martedì 23 aprile 2019

Luppolo: Impianto di irrigazione e Trattamenti

Parte della rubrica Coltivare il Luppolo
Il nuovo anno è iniziato



Eccomi nuovamente qui a raccontarvi come prosegue la mia avventura, con la coltivazione del luppolo (per saperne di più sulla coltivazione clicca qui). Dopo due anni ho acquisito una maggiore consapevolezza sulla coltivazione, soprattutto applicata alla mia terra, per ambiente e clima. Proprio per questo ho deciso di dedicare i miei sforzi verso una sola qualità di luppolo, quella che mi porta ad avere più certezze e garanzie di riuscita.


Mi riferisco alla varietà aromatica più utilizzata dalle birrerie artigianali statunitensi, il luppolo Cascade, dall’aroma floreale, speziato, con note che spesso ricordano il pompelmo. È un incrocio fra il Fuggle ed una varietà russa chiamata Serebrianka.

Caratterizzato dall'aroma pungente, con un buon equilibrio con l'amaro. L'aroma e' piacevole, floreale e speziato, presenta note agrumate intense. Grazie proprio al suo aroma e sapore, questa pianta, ha cambiato il significato del termine luppolato. Conservazione Molto Scarsa.


Ma andiamo per ordine, dunque con questo post cercherò di illustrare le modifiche apportate al mio  personale luppoleto. Le tre piantine acquistate e lasciate nei vasi lo scorso anno, Saphir, Brewer's Gold e Hersbrucker, non hanno dato i risultati previsti. Mentre le piante a dimora (Cascade) presentano un ottimo apparato radicale.


La nuova stagione è ripartita dalla sistemazione del prode rialzato. In poche parole, sarebbe una struttura di legno che permette di avere un livello più alto rispetto al terreno. Tutto questo garantisce una coltivazione più ordinata ma allo stesso tempo utile per coltivare i luppoli su terreni poco adatti. Questo non è tutto, perchè questa struttura permette una più facile operazione di potatura delle radici (ceppaia) e di raccolta di rizomi.

Dopo la realizzazione delle buche profonde, mi sono assicurato un discreto drenaggio con l'aggiunta di sabbia sul fondo. Nello strato successivo ho messo del letame maturo, successivamente ricoperto con del terriccio (mischiato con 2 manciate di letame palettato bovino/equino, e di cornunghia), per evitare che le radici vadano a contatto direttamente con il letame. Mentre, quando saranno abbastanza forti, le radici potranno tranquillamente raggiungere lo strato di letame.

E' tempo e modo di innaffiare in maniera regolare
IRRIGATORE
sistema a goccia autocostruito

Dopo i diversi problemi dello scorso anno nel trovare il giusto metodo con la bagnatura a mano, ho deciso di provare la strada dell'irrigatore con sistema a goccia. La motivazione principale che mi ha portato all'irrigazione automatica è il clima caldo della Calabria. Mi spiego meglio, durante i mesi più caldi con la bagnatura a mano (mattino e sera) mi sono ritrovato troppo spesso con il rompicapo della giusta quantità di acqua da utilizzare. Con troppa acqua si rischiano possibili ristagni mentre con poca acqua di danneggiare irrimediabilmente  il raccolto e la stessa pianta. Avvalendomi di un sistema di irrigazione a goccia (autocostruito) spero di apportare la giusta umidità giornaliera all'intero luppoleto. L'impianto di irrigazione adopera un programmatore elettrico con serbatoi d'acqua, da 15 litri di capacità.

Claber 8422
Ho preferito un serbatoio d'acqua non troppo grande per evitare un eccessivo riscaldamento dell'acqua, nonostante sono consapevole delle innumerevoli volte in cui sarò costretto a riempire il serbatoio. Il fine giustifica i mezzi.


NUOVI TRATTAMENTI
Nonostante non abbia voluto esagerare con i vari trattamenti, ho ritenuto opportuno realizzare uno schema che possa semplificare il percorso dell'intera stagione di coltivazione (foto sotto).


Ho nutrito le collinette del luppoleto alle prime ore del mattina. Si tratta di una concimazione organica, con bovino ed equino. Per favorire l'assorbimento del concime ho ritenuto opportuno diluirlo in acqua.

 Diluizione del concime in circa 500 ml di acqua, per collinetta.



Altri Trattamenti
Senza sottovalutare il fatto che il luppolo finisce nel mio bicchiere, ho limitato i possibili trattamenti. Tuttavia, durante la fase di coltivazione, possiamo giocare un ruolo importante nella prevenzione di possibili attacchi, con piccoli aiuti. Dunque ho inizialmente utilizzato concime (con azoto e calcio), a fine marzo, per poi passare all'olio minerale nei primi giorni di aprile.


Mentre in questo preciso periodo continuo costantemente con i trattamenti anticrittogamico a base di rame, un fungicida rameico.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

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