fermentazione Birra: Fermentazione Alta
Colore: Ambrato
Gusto: Una “Hawaiian-style” pale ale frizzante e rinfrescante con una miscela unica di malti tostati che ne connotano anche il colore ambrato.
Temperatura di servizio: 8-9°C
Shelf life: 15 mesi
Formati: bottiglia 35,5 cl
Abbinamenti Gastronomici: Primi e secondi piatti strutturati. Carni bianche e rosse arrosto e alla griglia, ma anche in accompagnamento ad insalate e pollo.

sabato 31 ottobre 2015

Ogni singola cotta ha la sua storia

Nel viaggio della birra tante sono le conquiste e altrettante possono essere le delusioni. Tutte le cotte ci lasciano un segno e a volte rendono la nostra vita più dolce…


…Ma partiamo dal principio, quando la mattina del 21 ottobre mi svegliai prestissimo. Ogni mattina puoi scegliere come iniziare la giornata, ma alle ore 9 non riesci a combinare nulla di buono, io mi definisco un dormiente. E, con questo atteggiamento andai verso il bar per fare colazione. Dopo essermi ripreso dal sonno mi riaffiorava sempre più il ricordo  di una cotta di birra. In gran segreto, o quasi, arrivai nel mio covo. Era passata solo un'ora dal mio arrivo, quando venni raggiunto dalla telefonata del mio amico Luigi, arrivò di li a poco. Poi fu la volta di Vincenzo, e in fine quella del Ciarlatano. Una collaboration Homebrew senza precedenti.

Parliamo anche della birra, ho scelto di fare una Belgian Pale Ale, usando l’East Kent Gold come luppolo, nel quale ripongo grandi attese perché mi piace veramente molto.

Dopo aver tirato fuori tutto l'occorrente, Luigi è passato alla postazione del mulino, per la macinatura del malto in grani.

Pulita l'attrezzatura necessaria, cominciando dalle pentole, il mio ruolo rimase quello di sistemare i vari fornelli alla bombola del gas.

Poco prima che Luigi terminasse la macinazione, ho messo sul fuoco  l’acqua per il mash. Una volta raggiunta la temperatura di 57°C (siamo sopra il valore desiderato perché l’apporto del malto macinato provoca un abbassamento della temperatura) ho aggiunto finalmente  i grani e chiuso il fornello.

Step
Protein Rest 52 °C per 10 min
Beta-amilasi 64 °C per  30 min
Alpha-amilasi 68 °C per 45 min

Uno degli aspetti da tenere sotto stretto controllo è anche il ph del mosto. Per mancanza di phmetro, per non saper né leggere né scrivere, ho corretto il tutto con l’aggiunta  del succo di limone. Prima di fare il mash-out ho dovuto effettuare il test della tintura di iodio (con il quale si verifica la presenza di amidi).

Mash Out  78 °C per 10 min
Il mash-out e la fase che conclude il processo di mashing, e ha la funzione di inibire l’azione degli enzimi. Terminata poi la fase di mashing ci è toccato  filtrare il tutto. Per il risciacquo delle trebbie abbiamo dovuto portato l’acqua per il bacht sparge ad una temperatura di 78°C. Dopo aver aggiunto l’acqua e mescolato le trebbie il tutto è stato lasciato riposare per 10 min. Il processo è stato lungo ma bello, il mosto era ormai pronto per la luppolatura mediante bollitura. 

Luppolo
East Kent Gold


Dopo 60 min di bollitura il mosto è stato raffreddato e messo nel fermentatore con l’inoculo del lievito (SafBrew Specialty Ale T-58). Senza nascondervi che non aspetto altro che assaggiarla...mi fermo qui e vi rimando alla prossima Cotta.

Goed bier helemaal!

250 “Mi Piace”


Oggi è un giorno particolare, la mia pagina Facebook “HomeBrewing Condor” ha superato la soglia dei 250 “Mi Piace”. Sicuramente una tappa simbolica ma comunque molto importante per me. Questo risultato non è la fine del percorso, anzi, è un nuovo stimolo per continuare a raccontare le mie attività casalingo-brassicole.

Semplicemente, Grazie.

venerdì 16 ottobre 2015

I preparativi per La Cotta sono finiti!



L'emozione per i vari preparativi è stata tantissima. L'estate è finita e adesso si torna alla passione per l' homebrewing, mai accantonata del tutto. Nei mesi estivi preferisco non birrificare per paura delle alte temperature, anche perchè non ho ancora un frigorifero a disposizione.

Ma torniamo a noi. Dopo i pomeriggi in cui stavo seduto, a fissare il vuoto,  e le tante notti insonni, nell'unico momento di piena lucidità ho trovato l'idea per una nuova cotta. Per portarmi leggermente avanti con il lavoro, quello stesso giorno, sono andato a pulire tutto il necessario per la cotta. Anche la macinatura l'ho fatta il giorno prima. Mi sono portato leggermente avanti con il lavoro, forse perchè non aspettavo altro. 

Bene, adesso non mi resta altro che birrificare. Ik ga voor het bier!!!

sabato 10 ottobre 2015

Qual è la differenza tra Hobby e Passione?


E' una domanda alla quale non ho mai dato peso più di tanto, ma oggi credo fortemente nella mia passione per l’ homebrewing. Passione, sì, perché definirla un hobby sarebbe molto riduttivo. Un hobby si identifica solitamente come un semplice passatempo, una passione invece ti coinvolge ogni giorno, è un fiume che travolge la tua vita e quella di chi ti sta accanto. 

Pensi continuamente ai cambiamenti possibili, alle modifiche che puoi apportare all'impianto, mentre vivi alla ricerca della ricetta perfetta (sempre che esista).

Dalla casa alle notti in Garage, tra cotte e travasi, sono passato in una location più opportuna. Dopo qualche lavoro di ristrutturazione posso sentirmi  un vero “Mastro Birraio”. Anche perchè dal mio punto di vista cercare di avvicinarsi il più possibile al metodo di lavoro di un mastro birraio è indispensabile per ottenere un buon prodotto finale.


martedì 8 settembre 2015

Bere e Gustare una Birra Artigianale

Non esistono criteri per riconoscere una birra artigianale buona da una cattiva, se non assaggiandole tutte. Quello che realmente esiste è il criterio per bere e gustare una birra artigianale.
Non fermarti a bere una birra dalla bottiglia o semplicemente versarla nel bicchiere per berla tutta d’un fiato, non è certo questo il modo migliore per gustarsi una birra artigianale.

Ogni birra artigianale ha una sua storia, un profumo e un sapore che ti regala emozioni uniche.

Dopo aver scelto il bicchiere giusto, bagnalo con acqua fredda per avere una temperatura ideale. Questo passaggio molto semplice serve anche a favorire la persistenza della schiuma. La temperatura troppo bassa annulla i sapori e i profumi, ricordatevi di non versare la birra ghiacciata. La temperatura ideale dipende dallo stile della birra scelta.

Si comincia a versare la birra tenendo il bicchiere piegato a 45°, a metà dell'operazione si può iniziare a raddrizzare il bicchiere controllando la schiuma. Ricordate che le birre rifermentate formano un sedimento di lieviti naturale. Io non lascio i lieviti nella bottiglia, preferisco versarli nel bicchiere insieme alla birra....poi siete voi a decidere come meglio godere la vostra birra.

lunedì 31 agosto 2015

Maltare l'orzo in casa, si o no?

La trasformazione dell'orzo in malto è importante 
almeno quanto la birrificazione stessa.

Premetto che questo post vuole solo raccontare il mio punto di vista, in base alla mia esperienza.

In molte discussioni, anche sui vari forum, emerge con una certa frequenza un aspetto: maltare l'orzo in casa, si o no?

Dopo essere passato alla birrificazione con il metodo All-Grain, mi incuriosiva molto la possibilità di maltare l'orzo in casa. Dopo i tantissimi contenuti che ho trovano in rete, la mia confusione era ancora molta. Ho letto anche le diverse guide che spiegavano come maltare l'orzo con il forno di casa,  ma altre sconsigliano l'intero metodo casalingo. 


A risultato ottenuto, dopo aver maltato l'orzo più volte, in definitiva il mio personale consiglio è che se si vuole fare pratica con il metodo All-Grain, non trovo che sia il caso di maltare l'orzo in casa. Perchè risulta sicuramente difficile prevedere le caratteristiche della birra che si vuole fare. Nella fase di germinazione e tostatura non si riesce mai a garantire un'uniformità  di temperatura e umidità. Mentre usando un malto d'orzo collaudato ci permette di crescere nella nostra esperienza All-Grain senza troppi grattacapi e con più certezze. 

Per chi volesse dedicare comunque del tempo al maltaggio dell'orzo, un'esperienza molto bella, il mio personale consiglio è quello di non avere delle pretese molto alte, perchè le birre finite saranno quasi sempre diverse per ogni cotta, malgrado il vostro impegno... Anche se, a dire il vero, il risultato finale sarà sempre una grande soddisfazione.

Per gli amici del fai da te: Molino manuale a due rulli

Ho appena terminato un nuovo Molino manuale a due rulli, adatto alla macinatura del malto d'orzo.

Per gli amanti del fai da te, o semplicemente per quelle persone che vogliono spendere meno e risparmiare di più, questo Molino manuale è l'ideale per soddisfare le vostre esigenze, in fatto di attività casalingo-brassicole.

Prima e Dopo


Ho deciso di non realizzare un video della spiegazione perchè il  materiale reperibile in rete è davvero molto.



sabato 15 agosto 2015

Ricostruita l'evoluzione della birra

Grazie al gruppo dell'universita' americana del Wisconsin-Madison,  coordinato da Chris Todd Hittinger, si è ricostruita l'evoluzione della birra.  Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution. I ricercatori con tecniche avanzate di mappatura del Dna sono risaliti alle origini dei lieviti più comunemente usati oggi nella fabbricazione della birra.

Analizzando il Dna del lievito S. eubanyus, si e' scoperto che ci sono stati almeno due incroci fra i lieviti S. cerevisiae e S. eubanyus.

''Questo matrimonio improbabile fra le due specie, geneticamente diverse tra loro come gli esseri umani e gli uccelli, e' avvenuto almeno due volte. Anche se questi ibridi erano diversi fin dall'inizio'', ha detto il coordinato da Chris Todd Hittinger.

(Fonte ANSA)

La prima birra trappista italiana è dei Monaci dell’Abbazia delle Tre Fontane

La prima birra Trappista italiana la produce la Comunità dei Monaci Trappisti delle Tre Fontane a Roma. E' una birra ad alta fermentazione di colore oro intenso, dal sapore incisivo e moderatamente fruttato con l'eucaliptus.

La dolcezza è bilanciata da un buon amaro.


Grado Alcolico 8,5°
Bottiglia 75 cl e da 33 cl.

lunedì 10 agosto 2015

Fermentazioni 2015


11-13 SETTEMBRE 2015 
UNA TERZA EDIZIONE PIÙ GRANDE, PIÙ RICCA E PIÙ DIVERTENTE! 

Ritorna Fermentazioni, il festival che nasce dall'idea di raccontare la birra artigianale in chiave innovativa mettendo in rete le più interessanti realtà brassicole del Made in Italy. Come lo scorso anno, uno spazio dal design originale farà da cornice ad atmosfere suggestive, birra di qualità, arte, gusto e socialità. Fermentazioni rappresenta infatti un felice connubio tra l'idea di cultura brassicola italiana contemporanea e quella di evento per tutti che scalda, accoglie e crea interazione.


IL BLOG SI RINNOVA

Per soddisfare al meglio tutte le esigenze dei visitatori, ho deciso di rinnovare il Blog. L’obiettivo è quello di dare più spazio ai contenuti, una nuova interattività sulle immagini e più percorsi di navigazione.

Per ottenere un impatto grafico migliore è stata inserita una nuova grafica.

lunedì 25 maggio 2015

Birre acide: Un'ampia categoria

Dalle famose fermentazioni spontanea, del Belgio, 
alle più particolari tecniche di produzione.


Generalmente la presenza di acidità nella birra è un difetto, molto grave, una caratteristiche fortemente indesiderata. Fatta eccezione per la categoria delle birre acide, dove questo aspetto risulta essere la parte primaria del prodotto.

Nella mia terra, in calabria, siamo ancora alla scoperta più totale, tranne per pochi intimi. Infatti sono molte le vicende che ti portano a sentirti un pioniere, parlando di questo argomento. Tutto questo è chiaramente un'eccezione territoriale, visto che le birre acide sono ormai conosciutissime e forti di grandi successi.

Dunque il mio post si basa proprio su questa grande categoria. Racchiude tutto quello che è acido, dalle mitiche birre delle tradizioni popolare, alle birre prodotte con particolari tecniche.

Lambic
Risulta essere molto comune definire i Lambic, in modo semplicistico, come birre acide. In realtà sono delle birre dissetanti, acidule e/o aspre, ma non si tratta di birre puramente acide. E' anche vero che alcuni esemplari possono avere più acidità, rispetto ad altri ma la complessità e l'equilibrio di sapori e aromi, non possono essere racchiusi nel semplice termine "acido". Il termine più opportuno, potrebbe essere quello di "birre a fermentazione selvaggia", visto che sono i microrganismi presenti nell'ambiente i responsabili del processo di fermentazione (Brettanomyces, Pediococcus, Lactobacillus e Saccharomyces). Le caratteristiche organolettiche di questo prodotto nascono dal connubio tra aria, ambiente e legno. Questa particolare combinazione, flora, aria, tetto, muri e botti, viene definita terroir, mentre il luogo dove nascono queste miracolose birre è chiamato Pajottenland (piccola regione del Belgio). Il Lambic è uno stile birrario, con il quale si ottiene anche diverse birre, come Gueuze, Kriek, Framboise e altre.

"Un tempo le birre venivano prodotte tutte con la fermentazione spontanea, ma quei giorni sono ormai perduti nella nebbia della storia."
Michael Jackson

Oud Bruin e Flemish Red
Il Belgio è sicuramente la patria delle birre acide, anche questi due vecchi stili di birra (Oud Bruin e Flemish Red) sono caratterizzati dall'aspetto acido. Come scrive Jeff Sparrow nel libro, Le birre del Belgio vol. 3, questi due stili hanno molte cose in comune con il Lambic. Le caratteristiche organolettiche, di questi prodotti, nascono dal lavoro di simili gruppi di microrganismi. Alla base delle differenze tra questi tre stili, troviamo il terroir (flora, aria, tetto, muri e il legno delle botti), il mosto prodotto e il riutilizzo del lievito. Quest'ultima differenza, il riutilizzo del lievito o le culture di lievito puro, permette di produrre birre a fermentazione selvaggia senza aspettare gli anni, prima di ottenere il giusto terroir.


Pseudo Lambic
Visto e considerato che le caratteristiche organolettiche di un vero Lambic sono dovute al connubio territoriale, siamo destinati teoricamente alla produzione di  Pseudo Lambic. Dunque, esistono tecniche per replicabile, fuori dal Belgio, questa birra, grazie a colture di lieviti commerciali.


Wild
La continua ricerca nell'utilizzo delle colture di lieviti selvaggi, ha  regalato una grande visibilità per i Brettanomyces. Tanto da creare, nelle persone, una sorte di venerazione verso questi lieviti, in poche parole un successone. E' uso comune utilizzare brettanomiceti (conosciuti anche come Brett) per ottenere birre con un certo carattere selvaggio.


Gose e Berliner Weisse
In questi due stili tedeschi la caratteristica acida viene ottenuta dall'utilizzo di lattobacilli. Parlando delle Gose, possiamo dire che ha origine nella zona di Lipsia. Si tratta di una birra che prevede, stranamente, sale, coriandolo e appunto lattobacilli. Mentre il discorso è diverso se parliamo delle storiche Berliner Weisse. Antiche birre di frumento, originarie della zona di Berlino, viene ottenuta tramite lattobacilli e l'aggiunta di Berliner Weisse (con età diversa) durante la fermentazione. Questo prodotto viene addolcito nel gusto, con l'aggiunta sciroppi che determinano anche il caratteristico colore (verde o rosso).


Fermentazioni miste
Queste fermentazioni non sono certo qualcosa di semplice, si tratta di un processo molto rischioso. La tecnica, dopo l'inoculato di un lievito (alta fermentazione), consiste nell'infettare il mosto. Tutto questo viene fatto con l'aggiunta di frutta o trasferendo il mosto in un barile già infetto (tipo che abbia contenuto al suo interno del lambic o altro). Vengono impiegati anche le chips di legno, utilizzate comunque precedentemente in fermentazioni infette.

Tagliare le acide
In belgio il blending è una vera e propria tradizione, tramandata da padre in figlio. Il blending viene definito come una sensazione, il momento in cui si raggiunge il connubio perfetto. Dunque, tagliare le nostre acide non è una cosa semplice,  la definirei più di un'arte. Detto questo, possiamo provare anche a farlo a casa ma non credo si possa ottenere, facilmente, un discreto blend.

Tagliare altri stili con le acide
Questa tecnica può sembrare qualcosa di strano, ma in realtà tagliare birre selvagge con una birra diversa è un procedimento del tutto tradizionale. Anche in commerci si può trovare diversi risultato di questa tecnica.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

martedì 10 marzo 2015

Si è svolto ieri il CORSO BASE di Birra

BIRRA ARTIGIANALE, CHE PASSIONE!

Ieri sera, presso l'Euro Bar di Villapiana Scalo, si è svolto il primo CORSO BASE di Birra (con il metodo KIT), dove hanno partecipato 12 persone. Dopo la realizzazione della Birra, siamo passati alla degustazione di due birre artigianali belghe, con l'apposito buffet.

L'intento della serata è stato quello di trasmettere nuove motivazioni per avvicinare ancora più persone al meraviglioso mondo della birra artigianale. Spero sia arrivata qualche utile informazione.

Adesso fatevi la vostra birra in casa!!!  

Cronache e ultime notizie: Nonostante il tentativo di boicottaggio da parte di Luigi Primarosa, mettendo a rischio la buona riuscita della fermentazione, questa mattina ho potuto ammirare l'inizio della fermentazione con il gorgoglio del gorgogliatore.

Infine, i miei ringraziamenti vanno a tutti i partecipanti, all'improvvisato cabarettista Elio Ferrari e soprattutto al mio amico Giuseppe Auriemma e famiglia.


venerdì 13 febbraio 2015

CORSO BASE di Birra con il metodo KIT

Lunedì 9 Marzo 2015
Ore 20, presso l'Euro Bar, di Villapiana Scalo (CS).
(L'orario è ancora provvisorio e potrebbe subire cambiamenti.)

Realizzeremo una Birra con il metodo KIT, per poi passare alla degustazione di
due birre artigianali belghe, con l'apposito buffet.

La quota di iscrizione è di euro 15, un rimborso spese per i consumi e locale.
Per iscrivervi o richiedere informazioni contattaci via e-mail all'indirizzo: homebrewingcondor@gmail.com 
o sulla nostra pagina facebook.

ISCRIVITI!!!


lunedì 19 gennaio 2015

Imparare a fare la birra in casa...Prossimamente!!!

La birra ti appassiona? 
Sei un amante della birra?

Prossimamente HomeBrewing Condor organizza un corso per farsi in casa le proprie birre. Il Corso Base è dedicato a chi vuole iniziare a birrificare nel modo più semplice, partendo da ZERO.

In poco tempo potrete realizzare a casa la vostra birra!




sabato 17 gennaio 2015

Fatti la tua birra in casa!!!

Il nostro livello di preparazione non è dei più avanzati, ma uniti da una grande passione vogliamo migliorare sempre di più, anche in vostra compagnia. Vogliamo subito dirvi che non siamo qui per vendere un prodotto ma per condividere questa passione e dirvi: Fatti la tua birra in casa!!!

Per ogni appassionato che si avvicina a questo mondo esistono diversi tipi di tecniche per produrre la birra in casa.  Noi stiamo organizzando un primo incontro di produzione casalinga… presto nuovi e importanti aggiornamenti!!!

(Dal 1995 è legale produrre birra in casa, destinata solo all’autoconsumo e non alla vendita)

martedì 13 gennaio 2015

Presentazione

« un boccale di birra è un pasto da re. »
(William Shakespeare, da Il racconto d'inverno, atto IV, scena III)
Benvenuto su
Il mio nome è Antonio e sono un birraio casalingo dal mese di gennaio, del 2014. Come tanti altri homebrewers, ho iniziato anch'io partendo dai classici malti luppolati. Nelle vicinanze del mio paese, eravamo due o tre a produrre birra in casa. I nostri incontri avevano assunto le dimensioni di una vera e propria setta clandestina. Le nostre case avevano ormai il fascino di una distillerie d'alcool degli anni '20 e '30, nel pieno del Proibizionismo americano. Ma scordatevi pistole e fucili, la birra è tutt’altra cosa, non eravamo mica i fratelli Bondurant, della contea di Franklin.


In pochi anni i birrifici artigianali in Italia si sono moltiplicati ma dalle nostre parti eravamo ancora all'epoca dei pionieri.

Per quasi tutto il primo anno, ho continuato a produrre la mia birra solo con i malti luppolati, senza provare mai particolare entusiasmo. E se devo dirla tutta, stavo anche per abbandonare tutto. La cosa che ha realmente cambiato il mio interesse è stata la scoperta del metodo all grain. Da quel momento, non mi sono più fermato, tutti i dubbi e le incertezze erano solo ricordi.

La crescente passione mi ha fortemente condizionato sull'idea di promuove la cultura birraria, anche sul mio territorio. Dunque, in modo del tutto spontaneo, nel gennaio del 2015, è nato il progetto Homebrewing Condor.

Promuovere la birra di qualità, promuovere il consumo consapevole di birra e promuovere la produzione casalinga di birra, con eventuale scambio di informazioni.

Tutto questo è HomeBrewing Condor, 
il mio piccolo mondo casalingo-brassicolo!