mercoledì 26 aprile 2017

Congelare un Lievito

Se credi che sia più facile e sicuro comprare un lievito dal negozio, puoi tranquillamente chiudere questa finestra. Non sarò certo io a farti cambiare idea.


Condizioni igieniche perfette sono fondamentali per questi processi. E' importante essere coscienti di cosa si stia facendo, perchè una cattiva gestione potrebbe aumentare il rischio d'infezione, con le dovute conseguenze del caso. Uno spirito professionale e puntiglioso è la principale base per i nostri lavori con i lieviti. Un approccio superficiale e tentativi per passare alla storia, non faranno altro che peggiorare le nostre giornate.

Se si seguono adeguate accortezze è possibile conservare dei campioni di lieviti in congelatore, per molti mesi e forse anche anni.


Il modo migliore per evitare possibili mutazioni del lievito, sarebbe quello di conservarlo a temperatura di -80 °C. Queste temperature sono praticamente proibitive, anche se le banche dei lieviti arrivano tranquillamente a -80 °C, per una conservazione a tempo indeterminato. Tuttavia, anche noi a casa, a temperatura di -20 °C, possiamo avere buoni risultati con minimi danni. Una variabile da non sottovalutare, per il risultato finale, è  la condizione del lievito al momento della conservazione. Detto questo, bisogna tenere presente che una migliore condizione del lievito, al momento del congelamento, porta ad una altrettanta migliore condizione al momento dello scongelamento. Dunque, lo scopo primario è quello di conservare un lievito al massimo della sua salute. Ciò nonostante, il più grande problema della conservazione, a lungo periodo, non risulta essere la carica vitale ma la possibile mutazione nella coltura.

Nel mio caso, per avere un lievito nelle condizioni migliori, ho deciso di prendere le cellule da un pacco di lievito commerciale.

Fasi
a. Coltura con starter (lievito commerciale).
b. Suddividere la coltura.
c. Congelare le cellule della coltura suddivisa.

Importante
Una volta congelato il lievito è importante non farlo scongelare. Il freezer deve essere affidabile e non frost-free (funzione di riscaldamento in caso di accumulo ghiaccio).


Apparecchiatura
- Libro, Il lievito (gli ingredienti della birra)
- Agitatore magnetico (per autocostruirlo clicca qui)
- Lampada ad alcol
- Coltura di lievito da conservare
- Provette sterili (in plastica o in vetro sterilizzato)
- Portaprovette
- Glicerolo
- Siringhe sterili (monouso)
- Pipette sterili
- Acqua sterilizzata
- Beuta
Agitatore magnetico
Ancoretta
- Estratti di malto
- Gel da freezer 
- Contenitore (termico in polistirolo)


Congelamento
Con questo metodo di conservazione dei lieviti è possibile ottenere tempi molto lunghi, fino a cinque o più anni, con una minima mutazione.

0. Starter
Questo passaggio è molto utile per avere un numero maggiore di cellule vitali, al fine di suddiviso e conservare i lieviti. Dunque realizzare uno starter, 1 litro può bastare, con del lievito commerciale. Questo sistema potrebbe essere utile anche con lieviti di cotte precedenti o con recuperi dalle bottiglie, ma personalmente ritengo un simile approccio troppo rischioso ai fini del risultato.

1. Raffreddare il lievito
A fermentazione appena finita, mettere la  beuta (starter) in frigo per 1 o 2 giorni, per dare modo al lievito di posarsi sul fondo.

2. Eliminare la parte liquida
Dopo 1 o 2 giorni di frigo, eliminare dalla beuta la parte liquida.

3. Dividere le cellule di lievito
In base alle informazioni che ho trovato, questo tipo di starter (da un litro) può essere diviso di molto, tenendo presente (più o meno) che 50 miliardi di cellule si trovano in 25 ml. Non avendo molte altre certezze a disposizione, separate il lievito al meglio delle vostre esigenze. Personalmente, come prima volta, ho preferito avere campioni da 25 ml (50 miliardi di cellule) e 50 ml (100 miliardi di cellule). Eseguire questo passaggio, nelle provette sterili, tramite siringhe o pipette sterili.

Il risultato della stima, della vitalità del lievito dei campioni, è sicuramente da prendere con le pinze. Il tasso di vitalità (viability e vitality) delle cellule viene influenzato da diversi fattori. Il valore di campione, di 25 ml  può essere identificato con ottimismo a circa 50 miliardi di cellule, pari a 2 miliardi di cellule vive ogni millilitro di lievito. Tutta via Chris White (della White Labs) nel suo libro sul lievito, Yeast: The Practical Guide to Beer Fermentation, indica la vitalità tra 0,8 e 2 miliardi di cellule, per ogni millilitro di lievito.

Viability e Vitality
(per saperne di più clicca qui)
I due termini rappresentano due aspetti diversi delle funzioni delle cellule ma entrambi necessari per la stima dello stato fisiologico di una cellula. Con il termine Viability (Carica Vitale) si intende la percentuale di cellule vive in una popolazione intera. Mentre con Vitality (Vitalità) si definisce propriamente le capacità fisiologiche delle cellule, cioè se una cellula, sebbene sottoposta a vari tipi di stress, riesce a dividersi sebbene abbia una serie di alterazioni dovute agli stress subiti.

4. Aggiungere Acqua e Glicerolo
Per ciascuna provetta, aggiungere un volume uguale a quello del campione (nel mio caso 25 ml o 50 ml) di acqua refrigerata, diluita con il 20 % di glicerolo. E' fondamentale lasciare uno spazio sufficiente, nelle provette, per l'espansione  durante il congelamento. Questa fase dovrebbe portare il glicerolo ad una concentrazione finale del 10 % (a temperatura di -20°C, il glicerina in concentrazioni superiori al 15% potrebbero essere un problema per le cellule del lievito). Eseguire questo passaggio, nelle provette, tramite siringhe o pipette sterili.

5. Chiudere le provette
In questa fase chiudere con il tappo le provette.

6. Agitare le provette
In questa fase agitare le provette, senza creare schiuma, per amalgamare le due sostanze. Solo successivamente allentare i tappi delle provette. 

7. Posizionare le provette nel congelatore 
Usando un contenitore adeguato, subito dopo aver posizionato le provette, aggiungere il gel da freezer. L'unica accortezza è quella di immergere, con il gel, le provette fino a livello della soluzione (senza andare al livello del tappo). L'utilizzo di questo gel  serve a rallentare il congelamento delle cellule, durante la prima fase, e a prevenire un possibile scongelamento durante tutto il periodo di conservazione. Fatto questo, posizionare tranquillamente il contenitore nel congelatore. 

8. Chiudere i tappi e conservare
Solo dopo il totale congelamento, chiudere bene i tappi delle provette e lasciare il tutto freezer per la lunga conservazione.


Scongelamento
1. Prendere le provette
Quando si decide di utilizzare i lieviti, la lunga conservazione è ormai finita. Prendere le provette dal contenitore e posizionatele fuori dal freezer.

2. Scioglimento
Tramite un recipiente, posate subito la provetta in acqua calda, a temperatura di circa 35°C (con cura e continuità agitare la provetta, fino a completo scioglimento). 

3. Asciugare e disinfettare
Solo dopo il completo scioglimento, rimuovere la provetta dall'acqua. Asciugare e disinfettante l'esterno della la provetta.

4. Utilizzare il lievito
Il lievito è pronto per lo starter (è consigliabile l'uso di nutrienti per lieviti). Solo successivamente allo starter, il lievito può essere impiegato per la fermentazione di una birra.



Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

sabato 22 aprile 2017

Sahti Farmhouse Ale

Parte della rubrica Farmhouse Ale
Il ritorno nelle campagne finlandesi
"Luonnon kanssa ei mennä naimisiin eikä siitä erota.”
Eero Suvilehto

Il Sahti è un vecchio stile di birra  finlandese. Tra le diverse Farmhouse Ale risulta essere la birra più conosciuta dopo le Saison e le Bière de Garde. Questa birra viene accostata da qualche teoria ai Vichinghi.

Il Sahti solitamente viene percepito come un singolo stile di birra, in realtà dovrebbe essere considerato un termine generico che racchiude diversi stili. Da tradizione viene preparato con malto d’orzo, malto di segale, avena e frumento. La segale è l’ingrediente caratteristico di questo stile e può variare in percentuale tra il 5% e il 10%. Viene usato un particolare malto di segale (scuro) chiamato kaljamallas. Grazie ad una leggera tostatura (colore di 180 EBC) aggiunge colore e un morbido gusto al pane di segale scuro.

Kaljamallas, malto di segale scuro Finlandese
In base alle materie prime utilizzate il colore può variare dal giallo al marrone scuro, con una lieve schiuma. Generalmente risulta torbido e sciropposo, con sapori fenolici di banana, dovuti al caratteristico lievito da panificazione. Note acidule con una forte astringenza.  Il Sahti deve essere conservato a basse temperature, fino al totale consumo. Tradizionalmente il Sahti si distingue per lo speciale metodo di produzione. Durante la fase di ammostamento, alla miscela di malto e cereali viene aggiunta dell’acqua calda che aumentata di calore ad ogni aggiunta (fino ad arrivare a 100 °C).

FATTORI CHIAVE NELLA PRODUZIONE
La gradazione alcolica è tra il 6% e il 12%. 

Malto Sahti 
E’ un miscuglio tradizionale con svariate varietà di malti speciali che permettono di raggiungere il sapore unico e caratteristico del Sahti. Una miscela di malto Pilsener (probabilmente intorno al 85%), malto di Segale (5-10 %), malto Crystal (circa il 5%), avena e poco frumento non maltato. Per uniformare i cereali si preferisce mescolarli e solo successivamente passare alla macinatura dei grani. In realtà la miscela di malto Pilsner, quasi certamente potrebbe essere formata per il 90 %  di Pilsener e il restante 10% di Monaco. Il Malto Sahti può essere reperito anche a livello commerciale su  Beer e Wine.

Ammostamento
Questo processo può durare fino a sei ore e avere due o più aggiunte di acqua calda nel Mash Tun (un tino aperto di legno). L’acqua bollente viene aggiunta di volta in volta, per favorire la temperatura desiderata. L'acqua da utilizzare per l’intero processo può essere precedentemente bollita con dei rami di ginepro. Alcuni produttori di Sahti per aumentare la temperatura nei vari step non usano acqua calda, preferendo l’immersione di pietre calde con dello zucchero caramellato sulla superficie calda delle pietre (proprio come vuole una vecchia tecnica).

Mash Tun, tino di legno
1° Step: alla miscela di malto e cereali viene aggiunta dell’acqua a temperatura tra i 40-50 °C, con il relativo primo riposo.
2° Step: la seconda aggiunta e il successivo riposo, avviene tra i 60-65 ° C.
3° Step: la terza viene fatta tra i 70-75 ° C.
4° Step: quest’ultima aggiunta non viene usata da tutti i produttori. Viene utilizzata per portare il mosto ad ebollizione per un tempo brevissimo. Con il solo utilizzo delle aggiunte di acqua calda, il mash non può essere portato ad ebollizione, ma sarebbe opportuno la  combinazione dei due metodi.

Il Mash Tun viene chiuso o coperto durante le pause tra i vari step, per mantenere la temperatura costante. Infine il mosto viene filtrato e fatto scolare attraverso il Kuurna (un tronco cavo di legno), tra paglia e ginepro. Solo successivamente può essere trasferito e raffreddato direttamente nel fermentatore, senza essere bollito.

Kuurna
Tradizionalmente il Kuurna è un tronco di legno costruito scavando il tronco di un albero di pioppo, facile da lavorare in quanto è a grana fine. Visto che non tutti, ai giorni nostri, possono trovare un tronco disponibile, l’alternativa più usata è quella del semplice compensato, di pioppo (per saperne di più clicca qui). 
Il mio Kuurna

Il Mash Tun o lo stesso Kuurna rappresentano un affascinante mezzo di produzione ma non escludono le moderne attrezzature. L'acciaio inox può essere facilmente adattato a questo metodo di produzione.

Sahti Farmhouse Ale
Produzione
 Suggerimenti per la preparazione


Se volete realmente produrre il Sahti dovete ignorare alcune pratiche della birrificazione moderna. Cercare scorciatoie e modernizzare l'intero processo sulla base delle attuale conoscenze può influire sull'autenticità della birra finita. Personalmente ho realizzato diverse cotte di questa particolare birra finlandese, tramite il metodo tradizionale, aumentando sempre di più la considerazione verso questo stile.


ACQUA
In mancanza della filtrazione sui rami di Ginepro, l'acqua può essere precedentemente aromatizzata con del ginepro. Per ottenere una buona indicazione iniziale potrebbe essere utile partire da una quantità non troppo eccessiva, 1,5 gr/litro di rami per un gusto evidente ma delicato.


Il gusto dei rami può variare notevolmente in base alla specie dell'albero e la posizione. Tradizionalmente vengono usati i rami e le becche del Ginepro Communis ma anche quelli dell'Oxycedrus (conosciuto anche come ginepro coccolone o ginepro rosso) possono essere tranquillamente usati. La principale differenza, oltre alla colorazione delle bacche, risulta la banda grigia nella parte inferiore del ginepro comune, mentre l'oxycedrus presenta due bande grigie (vedi foto qui sotto).

A sinistra il Ginepro Oxycedrus e a destra il Communis
.ATTENZIONE i ginepro non sono tutti commestibili, 
esistono specie velenose come il Juniperus sabina..

L'alternativa migliore alla mancanza di rami di ginepro sono le bacche, facili da reperire nei supermercati. Questo metodo risulta essere un ripiego ma sicuramente accettabile. Per ottenere una buona indicazione iniziale potrebbe essere utile partire da una quantità non troppo eccessiva, 0,5 gr/litro di bacche schiacciate. Se eventualmente il sapore di ginepro non sia di vostro gradimento potete evitarlo, il National Sahti Competition è stato vinto da un Sahti senza ginepro. 

FERMENTABILI
Pilsner 71% 
Munich 13%
Malto Segale Kaljamallasdi 10%
Frumento 3%
Avena 2%
Crystal 1%

In mancanza del malto di segale kaljamallas, un ottimo sostituto potrebbe essere il malto di segale caramellato.

LUPPOLO
Solitamente non viene impiegato luppolo. Tuttavia ho trovato uno strano utilizzo del luppolo, durante il processo di filtrazione dove viene buttato sui rami di ginepro, in percentuali minime (un semplice pugno può bastare).

LIEVITO
Il lievito più usato dai produttori di Sahti è il Suomen Hiiva, una coltura mista impiegata principalmente per la panificazione. Questo lievito della Finlandia risulta differente dai comuni lieviti per la panificazione italiana.

Senza dubbio il Suomen Hiiva risulta il lievito più usato nella produzione del Sahti.
Analizzando le caratteristiche fisiologiche di questo lievito finlandese risulta un buon profumo di esteri. Acetato di isoamile molto pronunciato (banana), acetato di etile (con una produzione di fruttato ma con poco solvente). Gli atri due composti aromatici sono il diacetile, burro (anche se molti non lo considerano necessario), e l'aroma fenolico di chiodo di garofano. Una fermentazione molto veloce, con attenuazione finale tra 80 e 85%. Per avere un prodotto finito molto simile personalmente utilizzo un lievito da Weizen, il lievito secco della Fermentis, Safbrew WB-06.

BOLLITURA
Il mosto non viene fatto bollire da tradizione. Ultimamente non sono pochi i produttori che decidono di realizzare una breve bollitura.

FERMENTAZIONE
Inoculo a 20 °C, il giorno successivo ho portato la temperatura a 23°C. 

PRIMING
Non è previsto.



Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

mercoledì 19 aprile 2017

Spezie


Usate per conferire aromi particolari alla birra.
Solitamente vengono usate negli ultimi 15 minuti, della bollitura del mosto. 

Anche se non ritengo minimamente fondamentale l'utilizzo di spezie nella birra, come le varie materie prime (acqua, malto, luppolo e lievito), ho deciso comunque di dedicare uno spazio sull'argomento, nella rubrica "Le Materie Prime". Questa post è solo a scopo informativo, molto generico. Il dosaggio delle spezie rappresenta un argomento molto vasto e complesso. Personalmente spero di modificare le percentuali di utilizzo, grazie alle mie prossime esperienze.

Le spezie possono apportare alla birra nuove caratteristiche, arricchendo il prodotto con profumi e aromi completamente nuovi, totalmente liberi di essere espressi con la nostra curiosità. Tenendo presente che l'utilizzo di erbe e spezie, in campo birrario, è molto antico (precede anche allo stesso utilizzo di luppolo).

Anice in semi
L'anice verde (Pimpinella anisum) e' una pianta della famiglia delle Apiaceae ed e' l'anice piu' diffuso in Occidente. I suoi fiori sono giallo chiaro e i semi piccoli e ovali di color marrone con striature piu' chiare. Il suo sapore si avvicina molto a quello del finocchio.
Il sapore dell'anice e' gradevole, balsamico e delicato, ed i suoi semi hanno svariati utilizzi in cucina, fra cui la preparazione di liquori e digestivi come l'Anisetta e la Sambuca. (testo BIRRAMIA)

Anice stellato
L'illicium verum e' un albero tropicale sempreverde. Originario del Sud-Est asiatico, e' presente in Cina, in Cambogia, in Vietnam, in Giappone e nelle Filippine. Il nome anice stellato deriva dal gusto all'anice della spezia e dalla forma a stella. Infatti, l'anice stellato e' una spezia composta da 8 estremita' di forma bislunga che si distendono sui lati per formare una stella a 8 punte. Ogni punta contiene un seme rotondo, marrone e brillante. (testo BIRRAMIA)
Utilizzo 30 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Bacche di Ginepro
Molte persone associano le bacche come il principale aroma nel gin. Le bacche di ginepro sono state usate nelle Porter, Stout e Doppelbock per secoli. Sono usati tutt'oggi nella creazione delle birre di fattorie nordiche (Sahti e Stjørdalsøl). Il sapore di ginepro si combina benissimo con la birra di segale, e si amalgama perfettamente con note di zenzero, agrumate, liquirizia e coriandolo. Frantumare le bacche con mortaio e pestello prima dell'uso. Utilizzate soprattutto nella preparazione di gin, hanno un gusto acre e aromatico. In tempi antichi era usato comunemente per prolungare i tempi di conservazione della birra.
Utilizzo 30 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Bacche essiccate di mirtillo rosso (cranberries)
La bacca di mirtillo rosso contiene tra gli oligoelementi molto manganese, fosforo, calcio, e vitamine E, A e C. Ha un’alta concentrazione di fitonutrienti in particolare flavonoidi (lignina, proantocianidine, resveratrolo, antociani) e acidi fenolici. Conferiscono alla birra un gusto acidulo e un colore leggermente ambrato.
Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Buccia d'arancia (amara e dolci)
La buccia d'arancia essiccata viene utilizzata in alcune tipologie di birre, in particolare le belghe Biere Blanche, Gran Cru, Triple e Birre di Natale.
Utilizzo 30 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.

Buccia di limone
La buccia di limone essiccata viene utilizzata in alcune tipologie di birre, in particolare le belghe Biere Blanche, Gran Cru, Triple e Birre di Natale.
Utilizzo 30 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.

Buccia di bergamotto
Utile per aromatizzare alcuni tipi di birra, in particolare birre belghe come la Biere Blanche, le birre d'Abbazia, le Tarwbier e le birre di Natale. Utilizzo 30 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Camomilla in fiori
E' una pianta erbacea annuale che si ritrova un po' ovunque nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose fino a 500 m d'altitudine. Presenta fusto eretto che arriva sino ad un'altezza di 50 cm, molto ramificato. E' notoriamente usata in cucina per preparare degli ottimi infusi; e' usata nelle confetture, nelle caramelle, nei gelati, nelle gomme da masticare e nell'industria dolciaria in genere, e per aromatizzare i liquori quali ad esempio il vermouth. In ambito birrario e' ottima da utilizzare con Wit, Wheat e Saison. (testo BIRRAMIA)
Utilizzo 40 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Cannella in stecche
La Cannella (Cinnamomum zeylanicum Nees) e' una spezia ricca di proprieta' che si ricava dall'omonimo albero, molto aromatico appartenente alla famiglia delle Lauraceae. La corteccia di tale albero, liberata dal sughero esterno e dal parenchima sottostante, viene frammentata, arrotolata in cilindri multistrato ed essiccata: i bastoncini ricavati presentano un colore bruno rossiccio e hanno un caratteristico aroma dolce e speziato. La cannella si puo' utilizzare in alcune tipologie di birre, in particolare le belghe Biere Blanche, Gran Cru, Triple e Birre di Natale. (testo BIRRAMIA)
Ultimi 15 minuti di bollitura.


Cardamomo verde
Il cardamomo è una spezia originaria del Bangladesh, Bhutan, India, Indonesia, Nepal e Pakistan. Il cardamomo verde ha un gusto intenso e fortemente aromatico (dosare con cura), ha un sapore leggermente piccante e fruttato. Si amalgama perfettamente con il coriandolo e le bucce d'arancia (dolci e amare).
Utilizzo 2 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Cardamomo in semi
Il cardamomo è una spezia originaria del Bangladesh, Bhutan, India, Indonesia, Nepal e Pakistan. Rispetto al cardamomo verde si dosa più facilmente e possiede un aroma ancora più accentuato. Il cardamomo ha un gusto intenso e fortemente aromatico, ha un sapore leggermente piccante e fruttato. Si amalgama perfettamente con il coriandolo e le bucce d'arancia (dolci e amare).
Utilizzo 2 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.



Carvi in semi
Il carvi o cumino dei prati (Carum carvi, L. o anche cumino tedesco), e' una pianta biennale molto comune appartenente alla famiglia delle Apiaceae e nativa dell'Europa e dell'Asia centro-occidentale. I semi, normalmente usati interi, hanno un sapore pungente simile all'anice ed un aroma che proviene loro dagli oli essenziali in essi contenuti, quali il limonene ed il carvone. Vengono usati per la preparazione di alcuni tipi di formaggi dal gusto forte, come il gorgonzola. Mescolati alla farina conferiscono un sapore particolare e gradito al pane, focacce, salatini, biscotti e torte. Con i semi di carvi si prepara il liquore kummel, utilizzato come digestivo. (testo BIRRAMIA)
Ultimi 15 minuti di bollitura.


Castagne essiccate
Senza buccia e triturate, sono pronte per il mash. Viene consigliato l'utilizzo nelle birre chiare o ambrate, nelle quali intensificano il corpo e la persistenza della schiuma.
Utilizzate in ammostamento.


Coriandolo (Coriandrum sativum)
Il coriandolo è simile ai granelli del pepe, con un sapore dolciastro che ricorda molto il limone. Comunemente il coriandolo può essere usato per produrre le Witbier (conosciute anche come blanche) , o più difficilmente le Belgian Ale.
Utilizzo 15/30 grammi per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.


Liquirizia
La liquirizia e' la radice della pianta Glycyrrhiza glabra, una leguminosa originaria del sud Europa, India ed alcune regioni asiatiche, dalla quale si estrae un aroma dolce. La pianta della liquirizia non appartiene alla stessa famiglia dell'anice, dell'anice stellato o del finocchio, da cui vengono estratti simili composti aromatici. (testo BIRRAMIA)
Utilizzo 18-30 g per 23 litri. Ultimi 15/10 minuti di bollitura.



Pepe
Attraverso procedimenti di lavorazione diversi, è utilizzato per produrre il pepe bianco, il pepe nero e il pepe verde. Sapore: leggermente pungente e molto aromatico. Odore: caratteristico.
Utilizzo  5 g per 23 litri. Ultimi 15 minuti di bollitura.

Presto nuovi aggiornamenti!

Questa post è solo a scopo informativo, molto generico. Il dosaggio delle spezie rappresenta un argomento molto vasto e complesso. Personalmente spero di modificare le percentuali di utilizzo, grazie alle mie prossime esperienze. Non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

venerdì 7 aprile 2017

Miti da sfatare sulla Birra

.Esordiente.
Falsi miti che sono entrati nell'immaginario popolare.


In questi ultimi anni, anche in Calabria è molto facile trovare persone disposte a parlare di birra. Discorsi piacevoli e molto utili, anche se in realtà molto spesso emergono diversi falsi miti, nell'opinione dei miei conoscenti. Proprio per questo ho deciso di riassumere questi diversi casi da sfatare, provando a scrivere il mio personale punto di vista.
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al numero 1
Aggiunta di Sale e Limone

Durante la serata, con amici e conoscenti, arriva quasi sempre la domanda sull'aggiunta di sale e limone nella birra. Questa tradizionale pratica, nota con la birra Corona, è ormai famosa in tutto il mondo e suscita sempre molta curiosità. Storicamente nel Messico veniva usato il limone durante il processo di produzione, accanto i tini, per proteggerne il mosto dalla presenza di possibili insetti. Anche quando veniva bevuta la birra, era molto comune l'utilizzo di sale e limone, infilata sul collo della bottiglia. Detto questo, se volete una birra con sale e limone  vi deve essere chiaro che non state bevendo proprio una birra. Non si tratta dunque di una tecnica per migliorare la birra ma un modo sbagliato di bere una comune lager industriale, dove il limone e il sale producono un forte impatto sul gusto e l'odore.

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al numero 2
Doppio Malto

La serata, tra amici e conoscenti, non finisce mai se prima non ti viene detto: la mia birra preferita è quella a doppio malto. Anche se non mi è del tutto chiaro, cosa realmente preferisce bere una persona, con questa frase. Di reale possiamo intuire quanto sia divenuto forte questo slogan, grazie alla pubblicità. Detto questo, dovete sapere che la definizione della doppio malto, riferita a una birra, non esiste. Si tratta solo di un termine legale, nel quale secondo la legge italiana, si indica una birra con una gradazione Plato (la quantità di zuccheri presenti nel mosto prima della fermentazione) non inferiore a 14,5°. In poche parole con la frase iniziale (la mia birra preferita e quella a doppio malto), affermate solo che vi piacciono tutte le birre, più o meno, sopra i 5% di alcool. Tralasciando gli aspetti fondamentali, che costituiscono le diverse birre, tra fascino ed emozioni. Dunque "Doppio Malto" non corrisponde a stili o particolari caratteristica della birra finita, si tratta di un'anomalia tutta  italiana.


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al numero 3
Birra Ghiacciata

Successivamente ti aspetti, l'amico o il conoscente di turno, che trova la birra troppo calda, perchè ghiacciata è meglio. Tutto mi è chiaro, i gusti sono gusti, nulla da dire. Il solo problema emerge per via delle nostre papille gustative, che a contatto con liquidi troppo freddi non riescono a lavorare. In parole povere, con della birra ghiacciata, non possiamo degustare in modo corretto la nostra birra. Detto questo, se desideriamo godere a pieno il piacere della birra, dobbiamo evitare le temperature estreme e stare il più delle volte sui 6°C. Questa temperatura potrebbe avere delle differenze, anche notevoli, a seconda dello stile di birra che si vuole bere.

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al numero 4
Bere dalla Bottiglia
E poi è la volta dell'amico o del conoscente, che beve direttamente dalla bottiglia, sostenendo che sia perfetta direttamente dalla bottiglia. Il piacere di bere birra si riduce in questo semplice gesto, tralasciando totalmente l'esperienza olfattiva. Detto questo, nella degustazione di una birra non possiamo privarci del piacevole esame visivo o dei profumi complessi e affascinanti,  che solo l'esame olfattivo può farci apprezzare.

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al numero 5
Limone nelle birre di frumento

Questo non è proprio uno degli argomento più comuni, tra amici o conoscenti, ma alla rara affermazione dell'esistenza di birre di frumento con fetta di limone, non poteva certo mancare tutto questo. Effettivamente, la fetta di limone ho trovato che viene utilizzata per accompagnare le birre Weizen e le Blanche (molto più raramente). Anche se, questa tipologia di servizio, credo possa essere usata per coprire un possibile difetto (off flavour). Detto questo, il mio personale pensiero è che se volete una birra con del limone (come già scritto in precedenza) non siete in cerca proprio di una birra. Non si tratta dunque di una tecnica per migliorare la birra ma un modo sbagliato di bere una Weizen o una Blanche. L'acido citrico, contenuto nel limone, altera la chimica della birra  annullando il tipico sapore di frumento che caratterizzano questi particolari stili di birra.

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al numero 6
Birra Scura più Alcolica 

Per non parlare, dell'amico o del conoscente, che sostiene con sicurezza che le birre scure siano più alcoliche di quelle chiare. Anche questo caso è pura fantasia, non esiste alcun rapporto tra colore e grado alcolico. Fondamentalmente il colore di una birra è il semplice risultato dell'utilizzo di malti diversi, durante il processo di produzione. Mentre il grado alcolico deriva dal risultato della trasformazione degli zuccheri, durante il processo di fermentazione.

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