giovedì 29 dicembre 2016

Sperando di non perdere la Nuova Strada.


Pochi giorni fa ho imbottigliato nuovamente una Condor New Road. Sono molto orgoglioso e geloso, di questa mia creatura. Una ricetta che mi ha portato a scoprire un nuovo livello, personale, nella creazione di una birra. Proprio da questo nuovo inizio è uscita fuori la "New Road", la quale rappresenta la pietra miliare della mia esperienza da casalingo-brassicolo. Lo scorso anno ne avevo brassate addirittura tre, senza mai modificare nulla, mi sono detto che non sarebbe mai mancata nella mia cantina questa birra. 

Ho discusso e litigato molto con la mia coscienza e malgrado tutto, ho deciso alla fine di mettere mano sulla ricetta originale, modificando alcuni aspetti. Sperando di non perdere questa Nuova Strada.


sabato 24 dicembre 2016

Auguri di Buon Natale a tutti voi!

HomeBrewing Condor  augura a tutti 
Buon Natale e Felice Anno Nuovo!


Un abbraccio e un tenero pensiero per tutti, amici e non, per un felice e sereno Natale. Auguri anche per il nuovo anno, che possa essere un sorriso stupendo per noi tutti. Chiudo con un sincero ringraziamento per avermi seguito, con interesse ed entusiasmo. Vi aspetto nel nuovo anno con tante altre esperienze, sul mio blog e pagina facebook. 

venerdì 23 dicembre 2016

Luppolo: Inizia la coltivazione, le piante sono arrivate.

Parte della rubrica Coltivare il Luppolo
Metto alla prova me stesso e il lato contadino che c'è in me.


Il primo passo verso la coltivazione è stato quello di scegliere come meglio iniziare, tra le piante o i rizomi. Giusto o sbagliato che sia, io ho preferito iniziare con il comprare delle piantine. Molti dei miei amici, diversamente da me, hanno preferito i rizomi e sinceramente la scelta gli ha dato anche ragione. Però personalmente ho ritenuto, il luppolo in rizoma, più rischioso da usare, per possibili malattie o contaminazioni da virus (dovute magari anche al contatto con parti meccaniche). Inoltre gli stessi rizomi, oltre ad essere uno scarto della lavorazione primaverile del luppoleto, potrebbero non essere garanzia nella varietà di luppolo che vogliamo. Esistono moltissime varietà di luppolo e bastano due piante troppo vicine per non avere la certezza della varietà dei rizomi. Cosa diversa per le piante prodotte da talea e da vitro, con madri controllate.


Le piante sono arrivate, adesso cosa faccio?
Proprio oggi mi sono arrivate le piante di luppolo, sono nel riposo invernale e proprio per questo ho preferito lasciarle nei vasi e non piantarle nel terreno. In un terreno ghiacciato o troppo bagnato è sconsigliato trapiantare questo tipo di pianta. Dunque, ho conservato i vasi all'esterno, anche se al riparo dalla pioggia. E' comunque importante mantenere idratate le piante, per non sbagliare questa fase, mi sono attenuto alle indicazioni rilasciate dal venditore ( nel vaso una piantina deve avere un peso tra i 400 e gli 800 gr. Per una pianta idratata correttamente ho cercato di attenermi alla media di 500 gr di peso).

Nei vasi che mi sono arrivati, non tutte le gemme sono perfettamente visibili. Tutto questo non è un problema, perchè esistono varietà di luppolo che non presentano gemme superficiali.

mercoledì 14 dicembre 2016

600 "Mi Piace" su Facebook

Nuovo personale passo avanti. Altro piccolo traguardo, per la pagina Facebook, delle mie attività casalingo-brassicole. Grazie a tutti!!!

Clicca qui, per seguire e mettere "Mi Piace"
Ebbene sì, sono arrivato a quota 600  "Mi Piace". In così poco tempo, la pagina Facebook, ha contribuito in modo determinante a far conoscere questo mio piccolo angolo. Un vero e proprio successo personale, che mi porta a ringraziare anche chi mi contatta per chiedermi pareri e informazioni.

Il mio obiettivo rimane sempre quello iniziale, scrivere ciò che sono le mie esperienze, giuste o sbagliate che siano. Perchè personalmente, ho pensato solo a scrivere le mie avventure casalingo-brassicole, senza pretendere di insegnare nulla a nessuno.

Progettare un Laboratorio

Se credi che sia più facile e sicuro comprare un lievito dal negozio, puoi tranquillamente chiudere questa finestra. Non sarò certo io a farti cambiare idea. 

La qualità della birra dipende essenzialmente dal lievito, ecco perchè in un laboratorio non occorre la solo attrezzatura ma uno spirito professionale e puntiglioso, da parte nostra. Un approccio superficiale e tentativi per passare alla storia, non faranno altro che peggiorare le nostre giornate.


Allestire un personale laboratorio, in casa, ci permette di recuperare, conservare e crescere dei lieviti. Detto questo, non escludo altre ipotesi fantasiose ma con la dovuta diligenza del caso. Dunque per la gestione corretta di un laboratorio, bisogna considerare come prima cosa, la condizione ambientale. La natura, estremamente delicata, dei vari processi sui lieviti, comporta avere uno spazio pulito. In poche parole, meglio evitare la cucina di casa. Molto meglio, avere un luogo dedicato al laboratorio, dove lasciare tutto il materiale, pulito e disinfettato, per ridurre il rischio di infezione microbica. Naturalmente sono diversi i punti dove dobbiamo fare di necessità virtù, ma con le dovute accortezze si possono ottenere grandi risultati.

Ambiente di Lavoro
Evitare luoghi sporchi, dove ci sono correnti d'aria (tenete chiuse le finestre) e viavai di gente. Pulire sempre, prima di ogni processo, il tavolo da lavoro con dell'alcool isopropilico al 70%. Malgrado tutto, i lieviti selvaggi e batteri sono ancora un rischio. Creare uno spazio di lavoro senza microbi è fondamentale. Una fiamma è la soluzione più semplice, mediante una lampada ad alcol (meglio ancora il Becco di Bunsen). La massa d'aria che sale di quota dalla fiamma (conosciuta come corrente ascensionale) della lampada ad alcol, da origine alla zona pulita dove possiamo lavorare (vedi la figura qui sotto). Ricordatevi inoltre che si può sterilizzare con la fiamma, uccide i microorganismi per contatto.

Apparecchiatura
- Libro, Il lievito (gli ingredienti della birra).
- Microscopio
- Nastro (indicatore di sterilizzazione).
- Porta provette.
- Agitatore magnetico (per autocostruirlo clicca qui).
- Forno a microonde.
- Bagno ad acqua.
- Incubatrice.
- Becco Bunsen (per autocostruirlo clicca qui).
- Provette con tappo, monouso.
- Beute.
- Cilindri graduati.
- Vetrini portaoggetti e coprioggetti.
- Termometro da laboratorio.
- Fogli di alluminio.
- Guanti di nitrile.
- Guanti anticalore.
- Pentola a pressione.
- pHmetro.
- Bilancia elettronica (per pesi inferiori al grammo)
- Carta per pesare.
- Ansa da inoculo.
- Piastre di Petri (sterili)
- Flaconi in vetro pyrex
- Pipette (sterili).
- Tamponi (sterili).
- Parafilm.
- Kit di pronto soccorso.
- Estintore.
- Camice da laboratorio.
- Mascherine.
- Occhiali di protezione.

Con questa lista non escludo l'utilizzo di altra apparecchiatura. Proprio perchè potrebbe capitare nelle future esperienze in laboratorio, in base alle nuove apparecchiature utilizzate, un aggiornamento della lista.

Per saperne di più, sulle mie esperienze di laboratorio, clicca qui

Questa post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

sabato 10 dicembre 2016

Birre Dimenticate: Mumme aggiornamento 10/12/2016


Il prodotto finito è una birra gustosa e quasi sciropposa, molto dolce e acidula. Il gusto di queste Mumme si potrebbe paragonare  alle moderne caramelle alle erbe svizzere, ma con leggero sentore di luppolo.  Mentre all’aspetto non risulta essere troppo limpida.

Ricostruzione
FERMENTABILI
Storicamente veniva utilizzato quasi interamente orzo e caramello, anche se l'aggiunta di frumento e avena, vengono riportate in diverse notizie. Prodotta tramite un mosto con densità iniziale (Original Gravity, OG) di 1,040 fino ad arrivare a 1,048. In seguito ad una breve disamina, con gli amici del forum di  AreaBirra, al momento sarei orientato nell'usare solo malto monaco e magari una minima percentuale di frumento e avena (rigorosamente in fiocchi,  per comodità, sia chiaro). Mentre per la densità sarebbe ideale avere una via di mezzo, OG 1,045.

MAISCHEN (Ammostamento)
La temperatura essenziale per l'ammostamento deve essere decisa in relazione alla poca attenuazione apparente del 35-40% di questo stile, ritrovata in quasi tutte le notizie online. Il tutto è poco rassicurante per chi, come me,  vuole ricostruire questo stile. Le precauzioni per cercare di avvicinarmi il più possibile all'attenuazione apparente, passa per un ammostamento che non può discostarsi tra 69 e 70°C . A questa temperatura gli enzimi, beta-amilasi, sono poco attivi mentre sono principalmente attive gli alfa amilasi. Per inibire ulteriormente questi enzimi, beta-amilasi, si può tenere il pH su valori tra 5,7 e 5,8.

BOLLITURA
Le notizie trovate su quest'altro aspetto, sono quasi tutte per una bollitura di 60 min, anche per questo io non andrei oltre.

LUPPOLO
Se parliamo di luppolo, la storia ci potrebbe fermare, visto l'evoluzione dei luppoli dal Medioevo ad oggi. Detto questo sarebbe troppo difficile essere del tutto autentica. Sono veramente molti quelli che ritengono il Tettnanger, il luppolo da usare. Diciamo che su questo aspetto mi riservo ancora qualche riflessione.

LIEVITO
Come già scritto, aveva una attenuazione apparente di solo circa il 35-40% ( con un FG molto alta, tra 1,024 e 1,031), non ci facilità neanche la scelta del lievito. I lieviti che abbiamo a nostra disposizione,  anche nei casi migliori, sono predisposti per un'eccessiva attenuazione, tra il 60 e il 75%.

Come già scritto in precedenza, se vogliamo imitare questo stile, non ci basta portare in fermentazione un mosto con tanti zuccheri non fermentabili. Dobbiamo fare di più e magari rischiare anche di più.

Attenzione: emulare troppo questo stile, ci mette a rischio di bottiglie esplosive. La ricerca di un FG molto alta, tra 1,024 e 1,031, non ci deve spinge a interrompere la fermentazione prima del dovuto, con tutti i pericoli del caso. Anche se mettiamo la birra, dopo l'imbottigliamento, il frigo per ridurre l'attività del lievito non siamo nel pieno della sicurezza. Per non parlare dell'ipotesi di eliminare periodicamente la CO2 dalle bottiglie.

Le alternative più sicure sono la pastorizzazione o più semplicemente, dobbiamo giocare sporco. In questo caso, cerchiamo di barare ma senza rischiare, possiamo aggiungere gli estratti di maltodestrine in polvere.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

Revisionato il Logo e il Blog


In occasione di nuove e imminenti stampe, sulle maglie, ho modificato la risoluzione del logo ufficiale. Con questo logo ho voluto lasciare la parte storica della mia avventura casalingo-brassicola, solo piccole modifiche e nulla di più. 

Inoltre, per soddisfare al meglio tutte le esigenze dei visitatori, ho rinnovato anche delle funzioni del Blog. L’obiettivo è sempre lo stesso, dare sempre più spazio ai contenuti. Per ottenere un impatto grafico migliore è stata inserita una nuova grafica. A tutto questo non poteva mancare una nuova interattività e un modo migliore di navigazione sul Blog.


giovedì 1 dicembre 2016

Condor Sahti


La birra finlandese per uomini forti
Dalla rubrica Birre Dimenticate

Finita la fermentazione e una maturazione del tutto inesistente ( la birra dev'essere consumata in poco tempo e lasciata anche in frigo a maturare), ho deciso di provare il mio primo Sahti. Avevo letto, da qualche parte, che per quelli come me (che non l'hanno mai provato questa birra in stile finlandese) il 
Sahti poteva essere una cosa alquanto strana.

Primo Assaggio: Detto tra noi, non sono rimasto favorevolmente colpito dal risultato ottenuto. Diciamo che è stato impossibile finirlo, di bere, senza mangiare nulla. Questa birra non è proprio il massimo. Come potete vedere dalle foto, la birra è senza schiuma, secca e non gassata (questo stile non prevede priming), tutto in perfetto stile. Il ginepro è poco percepibile, quasi nullo, anche se il carattere resinoso è presente. Per il lievito usato mi aspettavo una sorte di weizen, l'aroma fenolico di chiodo di garofano è presente mentre di banana non ho trovata traccia (problema forse di temperatura di fermentazione). Il malto esce fuori in uno strano modo, non sono troppo esperto per darvi un'idea. Comunque in generale sulla birra, posso dire che mi ha dato la sensazione di bere un lambic, forse anche per l'aroma acetico, magari è solo andato a male.


Per il futuro voglio modificare qualcosa e magari provare un vero Sahti, per capire la differenza!