venerdì 6 ottobre 2017

Wapple, l'unione tra sidro e vino

Non è classificabile come sidro e neppure come vino, 
chiamatelo semplicemente Wapple


Fare il sidro in casa mi ha dato modo di conoscere anche questa nuova bevanda alcolica, il Wapple, nata dal connubio tra la mela e l’Uva. Le informazioni generali parlano dell'utilizzo di mele di prima scelta Belfiore, al 51%, e di uva Garganega, al  48,5%. Il melo Decio di Belfiore è una varietà antichissima mentre la garganega è l'uva bianca, due eccellenze del territorio veronese.

Sicuramente non devono essere molte le persone che arrivano a produrre questa bevanda alcolica, nonostante ciò  ho deciso di non fermare la mia curiosità e iniziare i miei primi passi verso questa nuova produzione. Come primo approccio ho voluto replicare questo Wapple, mettendo molto di mio, nella speranza che possa arrivare ugualmente ad un prodotto almeno bevibile.

PROGETTO 
Le percentuali di frutti utilizzati sono leggermente differenti dai classici 51% di mele e 48,5% di uva. Ho deciso di utilizzare il 54% di uva e il restante 46% di mele. L'uva utilizzata è quella bianca da tavola mentre per le mele ho cercato varietà per garantire un'ulteriore complessità, senza possibili squilibri (o almeno spero).


Ritenendo l'equilibrio degli elementi (acidita, tannino e dolcezza) essere la base fondamentale anche del Wapple.

Cronaca della Giornata
a. Come prima cosa ho selezionato le mele da utilizzare, evitando quelle con segni visibili o ulteriormente rovinate. Con la stessa cura o selezionato anche l'uva eliminando i raspi.

b. In un contenitore, abbastanza grande, ho raccolto e lavato le mele e l'uva. Il tutto è stato fatto con sola acqua ma con attenzione.


c. Dopo questo lavaggio mi è toccato lavare anche l'intera apparecchiatura.

d. In questo passaggio ho spezzettato le mele con un coltello e messo nel torchio. Il tutto non ha portato a buoni risultati nell'estrazione del succo, dunque ho messo il tutto in un frullatore (un passaggio velocissimo). Solo successivamente ho utilizzato nuovamente il torchio, fornito di sacca interna, ottenendo molto più succo. Nell'ultimo passaggio ho aggiunto anche l'uva.


f.  Ottenuto il succo di mele previsto, ho versato il tutto nel fermentatore con l'aggiunta del succo di un limone.

g. Dopo l'ultimo passaggio nel torchio, con mele e uva, ho versato il succo ottenuto nello stesso fermentatore.


Per una fermentazione più veloce ho aggiunto del lievito, da vino bianco, che mi era rimasto dalle precedenti produzioni di sidro. Dopo aver chiuso il fermentatore, ho deciso di non controllare la temperatura e fermentare a temperatura di cantina (18 °C). A fine fermentazione ho previsto una winterizzazione e solo successivamente l'imbottigliamento (con un priming di 2 gr/litro)..

Degustazione
dopo circa 13 mesi di bottiglia
Presenta una leggerissima frizzantezza e un colore giallo paglierino chiaro, luminoso con riflessi verdolini. Il profumo mi seduce con invitanti note di frutta a polpa gialla, fragrante aromaticità di mela e pera. Il gusto è assolutamente piacevole e pulito, richiama la polpa della frutta a pasta bianca. Rivela una perfetta fusione tra sapidità, acidità, morbidezza e retrogusto lungo e persistente, con nitidi ritorni di mela che stuzzicano il palato e invitano a berla.

Questo post è solo a scopo informativo, sulle mie esperienze, non mi assumo la responsabilità su ciò che farete e sui danni che potrete causare.

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