martedì 28 giugno 2016

Recupero dei lieviti dalle bottiglie


Il lievito di una birra in bottiglia può essere raccolto e cresciuto, solo se si tratta di birra non filtrata e non pastorizzata. Questa pratica è molto comune, anche perché consente l'uso di alcuni lievito speciali, che diversamente non sarebbero disponibili.

Nonostante una  vasta gamma di lieviti, disponibili, alcuni  ceppi  bisogna cercarli nelle bottiglie di birre commerciali. I sedimenti  sul fondo delle bottiglie possono essere una buona traccia  per recuperare il lievito. Tuttavia, in alcune birre vengono usati  ceppi  di lieviti diversi, tra  la fermentazione primaria e la rifermentazione in bottiglia.

La raccolta dei lieviti dalle bottiglie non è del tutto facile, ma con i dovuti accorgimenti  possiamo raggiungere un discreto risultato. La buona riuscita di questa tecnica dipende molto dalla buona condizione del lievito, che si vuole recuperare. Due variabili sono importantissime, per aiutarci a capire se i nostri sforzi, possono portarci verso un buon risultato di recupero. Ossia, la data dell’imbottigliamento e il grado alcolico. La birra ancora giovane e non troppo alcolica è ideale per questa tecnica e la sua riuscita. Mentre per tutte quelle birre, segnate dal tempo (danni dovuti al calore o alla luce) e una forte componente alcolica, sarà difficile un reale recupero.

Nonostante queste variabili la cosa più importante dell'intero recupero, da cui non si più prescindere, è l'igiene. L'attrezzatura deve essere pulita e sterile. Le cellule di lievito vitali sono molto basse e qualunque contaminazione, anche minima, potrebbe rendere il tutto inutile. Allora, ricordatevi che alla base di tutto, ci devono essere  sempre condizioni igieniche perfette.

Materiale da utilizzare: Estratto di malto in polvere, provette (o vasetti), palloncini, siringa sterile, imbuto, bottiglia da 500 ml, bottiglia da 1000 ml e bottiglia da 1500 ml.

Le Fasi:

Prima Fase
a. Recuperare in sicurezza il fondo della birra, non fare passare troppo tempo per la preparazione del mosto.
b. Preparare il mosto, per il risveglio del lievito, in modo da ottenere una densità di 1.015/1.020.
c. Bollire il mosto per 5 minuti.
d. Terminata la fase di bollitura occorre raffreddare il mosto.
e. A questo punto, mettere 15 ml di mosto direttamente nella bottiglia, tramite una siringa sterile.
f. Agitare delicatamente e successivamente chiudere  la  bottiglia con un palloncino, sanitizzato, per evitare che il mosto possa entrare in contatto con sostanze esterne.
g. Lasciare fermentare per  circa 3 giorni alla temperatura di  18/25 °C, in modo che le cellule del  lievito si moltiplichino.

Seconda Fase
a. Passati i 3 giorni, preparare un nuovo mosto, in modo da ottenere una densità di 1.020/1.025.
c. Bollire il mosto per 5 minuti.
d. Nello stesso momento, bollire per circa 5 minuti, una bottiglia da 500 ml (di vetro) dove andremo a mettere il nostro mini mosto con i lieviti.
e. Terminata la fase di bollitura occorre raffreddare il mosto.
f. A questo punto, mettere i 250 ml di mosto e il fondo ricavato dalla birra, nella bottiglia, tramite un imbuto precedentemente sanitizzato.
g. Agitare per circa 3 minuti e successivamente chiudere  la  bottiglia con un palloncino, sanitizzato, per evitare che il mosto possa entrare in contatto con sostanze esterne.
h. Lasciare fermentare per  circa 3 giorni alla temperatura di  18/25 °C, in modo che le cellule del  lievito si moltiplichino.

Terza Fase
a. Passati i 3 giorni, preparare un nuovo mosto, in modo da ottenere una densità di 1.030/1.035.
c. Bollire il mosto per 5 minuti.
d. Nello stesso momento, bollire per circa 5 minuti, una bottiglia da 1000 ml (di vetro) dove andremo a mettere il nostro mini mosto con i lieviti.
e. Terminata la fase di bollitura occorre raffreddare il mosto.
f. A questo punto, mettere i 500 ml di mosto e il fondo ricavato dalla birra, nella bottiglia, tramite un imbuto precedentemente sanitizzato.
g. Agitare per circa 3 minuti e successivamente chiudere  la  bottiglia con un palloncino, sanitizzato, per evitare che il mosto possa entrare in contatto con sostanze esterne.
h. Lasciare fermentare per  circa 3 giorni alla temperatura di  18/25 °C, in modo che le cellule del  lievito si moltiplichino.
i. Facendo molta attenzione a non prelevare la parte degli scarti, sul fondo, potete riempire le provette (o i vasetti) sterili, per la conservazione del lievito in frigo. Se il vostro intento non è la conservazione ma è il semplice riutilizzo del lievito per una cotta, imminente, continuate con la prossima e ultima fase.

Quarta Fase
a. Passati i 3 giorni, preparare un nuovo mosto, in modo da ottenere una densità di 1.040.
c. Bollire il mosto per 5 minuti.
d. Nello stesso momento, bollire per circa 5 minuti, una bottiglia da 1500 ml (di vetro) dove andremo a mettere il nostro mosto con i lieviti.
e. Terminata la fase di bollitura occorre raffreddare il mosto.
f. A questo punto, mettere i 1000 ml di mosto e il fondo ricavato dalla birra, nella bottiglia, tramite un imbuto precedentemente sanitizzato.
g. Agitare per circa 3 minuti e successivamente chiudere  la  bottiglia con un palloncino, sanitizzato, per evitare che il mosto possa entrare in contatto con sostanze esterne.
h. Lasciare fermentare per  circa 3 giorni alla temperatura di  18/25 °C, in modo che le cellule del  lievito si moltiplichino.
i. Facendo molta attenzione a non prelevare la parte degli scarti, sul fondo, potete riempire le provette (o i vasetti) sterili, per la conservazione del lievito in frigo o riutilizzarlo per una cotta.


Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

Birre acide: LAMBIC aggiornamento 27/6/2016


Eccomi qui. Sono passati all'incirca due mesi, dall'inizio di questa avventura. Nel frattempo sono cambiate diverse cose, che potete trovare nel post iniziale, proprio qui: Lambic

Riprendiamo proprio da dove c'eravamo lasciati, aggiornamento 30/5/2016,  lo scorso mese. La mia esperienza continua ancora con la lunga fermentazione. Come ho già scritto in precedenza, più o meno, una volta al mese mi assicuro di  prendere nota dei cambiamenti. Per tenere anche un ricordo visivo, ho deciso di riportare delle immagini della fermentazione.

27 giugno 2016
27 giugno 2016
27 giugno 2016
27 giugno 2016
Nel corso del mese la temperatura è stata ferma sui 18 °C, circa. La schiuma bianca è visibilmente aumentata. In questo caso, la formazione di bollicine è divenuta sempre più evidente. Sicuramente non è ancora molto in termini di attività, anche perchè i Brettanomyces sono a lavoro ma con molta tranquillità. Nella foto è poco visibile la leggerissima patina sulla superficie. Nell'attesa di qualche cambiamento più significativo, non mi resta altro che aspettare!

giovedì 23 giugno 2016

Le Materie Prime: Fiocchi di Cereali


I vari cereali, non maltati, sono disponibili in diverse forme, Chicchi, Fiocchi e Torrefatti. In questo post analizzeremo i Fiocchi, vista la facilità di utilizzo. La produzione avviene, mediante una cottura a vapore dei chicchi (in modo da ammorbidire la struttura proteica),  successivamente pressati e asciugati (in modo da privarli del contenuto d’acqua). Ottenuti i Fiocchi, vengono  comunemente usati nella produzione di birra, per aumentare la persistenza della schiuma e la sua ritenzione. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento ma per essere trasformati, in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malto. Sono capaci di modificare il corpo e il gusto della birra, anche se non apportano alcun colore, non essendo  tostati. I fiocchi, il più delle volte, si utilizzano  fino al 20%. 

Fiocchi d'Orzo
Orzo non maltato. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento, ma per essere trasformati, in zuccheri fermentabili, è necessario l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati per la produzione di Bitter, in piccole dosi, mentre nelle produzioni di Mild, Porter e Stout il loro apporto risulta essere maggiore. Questi fiocchi forniscono un gusto maggiore di cereale, una schiuma più persistete e un corpo con più cremosità. Utilizzabile  fino al 40%.

Fiocchi di frumento
Frumento non maltato. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento , ma per essere trasformati, in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati per la produzione di numerose tipologie di birre, Blanche, Stout, Lager americane e Ale di stile inglese. Questi fiocchi incrementano il corpo e la persistenza della schiuma. Possono provocare problemi in ammostamento e filtrazione (flusso lento o bloccato). Utilizzabile  fino al 40%.


Fiocchi di Avena
Avena non maltata. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento , ma per essere trasformati, in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati per la produzione, quasi esclusivamente, di Stout (22%) e blanche belghe (10%). Questi fiocchi aumentano la tenuta della schiuma e  conferiscono cremosità e oleosità. Inoltre contrastano il gusto aspro, dato dalla durezza  dell’acqua. Possono provocare problemi in ammostamento e filtrazione (flusso lento o bloccato).  L’utilizzo di questo cereale richiede un lungo riposo delle proteine, per evitare torbidità nelle birre chiare. Utilizzabile  fino al 22%.


Fiocchi di Segale
Segale non maltato. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento , ma per essere trasformati, in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati per la produzione, quasi esclusivamente, di Rye Ale e di Roggenbier. Mentre risultano molto inappropriati per molti altri stili. Questi fiocchi conferiscono secchezza e  un aroma di mele mature, da sembrare speziata. Contribuiscono a creare una schiuma cremosa e una certa oleosità, eccessiva se utilizzati in grosse quantità. Questo contenuto di olio provoca problemi,  in ammostamento e filtrazione (flusso lento o bloccato), quando si utilizzano in quantità superiore al 20%. Utilizzabile fino al 50%.

Fiocchi di Mais
Mais non maltato. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento, senza essere macinati, ma per essere trasformati in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati, alcune volte, per la produzione Pale Ale, Bitter e in alcune Lager Americane. Questi fiocchi conferiscono un gusto dolce di cereali, senza incidere sul colore e sul  corpo. Vengono usati al fine di ottenere, principalmente, un prodotto più alcolico. Utilizzabile  fino al 30%.

Fiocchi di Riso
Riso non maltato. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento, senza essere macinati, ma per essere trasformati in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati, alcune volte, per la produzione di lager Giapponesi e Americane. Questi fiocchi non conferiscono molto gusto, nonostante contribuisce alla secchezza e al gusto del luppolo. Vengono usati al fine di ottenere, principalmente, un prodotto più alcolico. Utilizzabile  fino al 30%.

Fiocchi di Sorgo
Sorgo non maltato. Possono essere aggiunti direttamente nell’ammostamento, ma per essere trasformati in zuccheri fermentabili, è necessario  l’utilizzo di malti (Pilsner o Pale Ale). Vengono usati per alcune birre dell'Africa Meridionale, meglio conosciute come birre opache. Questo cereale conferisce una certa torbidità (in queste birre si parla anche di acidità, dovuta però, all'azione dei batteri lattici e non a quella del cereale).

Le Materie Prime: Malti Base


La maggior parte delle ricette iniziano con la scelta del malto, conosciuto come Malto di Base. Sono chiamati così, proprio perché costituiscono la base della nostra birra. È possibile utilizzare diversi tipi di malto, con diversi rapporti e temperature, durante il mash, allo scopo di ottenere gli zuccheri fermentabili,  che costituiscono la parte base del mosto. Questo aspetto è indispensabile in tutte le tipologie di birre. Ricchi di enzimi, i malti base, costituiscono la maggior parte dei cereali usati nelle ricette (tra 80 e il 100 % del mix di ammostamento). Dunque, questi malti sono necessari per la trasformazione (chimico fisica), durante la fase di ammostamento. Risultando anche la parte più incisiva, per il quantitativo  finale di alcool. Anche se molti homebrewers, preferiscono  utilizzare un quantitativo elevato di malti speciali, per l'efficace sapore, l'aroma potrebbe mascherare del tutto il malto base  utilizzato. Nonostante ciò, non intaccherebbero minimamente l'indispensabile importanza, del malto base. Perché i malti speciali non hanno un numero sufficiente di enzimi, per convertire i propri amidi in zuccheri. In poche parole, il malto di base è funzionale per fornire gli enzimi necessari, durante l'intero processo.

Solo dopo aver pensato al profilo base, della birra, possiamo passare alla fase successiva, cambiando i malti speciali, i luppoli e il lievito. 

In generale sono 2 i malti che forniscono la base a tutte le birre, Pilsen e Pale, ma in alcuni stili possono essere inclusi il Munich, Vienna e Frumento. Anche se questi ultimi non sono considerati dei reali malti base. Perché solitamente possono essere utilizzati in combinazione con altri malti base e difficilmente vengono usati con un quantitativo superiore al 35%.

Pilsner
Questo malto viene essiccato a temperatura molto bassa.  Utilizzato principalmente per produrre birre di stile europeo, il più delle volte, per la produzione di birre chiare e a bassa fermentazione. Questo malto fornisce il colore più chiaro, alla birra, essendo quello meno tostato (3/4 EBC).  Utilizzabile  fino al 100 %. L’aroma e il gusto è di crosta di pane.

Pale
Questo malto è molto simile al Pilsner ma viene essiccato a temperatura leggermente più alta. E’ il malto base più comunemente usato nella produzione di birre ad alta fermentazione. Destinato principalmente alle tradizionali birre inglesi, è una scelta eccellente anche per quelle ambrate, in stile belga. Risulta essere anche più modificato,  con più enzimi e meno proteine (diminuendo la possibilità di torbidità, nel prodotto finito), ma meno chiaro (5/7 EBC) del precedente malto. Utilizzabile  fino al 100 %. L’aroma e il gusto è di biscottato, tostato. 

Tra i malti Pale esiste una suddivisione, molto importante, sulla varietà dell’ orzo utilizzato. Il Maris Otter è molto caratterizzante, con toni biscottati e una forte maltosità. Proprio per questo motivo andrebbe usato in modo ponderato. Risulta essere tra  i più pregiati malti base, e contiene una bassa percentuale di proteine, inferiore al 9,5%. Adatto, in genere, per le birre in stile inglese. Utilizzabile  comunque fino al 100 %. Il Golden Promise è anch'esso molto caratterizzante, produce un gusto dolce con un robusto sapore di malto, e andrebbe usato in modo ponderato. Storicamente è un orzo scozzese, usato per le Scottish Ale, American Ipa e  per la produzione di diversi whisky famosi. Utilizzabile  comunque fino al 100 %.

Malto Vienna
Questo è un malto di base molto particolare, dal sapore intenso, intensifica il corpo e la pienezza della birra. Viene prodotto a temperatura progressivamente maggiore. E’ un malto modificato, con un buon potere enzimatico ma appena sufficienti a convertire se stessi. Viene usato essenzialmente  nelle  lager, in stile Vienna,  (simili alle Märzen, ma con un contenuto alcolico inferiore). Apporta  un colore più scuro alla birra (6/8 EBC) e solitamente viene usato in combinazione con altri malti base. Difficilmente supera  un quantitativo superiore al 35%. Utilizzabile  fino al 100 %.

Malto Munich
Questo è un malto di base molto particolare, dal sapore e aromi di biscotto, caramello e tostato. Viene prodotto tramite orzi, con un contenuto proteico buono e una disgregazione intensa in fase di maltazione, in modo da agevolare le reazioni di Maillard (producendo delle sostanze coloranti, chiamate melanoidine). Viene usato essenzialmente  nelle  classiche Dunkel e Bock bavaresi. Apporta  un colore più scuro alla birra (12/25 EBC) e solitamente viene usato in combinazione con altri malti base. Difficilmente supera  un quantitativo superiore al 35%. Utilizzabile  fino al 60 %.

Frumento
Come nei consueti malti base, anche questo dà un colore molto chiaro alla birra (2,5/3,5 EBC). La mancanza di guscio può provocare problemi in ammostamento e filtrazione (flusso lento o bloccato). Il Malto di Frumento è la base dei grani, nelle birre di frumento tedesche (come per la Berliner Weisse e la Bavarin Weizen). Mentre in piccole quantità (5%) viene usato in tantissimi stili. Il Frumento non maltato è la base dei grani, nelle birre Blanche (Wit) e viene anche usato nei Lambic. Mentre in piccole quantità (5%) viene usato in tantissimi stili.

sabato 18 giugno 2016

Birre Dimenticate: Grodziskie

Segnali di fumo, 
una Birra in Stile Polacco


Grodziskie è un vecchio stile di birra Polacco (noto anche in Germania come Grätzer), molto popolare nel diciannovesimo secolo, successivamente caduto in disgrazia fino ad essere quasi del tutto estinto. Anche se oggi, questo stile, sta lentamente tornando alla ribalta.

Tradizionalmente, la cosa che distingue molto una Grodziskie è che deve essere prodotta con il malto di frumento, affumicato  su legno di quercia. Una combinazione di almeno due ceppi di lievito ad alta fermentazione, con caratteristiche diverse, ci porta al prodotto finito. L'uso di lactobacillus, acido lattico e Brettanomyces sono del tutto fuori luogo, per questo stile.

Detto questo, passiamo oltre. Cosa occorre sapere per preparare la birra Grodziskie?

1. La gradazione alcolica deve essere tra il 2,5% e il 5%
2. Utilizzare malto di frumento,  affumicato  su legno di quercia.
3. Acqua moderatamente dura e sulfurea.
4. Mash, usare la lolla di riso. 
5. Lievito ad alta fermentazione (a temperatura moderata) pulito e attenuante.
6. Luppoli polacchi, cechi o tedeschi.
7. Circa l'80% del luppolo viene usato nei primi 15 minuti, mentre il restante 20% viene utilizzato nei 30 minuti finali, prima dell'ebollizione.
8. Il tempo dell'ebollizione può variare da 90 a 120 minuti.


20/06/2016 AGGIORNAMENTO: Il prodotto finito deve essere a bassa gradazione alcolica, con un moderato aroma affumicato e un basso o moderato livello di luppolo...continua

LA COTTA: La mia esperienza con questo stile...continua

PRIMO ASSAGGIO: Sono rimasto favorevolmente colpito dal risultato...continua

Se qualcuno ha qualche buona informazione, consiglio o qualsiasi esperienza sarebbe utile. Grazie!

in continuo aggiornamento!!!

giovedì 16 giugno 2016

Per gli amici del fai da te: Kuurna

Tradizionalmente il Kuurna è un tronco di legno, scavato al suo interno, che serve nella produzione di un vecchio stile di birra  finlandese, il Sahti. Il mosto viene filtrato e fatto scolare attraverso il Kuurna, mediante l'utilizzo di paglia e ginepro. 

Questo testo fa parte della raccolta “Birre Dimenticate”, argomento Sahti.

Tipicamente viene costruito scavando il tronco di un albero di pioppo, facile da lavorare, in quanto è a grana fine. Visto che non tutti, ai giorni nostri, possono trovare un tronco disponibile, l’alternativa più usata è quella del semplice compensato, di pioppo. Per gli amanti del fai da te, o semplicemente per quelle persone che vogliono spendere meno e risparmiare di più, ho scelto la seconda opzione.

Materiale:
Pannello compensato flessibile (di 3 millimetri o 5 millimetri)
Multistrato in pioppo
Listelli in pioppo
Viti e Chiodi
Per le varie misure ogni persona può ricreare il Kuurna, in base alle proprie esigenze. Nonostante questo ho deciso di inserire, come informazione introduttiva, anche i miei dati.

Come prima cosa, serve piegare il pannello di compensato flessibile. Per evitare che si possa spezzare il pannello, aiutatevi con uno spruzzino, dell'acqua e  e un nastro. Alle due estremità dovete fissare, momentaneamente, due stecche di multistrato.
Solo una volta asciugato il compensato, si passa alla parte successiva. Prendete le misure del semicerchio sul multistrato in pioppo. Tagliate e montate i due semicerchi.
Ricordatevi di levare le stecche di multistrato, solo quando siete pronti. Io non ho usato nessun tipo di colla, solo chiodi e viti per fissare definitamente il tutto. Successivamente, all'interno del Kuurna, allineate trasversalmente i pezzi di listelli di pioppo. Distanti tra loro in modo da creare un doppio fondo non fisso, ma solo appoggiato.
Per lo scarico del mosto, all'estremità, a livello del fondo dovete fare un foro sul semicerchio di multistrato.
Per finire, ho dotato il Kuurna  di appositi piedi (non sono fissati alla struttura ma servono solo come appoggio), con la giusta l'inclinazione.

KUURNA PROVE TECNICHE: Dopo una lunga ricerca, ho finalmente trovato l'albero di ginepro. Questo ritrovamento mi ha dato modo di mettere alla prova il mio Kuurna...continua

Aggiornamento: La segnalazione di Sanu (ma il compensato è pieno di colla...sei sicuro che lo vuoi usare per fare la birra?), mi ha portato a fare diverse ricerche, a tutela della salute. Per quello che ho potuto capire, il legno non è regolamentato come materiale in Italia. Non ci sono leggi, nemmeno a livello europeo, che stabiliscano quali requisiti deve avere il legno, per essere destinato al contatto con alimenti. Il compensato di pioppo viene usato, molto, per impastare e ammassare la pasta fresca. Anche per l'imballaggio di diversi alimenti, si preferisce questo materiale. Per farla breve, non ho trovato pareri negativi, circa l’utilizzo del compensato di pioppo a contatto con alimenti. Nonostante ciò, questo post è solo a scopo informativo (sulle mie esperienze), non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.


Ho rifatto il Kuurna
Quinto appuntamento con il Weekly Vlogs. Un episodio che riguarda la costruzione del mini Kuurna, realizzato il 10/5/2020.

domenica 12 giugno 2016

Birre Dimenticate: Sahti aggiornamento 12/6/2016


Il prodotto finito deve essere torbido, sciropposo, con sapori fenolici e un lieve sapore di banana, dovuto al caratteristico lievito da pane. Note acidule con una forte astringenza. Il colore può variare dal giallo a marrone scuro, con una lieve schiuma. Il Sahti deve essere conservato a freddo fino al totale consumo.

Il Malto Sahti
E’ un miscuglio tradizionale con svariate varietà di malti speciali che permettono di raggiungere il sapore unico e caratteristico del Sahti. Una miscela di malto Pilsener (probabilmente intorno al 85%), malto di Segale (5-10 %), e malto Crystal (circa il 5%) per aggiungere colore e dolce maltato. Poco frumento, non maltato, e avena. Per uniformare i cereali, si preferisce mescolarli e poi passare alla macinatura dei grani.

In realtà la miscela di malto Pilsner, probabilmente potrebbe essere formata per il 90 %  di Pilsener e il restante 10% di Monaco.

Per tutti quelli che non vogliono avere dubbi e disturbi, potete trovare il malto bello e fatto su beer e wine.

Schiacciatura

Mash Tun, tino di legno
Tradizionalmente, la cosa che distingue questa birra è uno speciale metodo di Mashing. Questo processo di lunga infusione è chiamato proprio “schiacciatura”, e può durare fino a sei ore. Questo metodo può avere due o più aggiunte di acqua calda nel Mash Tun (un tino aperto di legno). L’acqua bollente viene aggiunta di volta in volta in modo che l'aumento della temperatura sia quella desiderato. L'acqua da utilizzare, per l’intero processo, viene fatta bollire con rami di ginepro.

Alcuni produttori di Sahti, per aumentare la temperatura nei vari step, non usano acqua calda ma  l’immersione di pietre calde, con dello zucchero caramellato sulla superficie calda delle pietre, proprio come vuole una vecchia tecnica.

1° Step: alla miscela di malto e cereali viene aggiunta dell’acqua a temperatura tra i 40-50 °C, con il relativo primo riposo.
2° Step: la seconda aggiunta e il successivo riposo, avviene tra i 60-65 ° C.
3° Step: la terza viene fatta tra i 70-75 ° C.
4° Step: quest’ultima aggiunta viene utilizzata per portare il mosto ad ebollizione (tempo molto breve), anche se non tutti i produttori vogliono usare questo step.  Con il solo utilizzo delle aggiunte di acqua calda, il mash non può essere portato ad ebollizione, ma sarebbe opportuno la  combinazione dei due metodi.

Il Mash Tun viene chiuso o coperto durante le pause per mantenere la temperatura costante.

Infine il mosto viene filtrato e fatto scolare attraverso il Kuurna (un tronco cavo di legno), tra paglia e ginepro. Successivamente trasferito e raffreddato direttamente nel fermentatore, senza essere bollito.

PROGETTO KUURNA: Tipicamente viene costruito scavando il tronco di un albero di pioppo, facile da lavorare, in quanto è a grana fine...continua

sabato 11 giugno 2016

Birre Dimenticate: Sahti

Date da bere ai Viking,
una Birra in Stile Finlandese


Il Sahti è un vecchio stile di birra  finlandese. Qualche teoria riporta questa birra anche nella storia dei Vichinghi. Viene preparato con  malto d’orzo, malto di segale, frumento e avena. Proprio la segale è l’ingrediente caratteristico di questo stile, ma a seconda delle materie prime utilizzate il colore può variare dal giallo a marrone scuro.

Tradizionalmente, la cosa che distingue molto il Sahti è uno speciale metodo di produzione, utilizzando una lunga infusione. Alla miscela di malto e cereali , viene aggiunta dell’acqua a temperatura di circa 40 °C, gradualmente la temperatura dell’acqua, aggiunta, viene aumentata fino ad arrivare all’ultima dose di acqua, che arriva a 100 °C. Questo processo di infusione, chiamato “schiacciatura”, può durare fino a sei ore, e in alcune zone prevede anche la bollitura.

Detto questo, passiamo oltre. Cosa occorre sapere per preparare la birra Sahti?

1. La gradazione alcolica deve essere tra il 6% e il 12%.
2.Utilizzare malto d’orzo, malto di segale, frumento e avena (per uniformare i cereali, si preferisce mescolarli e poi passare alla macinatura dei grani).
3. Per ottenere 10 litri di Sahti, si usano circa 4 kg di cereali e 10 gr di lievito.
4. Lo speciale metodo di infusione, chiamato “schiacciatura”.
5. Il mosto viene fatto scolare attraverso il Kuurna, un tronco cavo di legno.
6. Il mosto non viene fatto bollire.
7. Il lievito usato è quello per il pane e le pizze.
8. La fermentazione viene fatta a temperatura ambiente o poco più bassa.

12/06/2016 AGGIORNAMENTO: Il prodotto finito deve essere torbido, sciropposo, con sapori fenolici e un lieve sapore di banana, dovuto al caratteristico lievito da pane...continua

PROGETTO KUURNA: Tipicamente viene costruito scavando il tronco di un albero di pioppo, facile da lavorare, in quanto è a grana fine...continua

KUURNA PROVE TECNICHE: Dopo una lunga ricerca, ho finalmente trovato l'albero di ginepro. Questo ritrovamento mi ha dato modo di mettere alla prova il mio Kuurna...continua

SAHTI COMPETITION 2015: Il Video della National Sahti Competition 2015...continua

LA COTTA: Mi sembra di tornare indietro nel tempo, un vero e proprio viaggio nel passato. La foresta come sfondo, mentre sono in cerca di rami di ginepro, prima di tornare a casa per una cotta affascinate...continua

PRIMO ASSAGGIODetto tra noi, non sono rimasto favorevolmente colpito dal risultato ottenuto...continua

in continuo aggiornamento!!!

giovedì 9 giugno 2016

Birra al Melograno


Non ho mai perso l'entusiasmo, ho cercato sempre la strada per migliorare le mie birre. Grazie a questo ho prodotto ormai tantissime birre finora, alcuni erano veramente pessime ma altre mi hanno lasciato a bocca aperta. Molto spesso, anche gli amici mi dicono le proprie idee sul risultato dei miei sforzi. Momenti unici. C'è qualcosa di magico nel produrre la propria birra e vedere un riscontro positivo sulle altre persone. Con questo in mente, ho deciso di realizzare anche una birra estiva, molto semplice, lontano dagli stili birrari tradizionali, con la presenza di frutta. Più precisamente, ho usato un frutto con un forte legame con la mia terra, il melograno.


Per realizzare la birra, ho utilizzato una ricetta di base, molto semplice.
Pilsner 50%
Frumento Maltato 45%
Crystal 5%

Luppolo Cascade (con rapporto BU:GU 0,50 circa)

Lievito secco Fermentis Safale US-05

Se si vuole usare frutta fresca,  aggiungere 250 gr di Melograno (pastorizzato) per ogni litro di birra. In questo caso si deve ottenere il succo di polpa e rimuovere i semini. Mettere il tutto in una pentola, con poca acqua, a temperatura tra 68 e 70 °C per 20 minuti (non eliminate questo processo perchè il rischio di infezioni potrebbe essere troppo alto.). Aggiungere questo liquido di frutta, al mosto, solo dopo aver terminato la fase di raffreddamento. 

Se si vuole usare direttamente del succo di Melograno, per evitare la perdita di troppa frutta e tutto il processo di pastorizzazione, io ho utilizzato 1 litro di succo per 10 litri di mosto. Per non perdere troppi aromi di frutta, nella fermentazione, l'ideale potrebbe essere aggiungere la frutta nel fermentatore secondario e prolungare la stessa fermentazione per qualche giorno in più.

Note: Nei due metodi di utilizzo, del Melograno, le differenze sono notevoli. Di sicuro non proverò mai più a fare birre alla frutta con semplice succo (100% succo), perchè il risultato finale mi ha deluso. Il succo di melograno che ho utilizzato era anche molto, ma la caratterizzazione olfattiva del frutto è stata veramente bassa e di difficile comprensione. Troppo aspra e nulla di più. Anche il colore della birra e della schiuma mi hanno lascito perplesso, poco caratterizzante. Il tutto potrebbe essere solo un problema legato al semplice succo utilizzato e alla poca esperienza in merito. Sicuramente non posso valutare realmente l'apporto del melograno, nei vari metodi, ma l'esperienza con l'utilizzo di frutta fresca, mi ha dato una caratterizzazione molto più alta, chiara e incisiva, aspra ma al punto giusto (anche se non escludo di cambiare qualcosa in futuro). In questo secondo caso anche il colore è risultato essere più caratterizzante, di un chiaro rosato come anche la schiuma.


Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

venerdì 3 giugno 2016

Birre acide: LAMBIC aggiornamento 30/5/2016


Questo post riprende proprio da dove c'eravamo lasciati. Dopo la fermentazione iniziale, la mia esperienza continua con la lunga fermentazione. Un processo che può produrre ulteriore complessità di sapore (almeno spero!).

Più o meno una volta al mese, mi assicuro di  mantenere delle note dettagliate di temperatura. Anche le immagini della fermentazione le riporto tra le varie informazioni, in modo da tenere anche un ricordo visivo.

3 maggio 2016
Nel corso del mese, la schiuma bianca ha iniziato a formarsi, sembra essere visibilmente in crescita, sulla superficie della birra.

30 maggio 2016
Questa seconda foto è stata fatta dallo stesso lato del fermentatore, in modo da poter confrontare abbastanza da vicino i due periodi. Sicuramente non è molto in termini di attività, ma è chiaramente visibile la formazione di piccole bollicine. Nell'attesa di qualche cambiamento più significativo, non mi resta altro che aspettare!

mercoledì 1 giugno 2016

‎Condor Mystery Rye‬

Nome: Condor Mystery Rye
Fermentazione: Alta
Stile: American Rye   
Colore: Ambrata
Gradi alcolici: 8° vol.
Bicchiere: Pinta
Servizio: 7°C


Storia: Solo negli ultimi anni la segale è diventata molto di moda, nel mondo della birra. Un cereale spesso trascurato, con un sapore caratteristico, che può aggiungere un ulteriore livello di complessità per quasi ogni stile. Proprio per questo ho preparato due birre di segale, più o meno con la stessa ricetta. Sono rimasto favorevolmente colpito, non mi aspettavo buoni risultati da questo cereale. Sicuramente una birra migliorabile, ma che però ho bevuto con molto piacere. Dopo il discreto risultato ottenuto è nata l'idea di partecipare al primo Contest, organizzato dall'associazione birraria Southern Homebrewers, domenica 13 marzo, a Sarno. Con un po’ di giusto ritardo, la classifica finale ha visto la mia Condor ‪Mystery Rye‬ posizionarsi alla settantaseiesima posizione,  con mia grande soddisfazione.


Birra n.132 (stile American Rye) 
Classificata al 76 posto.
"Avvolgente, amaro giusto, ma i sentori sulfurei la sporcano aromaticamente in retrolfatto.
Peccato, in bocca buona."
(Primo Contest, organizzato dall'associazione birraria Southern Homebrewers, con i risultati e le varie schede di valutazione)

Birra ad alta fermentazione, di colore ambrato. Aspetto perfetto con schiuma a grana fine, compatta e a media persistenza. Ho usato il 25% di Malto di segale e il 15% di fiocchi,  il Pale Ale e il Cara-Pils. Luppoli, Chinook e Cascade.